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Veneto

Il Monte Grappa tra le meraviglie Unesco festeggia: è riserva della Biosfera

Il Massiccio del Grappa da ieri, 16 settembre, è riserva della biosfera Unesco
Il Massiccio del Grappa da ieri, 16 settembre, è riserva della biosfera Unesco
Il Massiccio del Grappa da ieri, 16 settembre, è riserva della biosfera Unesco
Il Massiccio del Grappa da ieri, 16 settembre, è riserva della biosfera Unesco

Da ieri è ufficiale: il Monte Grappa rientra nell’elenco dei siti “Man and the biosphere” (Mab) dell’Unesco. Il sì ufficiale è arrivata durante la sessione numero 33 del Consiglio internazionale di coordinamento “Mab”, convocato ad Abuja in Nigeria. Consiglio conclusosi per Bassano e per tutti i 25 Comuni che ruotano attorno al Massiccio ( localizzato nelle prealpi Venete, tra la valle del Brenta, la valle del Piave e il Feltrino) con la parola attesa da due anni. “approvato”. E in Italia come in Nigeria, è partito l’applauso.

Dopo il nulla osta della delegazione Unesco italiana arrivato poco più di tre settimane fa, la promozione a riserva della biosfera era quasi certa, ma la pronuncia ufficiale ha lasciato dietro di sé parecchia emozione tra i componenti del gruppo promotore. Gruppo nel quale Bassano è rappresentata dal vicesindaco Roberto Marin. «Faccio mie le parole della che ho sentito stamattina, in attesa del verdetto - dice -: quello che abbiamo appena raggiunto è un bel punto di arrivo, ma è anche un punto di partenza importante per i prossimi anni. I riconoscimenti dell’Unesco non sono né scontati né eterni, perché la fiducia ottenuta va confermata lavorando ogni giorno, e noi siamo pronti».

I fronti sui quali potrà avere effetto l’ingresso del Grappa nell’elenco dei siti Mab vanno dalla sostenibilità all’economia, dalla formazione alla promozione culturale, all’ambiente, al sociale. «La promozione a riserva della biosfera ha già aperto opportunità importanti - evidenzia ancora Marin -, come la vittoria al bando “Habitat” della fondazione Cariverona. Adesso il traguardo più vicino è l’applicazione di pratiche legate allo sviluppo sostenibile».

Un obiettivo che coincide con quelli di due altri progetti in corso in città come “Making City” finanziato dall’Ue e “Radici Future” promosso dal Raggruppamento Bassano di Confindustria Vicenza. Sono proposte che guardano nella stessa direzione, e non è esclusa nei prossimi mesi una collaborazione.

 

Ma essere inseriti nell’elenco dei siti Mab significa anche beneficiare di una diversa e maggiore attrattività turistica, legata al rapporto tra uomo e ambiente. «Anche questo è un fronte importante sul quale lavorare - riprende Marin -. Ce l’hanno dimostrato nelle scorse settimane i centri del delta del Po, con i quali siamo da tempo in contatto. Sulla base dei dati che ci hanno fornito, le insegne dell’Unesco significano maggior prestigio che si traduce in turismo, sviluppo economico e servizi».

In particolare, l’aumento delle risorse e dei servizi significa miglior qualità della vita. Dalla promozione a riserva “Mab” si attende l’avvio di un volano virtuoso utile ad accelerare la ripresa. «In questo momento penso anche alla scuola e alla formazione - chiude il vicesindaco -. Con la “patente” dell’Unesco sarà più facile intercettare risorse da impiegare per le giovani generazioni o per chi desideri riqualificarsi e consolidare la propria posizione nel mondo del lavoro».

Lorenzo Parolin

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