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Maltempo in Veneto

Oltre 850 interventi dei vigili del fuoco. Strade interrotte, anziani e turisti bloccati. Alto rischio valanghe

Il mezzo dei vigili del fuoco precipitato sul fiume a Ren
Il mezzo dei vigili del fuoco precipitato sul fiume a Ren
Maltempo nel Bellunese

AGGIORNAMENTO DOMENICA 6 DICEMBRE ORE 21  «Maltempo, senza sosta il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco su tutto il territorio italiano per far fronte ai danni causati da pioggia, vento e neve. In Veneto svolti 850 interventi, 170 in Friuli Venezia Giulia, 150 in Emilia Romagna, 100 a Napoli e 100 a Messina». Lo scrivono su Twitter i vigili del Fuoco.

 

ORE 16.30. Sono oltre 600 a fronte di oltre 1000 chiamate gli interventi dei vigili del fuoco già eseguiti per il maltempo, che da venerdì pomeriggio sta interessando la regione Veneto e in particolar modo la provincia di Belluno. 

A Belluno, già eseguiti oltre 280 interventi principalmente per prosciugamenti rimozione ostacoli e piante. In azione anche le stazioni di pompaggio HCP che stanno operando sui territori nelle zone allagate dell’Alpago e del Feltrino. Il dispositivo di soccorso è stato rafforzato con il raddoppio del turno lavorativo e con l’impiego di personale proveniente da Venezia, Vicenza, Rovigo, Verona, Padova con personale anche dalle colonne mobili regionali della Lombardia.  Al momento sono in corso oltre 30 interventi, con oltre 100 vigili del fuoco tra permanenti e volontari.  

A Treviso, interventi principalmente per prosciugamenti nel comune di Cordignano per l’esondazione del fiume Meschio. Interventi per la messa in sicurezza di piante e tetti a Vittorio Veneto dove si è anche verificata una frana lungo via Alemagna.  Interventi anche Fregona e Cappella Maggiore. Allagate molte zone golenali.

A Venezia, interventi dei vigili del fuoco soprattutto per la messa in sicurezza di rami pericolanti e alberi a Portogruaro, Jesolo, Caorle, Stra, Mira e Musile.

 

 

 ORE 15. Nel Veneto effettuati fino a mezzogiorno 411 soccorsi; particolarmente colpita la provincia di Belluno dove sono stati 250 gli interventi portati a termine dai vigili del fuoco.

Le abbondanti nevicate in questo momento fanno registrate pericolo valanghe massimo sulle Dolomiti, grado 5, molto forte, e forte sulle Prealpi, grado 4, con la possibilità di distacchi spontanei e diffusi.

 

AUTOSTRADA A27 CHIUSA. L'autostrada A27 Venezia-Belluno è stata chiusa precauzionalmente, a causa del maltempo, nel tratto tra Fadalto e Belluno, in direzione del capoluogo.

 

L'APPELLO DI ZAIA. «A causa del rischio di frane e valanghe provocato dal maltempo di queste ore invito tutti i cittadini ad evitare di dirigersi verso il bellunese». Lo dice il presidente del Veneto, Luca Zaia, sulla scorta degli aggiornamenti sulla situazione nella provincia di Belluno, dove collegamenti e viabilità sono in crisi per le piogge, le nevicate e i conseguenti smottamenti.

 

IL MESSAGGIO DEL MINISTRO D'INCÀ. «Da questa mattina sono in
contatto con la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, le istituzioni nazionali e locali che seguono con attenzione la situazione legata al maltempo in Veneto. Stiamo monitorando i territori colpiti e sto personalmente seguendo tutti gli sviluppi in merito alla situazione del bellunese. Ringrazio i vigili del Fuoco e tutti gli operatori coinvolti nei diversi interventI». Lo afferma, in una nota, il ministro per i
Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà
. «Seguiamo anche la situazione sull’intero territorio veneto e, in questa difficile giornata -
prosegue D’Incaà -, è confortante il funzionamento del Mose che
ancora una volta ha dimostrato la sua utilità. Appena la Regione chiederà lo stato di crisi per le avverse condizioni meteorologiche, seguirò con attenzione la vicenda in Consiglio dei Ministri».

