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Veneto

La denuncia dei vigili del fuoco: «Costretti a pagare di tasca nostra i tamponi»

Un intervento dei vigili del fuoco a Vicenza dopo un incidente
Un intervento dei vigili del fuoco a Vicenza dopo un incidente
Un intervento dei vigili del fuoco a Vicenza dopo un incidente
Un intervento dei vigili del fuoco a Vicenza dopo un incidente

«I vigili del fuoco devono pagare di tasca propria il tampone se vogliono essere monitorati per
infezione da Covid». Lo denuncia il sindacato Usb dei vigili del fuoco del Veneto il quale chiede che «siano fatti, con regolarità i tamponi al personale per una loro maggiore sicurezza e anche per quella delle persone soccorse. Molti di noi, dopo un intervento si sottopongono al tampone pagando il servizio. Nessun tampone ai vigili del fuoco fatto di routine».
L’Usb ha avuto la solidarietà del prof. Andrea Crisanti, in un incontro in videoconferenza, il quale «ha ritenuto doverosa la sorveglianza sanitaria e l’effettuazione del tampone molecolare con cadenza regolare». L’Usb sottolinea che l’attività dei pompieri «si svolge per la maggior parte in condizioni che esigono il contatto ravvicinato, a volte anche diretto, con altre persone; quindi sosteniamo sia doveroso sottoporre regolarmente il personale a test di screening e monitoraggio per l’infezione da Covid-19, così come avviene per il personale sanitario e paramedico che lavora nel soccorso. Da mesi cerchiamo di sensibilizzare la Regione (competente in ambito sanitario) e la nostra amministrazione chiedendo che venga riconosciuto il diritto alla salute individuale e collettiva, senza ottenere risposta. Eppure i contagi ci sono stati e continuano ad aumentare ogni giorno». Pertanto l’Usb del Veneto ha proclamato lo stato di agitazione regionale e non esclude una giornata di sciopero.

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