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Registrato anche a Vicenza

Picco radioattività
Rimane il mistero
C'è l'ipotesi russa

Tracce nell'aria erano state registrate a Vicenza, Verona e Belluno
Picco di radioattività era stato registrato a Vicenza, Verona e Belluno
Picco di radioattività era stato registrato a Vicenza, Verona e Belluno
Picco di radioattività era stato registrato a Vicenza, Verona e Belluno
Picco di radioattività era stato registrato a Vicenza, Verona e Belluno

ROMA. «Le tracce del radionuclide Ru-106 registrate dalle stazioni di controllo della radioattività in aria delle sedi di Verona, Vicenza e Belluno il 4 ottobre non sono soltanto un fenomeno locale. Il Ministero dell’Ambiente ha ammesso che oltre alla contaminazione registrata in Veneto, e precedentemente in Lombardia, segnalazioni sono giunte da altre regioni del Nord Italia. Inoltre, il problema e le relative preoccupazioni riguardano anche altri Stati europei, dove sono state effettuate analoghe registrazioni di rutenio in atmosfera, e c’è chi fra questi, in particolare la Francia, ipotizza che l’origine della radioattività segnalata in Europa si trovi in una regione a sud degli Urali. Al momento nè Ministero dell’Ambiente nè Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica sanno dire di più su cosa sia effettivamente accaduto e abbia determinato l’anomalia radiometrica».

Lo dichiara la parlamentare Serena Pellegrino (Sinistra Italiana) vicepresidente della commissione Ambiente che ha sollecitato un chiarimento sulle cause della presenza del radionuclide. In risposta all’interrogazione, è stato esplicitamente escluso il collegamento con incidenti in centrali nucleari, è stato evidenziato il dato della progressiva diminuzione delle concentrazioni nelle aree sotto controllo ed è stato infine assicurato il costante controllo dell’ISPRA che pubblica aggiornamenti periodici sulla problematica nel proprio sito web».

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