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Il punto di Zaia

«Veneto in fase 3, riaprono i Covid center. Lockdown? Nel weekend c'è sempre qualche sorpresa»

Luca Zaia, 30 ottobre 2020

Il governatore Luca Zaia in diretta da Marghera per importanti comunicazioni in merito all'emergenza coronavirus

 

I DATI

«Oltre 2 milioni e 300mila tamponi fatti da inizio pandemia. Nelle ultime 24 ore in Veneto 3.012 nuovi positivi. Oggi gli attualmente positivi sono 26.547. I ricoverati sono 877, le terapia intensive 122».

«Il 98% dei positivi a domicilio in Veneto sono asintomatici: questo spiega l'andamento del virus in questo momento. Rispetto a marzo facciamo 13-14 volte i tamponi»

 

FASE 3

«Domani o dopodomani andiamo in Fase 3, che secondo il piano di sanità del Veneto scatta con 900 ricoverati in area non critica o 150 in terapia intensiva. Le terapie intensive crescono ma non hanno la tendenza di marzo»

 

DIECI COVID CENTER 

«Stiamo preparando 10 Covid center, non ci sono alternative, ci stiamo arrivando con i numeri. Magari potessimo mandare pazienti ovunque, ma sono soggetti altamente infettanti, per cui vanno isolati dagli altri. Stiamo attrezzando le strutture dei Covid center per far sì che siano punti di riferimento provinciale; avremo un hub per l’attività ordinaria provinciale e poi ci sarà un hub provinciale per il Covid. Non abbiamo alternative».

 

CINQUE OSPEDALI DISMESSI

«Abbiamo avuto conferma dell'operatività dei 5 ospedali dismessi da utilizzare per l'ospitalità alberghiera: Valdobbiadene, Noale, Bovolone, Isola della Scala e Monselice. Sono 740 posti letto dove ospiteremo pazienti non critici che hanno necessità di assistenza e ossigeno»

«Questa è l'ultima frontiera», ha precisato l'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, sottolineando che in Veneto ci sono circa 6mila posti in area non critica e 1.500 negli ospedali di comunità. «Se non dovessero bastare avremmo anche questi 740 posti in più».

 

MILLE TERAPIE INTENSIVE

«Abbiamo chiuso la partita delle terapie intensive: ora il Veneto ha a disposizione mille posti letto effettivi. Ricordo che la punta massima nella prima ondata era di 356 posti occupati, ovviamente più 200 malati ordinari. Sono sostanzialmente letti di semintensiva che hanno attaccata la tecnologia per commutarli in intensiva, in caso di peggioramento del paziente»

 

SCUOLE

«Sapevamo che riaprire le scuole era un rischio. Se guardo le curve epidemiologiche vedo che dopo l’apertura delle scuole cominciano a muoversi, e si sa che i giovani se vengono infettati hanno un’alta carica virale, sono grandi diffusori, non ne hanno colpa ma la natura è così. In estate riportavo il caso di Israele, che aprì scuole e le dovette richiudere perché erano schizzati migliaia di contagi. Per cui il fatto di aprire scuole lo sapevamo che era un rischio, ed era una scelta nazionale. Non ci sembrava giusto farle chiudere. Quando ho visto la curva muoversi l’8 ottobre, ho iniziato a dire che era necessario fare la didattica a distanza, è lì apriti cielo. Adesso vedo in tutte regioni la Dad al 75%, i mezzi di trasporto vuoti; vedremo se sarà una misura buona per il contenimento dell’azione del virus».

 

LOCKDOWN "LIGHT"

Su eventuali nuove misure di emergenza per il Covid «mi sembra di capire che qualche novità ci sarà, nel weekend c’è sempre qualche sorpresa». «Potrebbero essere adottati i lockdown "light", più che altro dei coprifuoco come hanno adottato il Belgio o la Francia. Probabile che scelgano questa opzione. Al momento però a noi non è arrivata nessuna informazione dal governo di misure nazionali»

 

MASCHERINE

«La mascherina va indossata correttamente: se la indossate male ci vediamo in ospedale. Il sacrificio sulla mascherina non è insormontabile».

 

INDICE DI GRADIMENTO, ZAIA SUPERA CONTE

«Se Conte ha solo un punto in meno di me vuol dire che i sondaggi non funzionano. In realtà questi sondaggi mi penalizzano, perché poi mi guardano con altri occhi».

 

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