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Covid in Veneto

Zaia: «Zona gialla? Di questo passo si va anche in rosso. Senza vaccini adesso avremmo ospedali pieni». Palù: «Terza dose importante, va fatta»

Zaia punto stampa 15 novembre 2021

Luca Zaia torna oggi in diretta (alle 12.30) per un nuovo punto stampa con gli ultimi aggiornamenti sulla situazione Covid in Veneto. All'incontro partecipa anche il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù. Il governatore in un'intervista al Corriere della Sera ha sottolineato che «se vai a manifestare contro il Green pass senza mascherina, evidentemente il problema è più grave: significa negare il virus». E ha poi aggiunto: «Sono molto preoccupato».

 

LA DIRETTA

 

IL BOLLETTINO.  «Sono oltre 17milioni di tamponi fatti dal febbraio 2020. Sono 712 i positivi delle ultime 24 ore su 31.660  tamponi(2.24 per cento incidenza). Ad oggi abbiamo raddoppiato i positivi: sono 16.331, a settembre la punta più bassa è stata di circa 8mila. Sono 381 le persone ricoverate» 

 

COVID IN VENETO. «Il dato concreto è che crescono i contagi. Oggi abbiamo dati che qualche settimana fa non avevamo: il virus c'è, siamo ancora in pandemia. L'occupazione ospedaliera è ancora gestibile, con 381 pazienti ricoverati, ma comincia a farsi sentire, perché abbiamo passato le 400 persone, sommate a quelle non Covid, nelle terapie intensive, e non tutto il personale in attività, avendo molti sanitari impiegati anche nell’attività dei tamponi e soprattutto nelle linee vaccinali negli hub. La preoccupazione è di gestire questo incremento inesorabile quotidiano»

«La domanda che mi fanno di più in questo periodo è se passeremo in zona gialla... Ma potremmo passare anche in arancione, o in rossa se continuerà così. Ho speranza che questo incremento si fermi. In ogni caso, adesso non è massacrante perché abbiamo le vaccinazioni. Se non avessimo l’85% dei veneti vaccinato, o che ha intrapreso il percorso vaccinale, con 1.000 contagiati al giorno ci sarebbero gli ospedali pieni. I nostri tecnici hanno fatto alcune simulazioni: in situazioni come questa se non avessimo avuto le vaccinazioni avremmo 1.600 persone in ospedale».

«Gran parte delle infezioni le troviamo nell'età scolare, circa 12 classi ogni giorno, l'85% asintomatici e il resto paucisintomatici. Il pericolo è che possono contagiare persone fragili». 

 

CAMBIO DI COLORE. «Per il passaggio di colore bisogna avere un'occupazione del 15% dell'area non critica, l'incidenza deve superare il 50% e noi siamo già a 115, e oltre il 10% - ora siamo al 5% - nelle terapie intensive».

 

TERZA DOSE. «Rispetto alla terza dose, autorizzata dai 40 anni in su, nel giro di qualche giorno ci organizzeremo per permettere la data prenotazione prima della scadenza dei sei mesi, evitando che tutti attendano il compimento del sesto mese per prenotarsi. Nel frattempo chi ha fatto J&J può già fare la dose booster»

 

Interviene il professor Palù

«Il virus è capace di proteggerci dalla malattia grave al 90%. Parlare di immunità di gregge, non ha senso. Pensare di estinguere il virus con continenti non vaccinati come l'Africa e l'India che hanno vaccinato una parte irrilevante della popolazione. In una società globale quindi non è possibile arrivare all'immunità di greggi» 

«La terza dose non è altro che la naturale evoluzione del vaccino. È la cosa più importante da fare subito»

«Il Green pass è stato una scelta di politica sanitaria eccellente perché ha avuto subito un effetto sulle vaccinazioni e l'economia si è retta su questo e guardate che l'Italia è stata presa a modello. Il Green pass ha salvato la nostra economia, tramutiamolo in certificato vaccinale»

«Parliamo di vaccinare i bambini quando ci sono milioni di adulti non vaccinati? Questa è comunque una scelta politica. Guardiamo all'incidenza: l'anno scorso i bambini non si infettavano, trasmettevano pochissimo, ma con la Delta la situazione è diversa, ora questo virus infetta anche i bambini anche se non si ammalano molto. È sempre una valutazione rischio beneficio. Entro fine mese l'Ema deciderà per il vaccino tra i bambini tra i quali sono visti molti casi di narcolessia in nord Europa. Comunque anche i bambini contagiati da Covid possono avere un'infiammazione multi organo e possono avere anche un long covid»

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