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La sentenza

Il Tar dà ragione a Zaia: le scuole superiori restano chiuse (almeno) fino al 31 gennaio

Il Tar del Veneto ha respinto l’istanza di sospensiva presentata da 17 genitori contro l’ordinanza del presidente regionale, Luca Zaia, che aveva bloccato la ripresa delle lezioni in presenza per le scuole secondarie superiori fino al 31 gennaio. Il giudice della prima sezione del Tribunale amministrativo, Maddalena Filippi, ha fissato un’udienza in camera di consiglio per il giudizio cautelare al 27 gennaio prossimo.

 

«Dal Tar è arrivata una risposta di buon senso che rappresenta una bella notizia». Così il governatore del Veneto Luca Zaia ha commentato durante la conferenza stampa odierna la decisione del Tar che ha respinto la sospensiva all’ordinanza che blocca il rientro a scuola degli studenti delle superiori fino a febbraio. «Ci porremo la questione sulla riapertura la prossima settimana - aggiunge - facendo una valutazione a 360 gradi. Noi ascoltiamo la voce dei ragazzi e dei genitori che hanno paura di un ritorno incauto in classe». 

 

Nel decreto il giudice amministrativo sottolinea che le contestazioni contenute nel ricorso «non appaiono del tutto sfornite di elementi di fondatezza» e prende atto che il riavvio delle attività didattiche in presenza «richiede un periodo minimo di cinque o sei giorni»; ricorda inoltre che per gli studenti delle superiori la didattica a distanza, «con una sola parentesi di 45 giorni di didattica in presenza, perdura da 120 giorni». Viene in particolare rilevata «la non univocità di valutazione dei dati epidemiologici da parte degli Enti competenti». Gli interessi delle parti sono «meritevoli di altissima considerazione e costituzionalmente rilevanti», ma tuttavia «allo stato non sussiste quella situazione di estrema gravità e urgenza che non consente la dilazione fino alla data della camera di consiglio». Da qui il diniego della sospensiva e la fissazione al 27 gennaio della trattazione collegiale della richiesta di annullamento.

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