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Punto stampa Covid in Veneto

Zaia: «Vaccini antinfluenzali, non ci sono sul mercato: 30mila dosi restituite da farmacie alla Regione»

Zaia, punto stampa 28 novembre
Zaia, punto stampa 28 novembre
Zaia, punto stampa 28 novembre

Il governatore Luca Zaia in diretta alle 12,30 da Marghera per gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza Covid in Veneto.

 

LA DIRETTA

 

VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

«I vaccini antinfluenzali non si trovano perchè non ci sono sul mercato. Non è che non li abbiamo perché non vogliamo comprarli, ma le case farmaceutiche non riescono a fornirli» hanno spiegato Luca Zaia e l'assessore Manuela Lanzarin durante l'odierno punto stampa Covid. «Questa è la disponibilità di vaccini oggi in Veneto: 30.000 dosi acquistate ad agosto e che le farmacie hanno restituito alla Regione per destinarle ad anziani e persone in difficoltà, 50.000 nuove dosi spray per minori fino a 18 anni, 3.000 dosi acquistate in più sul mercato». Aggiunge Lanzarin: «C'erano altre forniture dalla Cina ma serviva un accordo del Governo con l'Aifa che si è ritenuto inopportuno fare».

A causa della contingente situazione d'emergenza, infatti, i vaccini non saranno disponibili nelle farmacie venete, che hanno accolto la richiesta della Regione di destinare le dosi disponibili ai pazienti fragili (come individuati dal Ministero della Salute). «Intendiamo dare un segnale di vicinanza alle fasce più deboli della popolazione» si legge in un comunicato di FederfarmaVeneto.

 

PICCO DEI CONTAGI

«Siamo nella parte alta della curva, gli aumenti giornalieri di ricoveri sono contenuti; come abbiamo detto ieri, abbiamo ragionevoli conferme su questo dato. Resta il problema della diffusione dei contagi» così l'esordio di Luca Zaia al punto Covid odierno. 

 

«BLACK FRIDAY, UN BRUTTO SEGNALE»

«Oggi si aprono le grandi e medie strutture di vendite. Domani i centri commerciali sono chiusi ma sarà l'ultimo weekend perchè il Dpcm scade il 3 dicembre. Ieri, però, il Black friday ha riempito vie e corsi cittadini: un brutto segnale. Spero che nei prossimi giorni si riesca a dare la dimostrazione che controlliamo gli assembramenti, ma ieri non è stato così».

 

ZONA ARANCIONE DIETRO L'ANGOLO

Zaia ha poi ricordato: «A chi preferiva la zona arancione ricordo che significa chiusura dei confini comunali, non so se tutti l'hanno capito. Siamo in fascia gialla, bene, ma ci vuole senso di responsabilità ed evitare gli assembramenti».  «Questo virus ci sarà fino a primavera inoltrata, ci saranno fasi più o meno critiche e la peggiore sarà probabilmente a gennaio in concomitanza con l'influenza». 

 

IL BOLLETTINO

Sono 3.500 i positivi nelle ultime 24 ore, 2.592 ricoverati (+16), + 7 in terapia intensiva, i morti sono 3.644 (+83). Così il governatore del Veneto: «Sappiate che ci sono 3.000 persone che hanno bisogno di cure, se continua così dovremo smontare altri reparti, e penalizzare chi soffre di altre problematiche». 

 

PRONTO SOCCORSO E OSPEDALI

Prosegue Zaia: «Prima del Covid facevamo oltre 5mila accessi al giorno al pronto soccorso, durante il lockdown siamo scesi drasticamente ora invece siamo tornati ai livelli pre Covid. L'appello è andare al pronto soccorso solo se indispensabile, per tutto il resto fare riferimento al proprio medico di base». «Se nella prima fase avevamo paura di morire, in questa seconda fase sembra quasi che il problema riguardi solo chi è dentro l'ospedale».

 

BAMBINI POSITIVI AL COVID

«I minori positivi sono 9.471, 6.624 tra i 7 e i 14 anni, oltre 3.000 sono attualmente positivi. Negare che i focolai scolastici non esistano è sbagliato - ha detto oggi Luca Zaia -. Il problema non sono i trasporti come qualcuno vuol far credere. Non è una posizione contro la scuola, è fondamentale conoscere i dati. Programmiamo la riapertura della Scuola per gennaio o febbraio e lavoriamo per quella scadenza: improponibile aprire il 9 dicembre».

 

SCI E DPCM

«Se il tema del nuovo Dpcm è il no all'assembramento deve essere no a tutti. Non solo alla montagna. Oltretutto l'assembramento dello sci è il meno pericoloso. È questo il tema che porrò al governo. Difendendo la montagna difendiamo un'economia che per tutto l'arco alpino vale 2,5 miliardi. Stiamo parlando di sopravvivenza: in gioco ci sono migliaia di posti di lavoro».

 

TASSE E IRPEF IN VENETO

«Mai detto che mi sono pentito di aver tolto le tasse ai veneti - ha detto oggi Luca Zaia - Ho solo detto che se avessimo avuto il budget dell'addizionale avremmo avuto molte più risorse da investire. A scanso di equivoci: non è all'ordine del giorno applicare le tasse ai veneti. Se qualcuno aveva tutta questa voglia avrebbe dovuto dirlo in campagna elettorale, ma non l'ho sentito dire da nessuno». 

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