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IL CASO

Ilaria ora è la star di OnlyFans: «Guadagni raddoppiati in 48 ore». E il lavoro perso diventa un caso

La giovane di Lazise era impiegata a Gardaland come stagionale ma il contratto non le è stato rinnovato
Il personaggio Ilaria Rimoldi,  25 anni, di Lazise
Il personaggio Ilaria Rimoldi, 25 anni, di Lazise
Il personaggio Ilaria Rimoldi,  25 anni, di Lazise
Il personaggio Ilaria Rimoldi, 25 anni, di Lazise

«Sono bombardata da mail e telefonate, mi stanno chiamando tutti: giornalisti, presentatori, giornali, tv. Intanto oggi sono a Radio Capital e subito dopo su Radio Deejay». Da «modella» su OnlyFans a personaggio pubblico. Tutti ne parlano, tutti la cercano, ognuno si è fatto la sua idea su Ilaria Rimoldi, 25enne che abita a Lazise, che lavorava a Gardaland «ma siccome con mille euro al mese non riuscivo a pagare tutte le spese, a gennaio ho provato anche a pubblicare contenuti su OnlyFans», raccontava meno di una settimana in un'intervista rilasciata a L'Arena, poche ore prima di diventare un fenomeno mediatico.

Ebbene, il primo mese - grazie alla piattaforma che permette agli abbonati di vedere contenuti esclusivi - ha messo da parte 500 euro, poi sempre di più, fino a quando la sua immagine ha cominciato a girare, al parco divertimenti qualcuno ha iniziato a riconoscerla e l’azienda non ci ha messo molto a storcere il naso. Decidendo di non rinnovarle il contratto, scaduto il 27 novembre scorso.

Guadagni raddoppiati in 48 ore

E lei, dispiaciuta? Macché. «Se mi davano 5mila euro al mese potevo pensare di restare, l’ho detto anche a loro», spiega. Perché quella è la cifra che guadagnava su OnlyFans fino alla scorsa settimana. Fino a prima di diventare famosa anche al di fuori della piattaforma. «Nel giro di 48 ore è raddoppiato il numero di abbonati ai miei contenuti. Sono 250 in più, molti anche dalla Svizzera perché le mie interviste sono arrivate fino là. E di conseguenze», puntualizza, «anche i miei guadagni sono raddoppiati». Arrivando a 10mila euro al mese. In una curva che, c’è da scommetterci, sarà al rialzo ancora per un po’. Va detto che più che i suoi scatti in lingerie microscopica («mai nuda, non voglio problemi in futuro»), c’è anche altro di Ilaria che ha fatto notizia.

Quelle interviste con la divisa di Gardaland

«All’inizio pareva che il mio “secondo” impiego non creasse problemi a Gardaland», aveva detto a L’Arena, «finché lo sapevano solo i miei follower andava tutto bene, poi la voce si è diffusa. E a quel punto è diventato un problema. Il direttore del parco mi ha chiamato e mi ha detto che quello era un luogo per famiglie, che la mia presenza sulla piattaforma non si addiceva, e che dovevo quindi decidere se lavorare al parco o su OnlyFans».

Parco che, da parte sua, ha confermato il mancato rinnovo del contratto, aggiungendo in una nota che «nell’ambito delle politiche aziendali, si invitano i collaboratori, per le proprie attività digital, ad evitare l’utilizzo improprio dei loghi o delle immagini di Gardaland non in linea con la vocazione familiare del Parco divertimenti». E Ilaria, in una intervista tv su un canale nazionale, si era presentata proprio con addosso la divisa di Gardaland.

Confine «scivoloso» tra vita privata e lavoro

Ma fino a che punto un’azienda può interferire con la vita di un dipendente e con le sue scelte, con ciò che fa al di fuori dell’orario di lavoro? «Una materia scivolosa», la definisce Giorgio Gosetti, sociologo dei processi economici e del lavoro dell'Università di Verona. «Una volta la separazione tra vita privata e lavoro era molto più netta, ora i confini sono molto più labili. Detto questo», prosegue il docente, «fuori dall’orario di lavoro previsto dal contratto il dipendente è un libero cittadino che, nei limiti della legge, può fare ciò che vuole. Il confine di autodeterminazione dell’individuo deve essere mantenuto. Mi viene piuttosto da chiedermi: se quelle foto le avesse pubblicate su OnlyFans un uomo, sarebbe andata così?».

Basta non sia una attività illecita o concorrenziale

«L’importante è che non ci sia attività concorrenziale o illegale: escluso questo, una persona ha il diritto di scegliere cosa fare fuori dall’orario di lavoro», concorda Giampaolo Veghini, segretario generale della Cisl di Verona. Il problema per lui è piuttosto un altro: «Il lavoro precario, che nel nostro territorio è soprattutto quello stagionale, spinge a cercare attività extra per arrotondare. E questa ragazza ha trovato una strada alternativa. Il mondo sta cambiando, le esigenze dei giovani stanno cambiando: e noi, tutti, dobbiamo fare una riflessione, capire quelle esigenze e ragionare su come dare delle risposte».

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Francesca Lorandi

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