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Il dopo elezioni

Fratelli d'Italia qui fa il pieno di voti. Il toto nomi dei veneti in corsa per il governo

L’insediamento del nuovo governo è previsto a inizio novembre. C’è Nordio in pole per la Giustizia, poi Urso e De Carlo. E in casa Lega si ipotizza l’avvicendamento tra Stefani e Bizzotto, ma c’è pure Bitonci.
Sopra, da sinistra: Nordio (FdI), Urso (FdI), De Carlo; sotto, da sinistra: Stefani (Lega), Bizzotto (Lega), Tosi (Fi)
Sopra, da sinistra: Nordio (FdI), Urso (FdI), De Carlo; sotto, da sinistra: Stefani (Lega), Bizzotto (Lega), Tosi (Fi)
Sopra, da sinistra: Nordio (FdI), Urso (FdI), De Carlo; sotto, da sinistra: Stefani (Lega), Bizzotto (Lega), Tosi (Fi)
Sopra, da sinistra: Nordio (FdI), Urso (FdI), De Carlo; sotto, da sinistra: Stefani (Lega), Bizzotto (Lega), Tosi (Fi)

Fratelli d’Italia in Veneto ha fatto cappotto: ha ottenuto la migliore performance nazionale. Alla Camera, nei collegi Veneto 1 e 2, il partito di Giorgia Meloni è passato rispettivamente da 3,7 e dal 4,5 per cento del 2018 al 32 e al 32,4 per cento: in totale, 700mila voti veneti in più rispetto alle ultime politiche. Questi risultati come si tradurranno per il territorio regionale? Non solo con un buon numero di candidati che partiranno alla volta di Roma. Luca De Carlo, senatore appena riconfermato e segretario regionale di FdI, su questo assicura: «Nei prossimi giorni non mancherà occasione per una ampia analisi dei risultati. E da qui, il Veneto otterrà, in termini di contenuti e anche di peso nella compagine di governo, la giusta attenzione».

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Toto-ministri già scattato

Nel nuovo Consiglio dei ministri a trazione FdI potrebbe sedersi anche più di un veneto? Il tema della composizione della squadra di palazzo Chigi è all’attenzione di Meloni. Ma ci vorrà tempo. L’insediamento del nuovo Parlamento è previsto per il 13 ottobre e il giuramento di Ministri e Sottosegretari non avverrà che nella prima settimana di novembre. Però il toto-nomi è già scattato. Sarebbe in corsa per il dicastero della Giustizia il giurista ed ex magistrato, candidato eletto con FdI, Carlo Nordio. Tra i big di FdI che potrebbero avere posti di rilievo nei palazzi romani c’è il poi il padovano Adolfo Urso, presidente Copasir, e il bellunese e segretario veneto, De Carlo.

Lega alla finestra

Per quanto riguarda la Lega, che esce sconfitta da questa tornata elettorale con un Salvini isolato e circondato da una ribellione sempre più evidente, c’è da chiedersi quale peso avrà a livello di coalizione. In particolare, in Veneto in quei due collegi elettorali nel 2018 raggiungeva percentuali da incorniciare: 32%. Domenica il tonfo: 14,4% e 16,2%. Tradotto: 500mila voti hanno preso il volo. Quali conseguenze?

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La ministra uscente alle Disabilità, Erika Stefani, è apprezzata dai colleghi di FdI. Ma c’è da capire quanto la sua vicinanza a Zaia potrà pesare, perché la new entry, Mara Bizzotto, già eurodeputata bassanese che è in arrivo a Roma, secondo alcuni potrebbe essere il nome che Salvini caldeggerà a Meloni. Tra i papabili, però, anche il padovano Massimo Bitonci, peraltro già Sottosegretario di al Ministero dell'economia nel primo governo di Conte. 

A onor di cronaca, alcuni quotidiani nazionali, riportano che Meloni starebbe trattando anche con il presidente del Veneto, Luca Zaia. Il governatore sta puntando al ministero agli Affari regionali per concretizzare l’autonomia? Difficile: da mesi continua a ripetere che lui da Venezia non ha intenzione di muoversi. 

Forza Italia, scalpita Tosi

L’ultimo tassello riguarda Forza Italia. L’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, entrato negli azzurri dopo la sconfitta alle amministrative è stato eletto e andrà a Roma. La domanda è: si adatterà a fare il “semplice” parlamentare o punta ad altri ruoli? I vertici dei FI dovranno tener conto anche di Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente uscente del Senato, eletta in Basilicata e di nuovo a palazzo Madama. Per lei sarà bis, o la sua esperienza sarà messa a frutto in altri palazzi? 

Cristina Giacomuzzo

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