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«L’Ue farà saltare l’obbligo d’indicare l’origine dei cibi»

Una promozione “pro etichette” attuata dalla Coldiretti
Una promozione “pro etichette” attuata dalla Coldiretti
Una promozione “pro etichette” attuata dalla Coldiretti
Una promozione “pro etichette” attuata dalla Coldiretti

È passato poco più di un mese da quando i Ministeri dell’agricoltura e dello sviluppo hanno annunciato la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto interministeriale «per introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine dei derivati del pomodoro» (conserve, sughi, salse con almeno il 50% di pomodoro) con una sperimentazione di due anni che si aggiunge alle norme «già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso». Ma come preannunciato già da alcuni mesi, rischia subito di saltare tutto con per mano di Bruxelles. «Altro che trasparenza alimentare: l’Ue è pronta a cancellare in un sol colpo anni di battaglie e di conquiste che noi italiani abbiamo duramente portato avanti. La commissione Ue - annuncia l’eurodeputata Mara Bizzotto (Lega) - con cinque anni di ritardo rispetto a quanto previsto, ha finalmente presentato la bozza di Regolamento di esecuzione che stabilisce le norme per l’indicazione del Paese di origine dell’ingrediente primario di un alimento quando il Paese è diverso da quello indicato per l’alimento» (si salverebbero solo Dop e Igp). Sarebbe un atto che ha applicazione uniforme in tutta l’Ue «e questo regolamento - incalza Bizzotto - è una vera e propria truffa per il “Made in Italy” e per i nostri produttori». NIENTE OBBLIGHI. Dove sta la presa in giro? «L’Ue - spiega Bizzotto - lascia totale libertà di scrivere o non scrivere in etichetta il Paese di provenienza dell’ingrediente primario, anche quando l’alimento viene commercializzato con un nome o un marchio che richiama o evoca un luogo o un’origine geografica non corrispondente all’effettiva provenienza dell’ingrediente. Si tratta dell’ennesimo pericoloso regalo che l’Europa fa alle multinazionali e all’industria dell’anonimato che, attraverso l’italian sounding e tarocchi vari, fanno concorrenza sleale ai nostri produttori e all’agroalimentare italiano». L’eurodeputata vicentina è pronta alla battaglia: ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione Ue in cui chiede «il ritiro e la conseguente totale revisione di questo regolamento marcatamente anti-italiano» e condivide le «forti critiche avanzate dalla Coldiretti che ha presentato una Petizione ufficiale al Parlamento Europeo. DOMANI PRIMO CONFRONTO. «Il regolamento che l’Ue vuole adottare è totalmente inaccettabile e pericolosissimo: per fare un esempio, sarebbe consentito a chiunque di commercializzare un formaggio con il marchio “Formaggio Veneto” usando latte da Polonia o Romania, senza obbligo di indicare in etichetta la provenienza. Insomma, siamo di fronte ad una grande fregatura sia per i consumatori sia per i produttori italiani». E sarebbe «un clamoroso passo indietro» imposto a Italia e Francia che hanno adottato decreti nazionali». Domani a Bruxelles si riunirà il Comitato consultivo tra Commissione Ue ed esperti nominati da ogni Stato. Se non verrà bloccato l’iter, verso aprile 2019, conclude Bizzotto, la norma «spazzerà via gli obblighi ora applicati in Italia sull’indicazione d’origine di grano, pasta, latte nel lattiero-caseario, riso, pomodori nelle conserve. Sarebbe la mazzata finale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Piero Erle

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