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Il punto stampa

Scuole, contagi e quarantene: le nuove regole. Terapie intensive: «L'81% non è vaccinato»

Gli interventi della dott. Francesca Russo (dati e scuola) e del dottore Paolo Rosi (terapie intensive e le proiezioni)
Gli interventi della dott. Francesca Russo (dati e scuola) e del dottore Paolo Rosi (terapie intensive e le proiezioni)
Zaia punto stampa 10 novembre 2021

Luca Zaia torna a parlare in diretta oggi, 10 novembre 2021, dalla sede della Protezione civile di Marghera alle ore 12.30 per un'analisi degli ultimi dati Covid in Veneto. Con lui la dottoressa Francesca Russo, responsabile della Prevenzione del Veneto, che relazionerà sui dati e la scuola, e il dottore Paolo Rosi, responsabile del Suem, che parlerà delle Terapie intensive e le proiezioni.

 

LA DIRETTA

DATI

I positivi in Veneto sono 931 nelle ultime 24 ore, a fronte di 84.200 tamponi (sono 17 milioni da inizio pandemia),  l'1,10%. L’incidenza è dell’1,10%. «Bassa per passare in zona gialla - dice Zaia - che comunque è dietro l’angolo. In ogni caso, prima di pensare alla zona gialla, bisogna pensare a cosa accade nelle terapie intensive degli ospedali». I tamponi totali, dal 21 febbraio 2020, sono 7.227.538 molecolari e 9.644.821. I positivi attuali sono 13.609. I ricoverati sono 330 (+11), di cui 273 in area non critica (+12) e 57 (+1) in terapia intensiva. Nelle intensive non Covid ci sono 354 persone. I morti finora sono 11.858 (+2). I dimessi sono 23.827 (+13).

 

VACCINAZIONI

Finora le dosi somministrate sono quasi 7.367.000. Nelle ultime 24 ore sono state somministrate 14.248 dosi, di cui 1015 prime dosi, 4.517 cicli completi e 8.716 terze dosi. «Siamo a 7 milioni 366mila vaccinazioni fatte ad oggi, nelle ultime 24 ore oltre 14mila dosi inoculate. La vaccinazione sta procedendo e stiamo entrando nel vivo della terza dose. A fine mese entreremo nella fase intensa della somministrazione e avremo un surplus di lavoro. La media di vaccinati regionale è 84,7%» spiega Zaia. «Numerosi cittadini che non si vaccinano sono esentati, poi ci sono quelli che hanno paura di vaccinarsi e quelli che non vogliono assolutamente farlo. Bisogna parlare a queste due ultime categorie».

Per quanto riguarda la terza dose dei sanitari, non è schedulata come per gli altri cittadini, non è obbligatoria. «Qualcuno sta aspettando a farla, ma si registra comunque un flusso per l'inoculazione» dice Zaia.

 

CONFRONTO DATI

10 novembre 2020 / 10 novembre 2021

Nel 2020 avevamo 50mila tamponi - oggi sono 84mila tamponi

Nel 2020 avevamo 2.776 positivi - oggi sono 931 positivi

Nel 2020 avevamo un incidenza del 5.47% - oggi del1.10%

Nel 2020 avevamo 250 persone in terapia intensiva - oggi ce ne sono 57

Nel 2020 avevamo1.700 ricoverati in area non critica - oggi sono 330

 

INCREMENTO DEI POSITIVI

«Facciamo molta attenzione a questo incremento, che va di pari passo con la stagione e l'arrivo del freddo. Di certo siamo preoccupati del fatto che per colpa di qualcuno non si butti via questo lavoro fatto bene. I vaccini servono, lo si vede dai numeri negli ospedali» spiega il presidente Zaia.

Luca Zaia tona a commentare in diretta l’andamento del virus, ha fatto appello ai cittadini a non abbassare la guardia e a proteggersi. «Siamo preoccupati dell’aumento della positività, che è legato anche alla stagionalità: diminuisce la temperatura e ci chiudiamo in ambienti chiusi, non pranziamo all’aperto e ogni condizione di assembramento, se non protetta, ci porta alla positività». «C’è un 15% di cittadini che non si è vaccinato e che deve quantomeno portare la mascherina» ha dichiarato Zaia.

 

MASCHERINA

«Siamo preoccupati che nelle piazze, vuoi per le castagne, vuoi per le manifestazioni - tutte
legittime - vediamo un sacco di cittadini senza mascherina. Ed è il vero problema». Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. «Siamo preoccupati - ha aggiunto - per il fatto che per colpa
di qualcuno si rischia di buttare il lavoro fatto finora. I vaccini risolvono problemi sui numeri dei contagiati e degli ospedali, però è vero che abbiamo un 15% di popolazione non vaccinata. Per diversi motivi, che vanno rispettati, ma comunque debbono perlomeno portare la mascherina», ha concluso.

