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Pdl: «La rimonta è possibile»

VERSO LE ELEZIONI/1. Presentati candidati e priorità. Sui rapporti con la Lega: «Noi, primo partito di centrodestra»

Galan ricorda l'intervento di Berlusconi a Vicenza nel 2006: «Dobbiamo crederci»
In primo piano Giancarlo Galan, nella prima fila Alberto Giorgetti, Marino Zorzato, Renato Brunetta
In primo piano Giancarlo Galan, nella prima fila Alberto Giorgetti, Marino Zorzato, Renato Brunetta
In primo piano Giancarlo Galan, nella prima fila Alberto Giorgetti, Marino Zorzato, Renato Brunetta
In primo piano Giancarlo Galan, nella prima fila Alberto Giorgetti, Marino Zorzato, Renato Brunetta

Roberta Bassan
INVIATA A PADOVA
Giancarlo Galan sfodera il sorriso dei tempi migliori: «Perché siamo fiduciosi e siamo qui per vincere? Io perché voglio fare il ministro, mi hanno mandato via dopo sei mesi e devo ancora capire perché». Battuta a parte, Galan, capolista alla Camera Veneto 1, parte dall'inizio della riscossa di Berlusconi a Vicenza, correva l'anno 2006: il Cavaliere fece un intervento-show in Fiera all'assemblea di Confindustria, il giorno prima c'era stato Prodi, Galan era il doge-governatore: «Ho fiducia perché all'epoca nessuno ci credeva e abbiamo perso per appena 23 mila voti, ma a Vicenza mancavano 10 giorni alla scadenza elettorale. L'analogo fatto questa volta è avvenuto davanti alle telecamere di Santoro con la differenza che mancavano 40 giorni alle elezioni e quindi il tempo c'è tutto per la rimonta». La fiducia è quella che semina pure Marino Zorzato, vicecoordinatore Pdl, vicepresidente del Veneto: «Da un mese e mezzo il Popolo delle libertà nazionale e regionale cresce sempre. Oggi ci danno a 5 punti di svantaggio col centrosinistra, ma crescendo di 1,5 punti alla settimana come dicono i sondaggi, li agganceremo e otterremo più parlamentari del previsto».
CANDIDATI. Nella sede  Pdl veneto a Padova la prima fila è occupata da Galan, Brunetta, dal coordinatore regionale Alberto Giorgetti (tutti candidati teste di serie) e dal vicario Marino Zorzato. Dietro di loro una rappresentanza di candidati inseriti nelle liste, chi (come il vicentino Pierantonio Zanettin) in posti arcisicuri, chi in posizioni di retrovia, comunque tutti ringraziati «per la testimonianza a dare una mano». Zorzato difende a spada tratta la composizione delle liste («Su 25 uscenti, 11 ricandidati»), il criterio dei nomi usciti dai congressi, la scelta dei «nostri ministri capilista», non lesinando allusioni: «Le nostre teste di serie non sono ministri di altre regioni».
OROGOGLIO E SICUREZZA. «Riteniamo di avere la possibilità di vincere le elezioni con un grande risultato in Veneto - attacca Giorgetti - regione, sempre protagonista nella storia del centrodestra, anticipatrice di scenari a livello nazionale e dove abbiamo sempre vinto le elezioni regionali in accordo strategico con la Lega, che ci darà ancora chance di vincere. C'è competizione come è naturale che sia, ma l'aspettiva è di essere il primo partito di centrodestra in Veneto».
PATTO DEL PARLAMENTARE. Via con il patto di 6 punti: impegno degli eletti a votare il dimezzamento degli emolumenti dei parlamentari, di approvare la riforma costituzionale con il dimezzamento dei numero dei parlamentari e la legge che azzera il finanziamento pubblico ai partiti, garantire il mantenimento al mandato elettorale nel partito che li ha eletti per evitare così voltagabbana, rendere trasparente la propria situazione patrimoniale, fermarsi ad una, massimo-due legislature.
«RECUPERIAMO 80 MILIARDI». L'ex ministro Renato Brunetta, capolista alla Camera Veneto 2, snocciola i capisaldi del programma economico caro al Pdl, in cima alla lista la riduzione della pressione fiscale, «Cinque punti di pressione fiscale in meno che equivalgono ad 80 miliardi di euro in 5 anni, metà destinati alle famiglie e metà alle imprese e che in buona sostanza equivalgono alla crescita di questo Paese». Brunetta non nasconde «la polvere sotto il tappeto» lasciata in eredità da Monti che equivale ad una manovra correttiva tra i 20 e i 30 miliardi di euro che si troverà a fare il prossimo Governo tra maggio e giugno.
RAPPORTI PDL-LEGA. Tornando al Veneto e ai rapporti di forza anche in previsione delle future regionali nessuno si sottrae in casa Pdl: «La Lega è un alleato fondamentale con l'attuale legge elettorale, ma peseremo i risultati di questo grande sondaggio che sono le politiche. poi decideremo per le candidature regionali». Obiettivo ora è battere Bersani &C.

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