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Nomine e sussurri
dai palazzi veneti
sui super dirigenti

Mario CaramelAntonio FranzinaDomenico MantoanRoberto Valente
Mario CaramelAntonio FranzinaDomenico MantoanRoberto Valente
Mario CaramelAntonio FranzinaDomenico MantoanRoberto Valente
Mario CaramelAntonio FranzinaDomenico MantoanRoberto Valente

Cristina Giacomuzzo

VENEZIA

Dopo le scintille che hanno portato in estate al cambio del segretario generale a palazzo Balbi, arrivano solo ora le certezze sulla gestione della macchina organizzativa della giunta. Sono state pubblicate ieri sul Bur, bollettino ufficiale della Regione, ma in realtà portano la data del 15 settembre. Si tratta della conferma a segretario della giunta regionale anche per questa legislatura dell’avvocato Mario Caramel. A maggio tra lui e l’allora segretario della Regione, Tiziano Baggio, erano volate minacce di querele sul tema delle valutazioni e i conseguenti premi ai dirigenti regionali. Alla fine, la querelle si era chiusa con l’uscita di scena di Baggio. Al suo posto, dal 27 agosto, il governatore Zaia ha voluto il manager ferrarese Luca Felletti. Qualche giorno più tardi - ma l’ufficializzazione è arrivata appunto ieri - il presidente del Veneto ha chiamato Fabio Gazzabin a mantenere l’incarico di Capo di Gabinetto. Non solo. Ha confermato come direttore generale della sanità e al sociale della Regione il vicentino Domenico Mantoan. Ma come mai si è aspettato tanto tra l’approvazione della delibera in giunta e la pubblicazione, atto che di fatto ufficializza il contratto?

IL DIRIGENTE. Su Mantoan proprio qualche settimana fa, voci di palazzo raccontavano tutto il contrario: c’era insomma chi scommetteva che la carriera veneziana del dirigente originario di Brendola fosse ormai arrivata al capolinea. Una chiacchiera insistente che era circolata in coincidenza delle sedute di Commissione sanità sulla legge di riforma del settore. Riforma che si è deciso poi, a seguito di una serie di fraintendimenti e scivoloni della maggioranza, di trattare senza avere il fiato sul collo della scadenza di fine anno. Momenti quelli di particolare tensione tra assessorati, maggioranza in consiglio e struttura dirigenziale, che sembravano essere motivati da un rapporto fiduciario non più solido come un tempo tra il governatore Zaia e lo stesso direttore Mantoan. Invece i fatti, cioè la delibera sul Bur, sostengono il contrario. Il contratto sottoscritto da Mantoan scadrà a fine 2018.

IN CONSIGLIO. Anche a palazzo Ferro Fini si è in attesa di nomine. Come succede sempre dopo le elezioni, il presidente del Consiglio, il vicentino Roberto Ciambetti, è tenuto a definire l’organizzazione della struttura dirigenziale. Solo che qui siamo già in zona Cesarini. La legge lascia sei mesi di tempo per effettuare degli spostamenti di incarico, scaduti i quali l’assetto resta congelato così com’è fino a fine legislatura. C’è tempo fino al 22 dicembre. Ieri si è riunito l’Ufficio di presidenza per iniziare a valutare eventuali spazi di movimento, anche se il presidente fa sapere che non ci saranno grandi cambiamenti.

Come a palazzo Balbi, anche il Consiglio dovrà stabilire la figura del segretario. Su proposta dell’Ufficio di presidenza, sarà però l’aula a votare per la nomina. Attualmente il facente funzioni è Roberto Valente, di origini vicentine. Anche per questo incarico impazza il toto nomine. Sarebbe in corsa per un cambio Diego Vecchiato, ora dirigente della direzione relazioni internazionali della Regione. Tra le novità in arrivo a palazzo Ferro Fini sembra ci sia l’ex assessore della Provincia di Vicenza, Antonio Franzina che da responsabile della segreteria dell'assessore regionale al bilancio, potrebbe approdare in Consiglio per continuare a lavorare per l’attuale presidente vicentino.

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