 

NEL VERONESE. Situazione sotto controllo nel Veronese per il maltempo. Le abbondanti precipitazioni hanno fatto innalzare il livello di attenzione per i corsi d’acqua. A Verona il sindaco Federico Sboarina in via precauzionale, ha disposto la chiusura delle alzaie lungo l’Adige. Nella notte si è verificata una frana, prima delle gallerie di Malcesine; la terra e i detriti hanno invaso la Gardesana Orientale (strada regionale 249) rendendo inagibile il passaggio. Per pulire la carreggiata sono intervenuti i tecnici di Veneto Strade.

Allerta anche nell’Est veronese, colpito ripetutamente negli anni scorsi da esondazioni. Nella serata di ieri a Monteforte d’Alpone sono state chiuse le porte vinciane, le paratie tra l’Alpone e il Tramigna per evitare conseguenze pericolose nel tratto del torrente che attraversa Soave. E questa notte per la prima volta i tecnici del Genio Civile hanno azionato il ponte mobile a Motta di San Bonifacio. Una mossa precauzionale per consentire di favorire il deflusso dell’Alpone che aveva raggiunto il livello di guardia, per poi calare nelle ore successive.

Uno smottamento si è verificato anche sul versante di valle della strada provinciale 12, in un tratto tra Fosse e Sant’Anna D’Alfaedo, in Lessinia. Al momento è stato istituito un senso unico alternato.

 

 

DOMENICA 6 DICEMBRE ORE 14. Questa mattina il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è stato inviato a controllare i siti di valanghe post Vaia a Venas. Dalle 9.30 il Soccorso alpino di Agordo è stato impegnato assieme ai vigili del fuoco in aiuto dei residenti nelle frazioni isolate di Ren e Laveder, in comune di Gosaldo.

 

SOCCORSI ANZIANI E TURISTI ISOLATI. In particolare una squadra ha raggiunto una casa di villeggiatura a Laveder, dove l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è riuscito ad evacuare tre persone anziane, prima che il maltempo impedisse ulteriori manovre. Altri due villeggianti sono invece stati riportati in una zona sicura dai soccorritori, che hanno allestito alcuni ponti di tavole per superare i tratti più difficili. Sono stati inoltre contattati altri due turisti - che stanno bene - rimasti bloccati nella loro casa di Col Tamai, dopo la caduta di una frana sulla strada.

ll Soccorso alpino dell'Alpago è intervenuto a Puos per aiutare una coppia anziana bloccata dal fango nella propria abitazione. I soccorritori hanno poi aiutato a liberare gli ingressi sommersi e lo scantinato di diverse case tra Bastia e Puos.

Il Soccorso alpino di Cortina è stato invece allertato per un bambino di 6 anni perso di vista dal padre mentre giocavano a nascondino. Sul posto anche carabinieri, polizia, Sagf, vigili del fuoco, vigili urbani. Fortunatamente dopo un'ora e mezzo il bimbo, che si era nascosto in un fienile, è stato ritrovato e l'allarme è rientrato.

L'appello del Soccorso alpino: «Ci uniamo all'appello delle amministrazioni e degli enti preposti nella richiesta di non muoversi, se non in caso di estrema necessità».

 

 

DOMENICA 6 DICEMBRE ORE 13.40. Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha avviato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi per le zone della regione colpite dal maltempo. In attesa della firma da parte del governatore e dell’inoltro al Dipartimento nazionale della Protezione civile per la richiesta di dichiarazione proclamazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, il decreto resterà «aperto» al fine di consentire agli enti locali di effettuare il censimento dei danni a opere pubbliche, infrastrutture, privati, aziende e siti produttivi e comunicarne gli esiti ai competenti uffici regionali. Lo stato di crisi, al momento, riguarda comuni delle zone dell’Alto Vicentino, della Pedemontana trevigiana e il territorio della provincia di Belluno.

 

 ORE 12.30. A Comelico Superiore, Cortina d’Ampezzo e Santo Stefano di Cadore sono state rimosse numerose piante e ostacoli che ostruivano strade di collegamento. A Cherz di Arabba per il danno ad un cavo di un elettrodotto squadre dei Vigili del fuoco hanno operato insieme al personale di Terna per la messa in sicurezza dell’area. Bloccata per una frana la strada provinciale 251 che porta a Zoldo nel tratto tra Mezzo Canale e Pontesei. Nella notte è stata evacuata al Alpago una residenza per anziani minacciata da un allagamento. In supporto al dispositivo di soccorso regionale sono state inviate attrezzature per il pompaggio dell’acqua dal Piemonte e dalla Lombardia. Le operazioni di soccorso sono ancora in atto.

 

 

 

 

 

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