«Non facciamo provvedimenti accessori, ma faccio un appello pacificatore: usate quantomeno
la protezione, la mascherina, poi uno può fare le proteste che vuole». Lo ha ribadito  Luca Zaia. «Non nego - ha aggiunto - che alcuni interlocutori che oggi sono contro il vaccino, un anno fa erano contro le mascherine perchè erano "dittatura"».

 

MANIFESTAZIONI

«La manifestazione è un diritto democratico, deve essere tollerata nella misura in cui non sia
una privazione della libertà degli altri. Parliamo di 16 manifestazioni di seguito». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito delle linee annunciate dal ministro Lamorgese sulla proteste no Green pass. «C’è una specie di equivoco delle "istruzioni per l’uso", che all’aperto non si porti mai la mascherina. No, in condizioni di assembramento deve essere portata. Buonsenso è portare il dispositivo».

 

LOCKDOWN

«I cittadini ci chiedono se tornerà il lockdown. Rispondo: al momento con questi dati no». «C’è dibattito sulle restrizioni dell’Austria per i non vaccinati, ma mi sembra una cosa impraticabile in virtù della nostra Costituzione». Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. «La scelta del Green pass - ha aggiunto - è stata fatta proprio in in questa direzione, per evitare diversità di trattamento nei confronti dei cittadini. Noi non stiamo valutando misure del genere».

 

SCUOLE, CONTAGI e QUARANTENE 

La dottoressa Francesca Russo spiega le nuove norme per gestire le quarantene nelle scuole. «Quando si registra un contagio Covid tutti gli studenti restano a casa fino a quando non fanno il test, per massimo 48 ore. Se i ragazzi sono tutti negativi rientrano in classe. Se ci sono due casi nella stessa classe, gli altri, se vaccinati restano in classe, altrimenti vanno in Dad. Se ci sono 3 casi i ragazzi vanno tutti in didattica a distanza». La fascia di età più colpita ad oggi è quella della scuola primaria. Continua la dott. Russo: «È escluso il settore dell'infanzia, la fascia 0-6: quando c'è un caso stanno tutti a casa».

«Prosegue il progetto delle scuole sentinella: abbiamo 69 scuole coinvolte e 31.223 test programmati; quelli effettuati sono 21.700 e abbiamo trovato 12 studenti positivi».

 

TERAPIE INTENSIVE

Il dottor Paolo Rosi: «Abbiamo toccato il minimo dei ricoveri nelle terapie intensive del Veneto nel mese di luglio. C'è poi stata una ripresa fino a fine agosto e un settembre stabile con l'occupazione dei posti letto tornata a scendere e a fine mese. Ma a partire da novembre abbiamo avuto una ripartenza brusca dei ricoveri, ritornando ai numeri di settembre. Ora la maggior parte dei pazienti ricoverati è intubata: abbiamo due casi gravissimi trattati con ossigenazione extra corporea». Aggiunge: «Ad oggi le proiezioni sono difficili ma la stima media ci dice che i posti occupati non dovrebbero aumentare di molto. Diciamo che ci aspettiamo un incremento piuttosto contenuto». 

«A inizio settembre abbiamo predisposto una quarantina di posti letto Covid aggiuntivi nei nostri ospedali, ora ci regoliamo a seconda di come cambiano i numeri dei pazienti che entrano ed escono - spiega il dott. Rosi -. Aumentano gli italiani ricoverati. Quest'estate gli stranieri erano il 45% dei ricoveri, oggi sono il 25%».

«Ad ottobre avevamo ricoverato il 35% di vaccinati  e il 65% di non vaccinati. Nei primi 10 giorni di novembre abbiamo l'81% di pazienti ricoverati non vaccinati e il 19% di vaccinati. Se non avessimo il vaccino ci sarebbero gli stessi numeri dello scorso anno, con 400 persone ricoverate in terapia intensiva - prosegue nell'illustrazione dei dati, il dott. Rosi -.  Negli ultimi mesi sono morti 84 pazienti non vaccinati e 17 vaccinati. La mortalità è maggiore nelle fasce più anziane e i vaccinati deceduti erano grandi anziani e affetti da altre patologie. Sotto i 50 anni sono morti 5 non vaccinati e nessuno dei non vaccinati».

 

 

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