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Veneto

Covid, Zaia: «Crescita di 50 ricoveri al giorno. Tra qualche giorno passaggio in fascia 3»

Luca Zaia
Luca Zaia
Zaia, conferenza del 27-10-2020

In Veneto «si continua a crescere di una cinquantina di pazienti in area non critica al giorno, in proporzione di uno a nove con le terapie intensive». Lo ha riferito il presidente regionale Luca Zaia parlando dei nuovi ricoveri per Covid-19.

«Stiamo già dicendo ad alcune Ulss - ha proseguito - di scaldare i motori per la fascia successiva. Finora siamo tutti nella seconda fascia della sanità pubblica, Belluno è già in terza fascia, Treviso ci sta arrivando. Per tutte le province pensiamo che il passaggio possa avvenire nel giro di 3-4 giorni».

 


Secondo Zaia «ad oggi l’infezione veneta ha una curva sicuramente in ascesa per i ricoveri in area non critica, una storia diversa da altre comunità italiane, ma anche rispetto a marzo. Le spiegazioni sono molteplici, può essere che qui ci si curi meglio - conclude il governatore leghista -, che il contesto sociale porti a questo, ma in questa fase non è interessante approfondirlo; dal punto di vista della sanità pubblica siamo nella seconda delle cinque fasce».

 

CURE DOMICILIARI.  «Abbiamo costituito un gruppo di lavoro formato da specialisti clinici, per riformulare i protocolli della cura domiciliare». Lo scopo, ha precisato, è «per capire quale potrebbe essere, alla luce delle evidenze e dei flussi ospedalieri, che sono diversi da marzo, quale sia il miglior protocollo di cura affinché il paziente si senta sereno e sia seguito a casa. L’ospedalizzazione è comunque un fatto traumatico».

 

DPCM. Sul Dpcm «le nostre posizioni non le cambiamo».  «Sabato sera - ha spiegato - i governatori hanno scritto al Governo chiedendo una modifica, trovando una mediazione sulla chiusura dei locali alle 2. Chiedevamo anche che si verificassero gli assembramenti dei centri commerciali. Il Dpcm ha intrapreso 700 indicazioni però stranamente, non si sa su che base epidemiologica, non punisce gli assembramenti dei centri commerciali o quelli nella fase apertura musei. È difficile da giustificare».

 

SCUOLA.  «Partendo con la didattica a distanza avremo 200 mila persone in meno che useranno il traporto pubblico». «Oggi - ha aggiunto Zaia - non c’è contezza scientifica sui contagi nei mezzi. I treni non competono a noi, il Tpl su gomma non sono società nostre, solitamente sono pubbliche ma non della Regione. C’è l’obbligo dell’80% della capienza, e in alcuni casi che ho segnalato c’è effettivamente un sovraffollamento, soprattutto sull’urbano. Ricordo che l’80% della capienza prevede comunque persone in piedi».

LA PROTESTA.  «Penso che sia lodevole il segnale di civiltà dato ieri dai veneti nelle piazze».  «Non avevo dubbi - ha aggiunto Zaia - ho visto foto, filmati, mandati da amici imprenditori. Ho visto la protesta di chi non chiede sussidi ma chiede di poter lavorare. Avevano tutti le mascherine, quindi non erano negazionisti e non cercavano di spaccare tutto. sono persone che avevano investito e oggi sono disarmate secondo un principio per cui la loro chiusura rappresenta la salvezza, e non sarà così», ha concluso.

 

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