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Veneto

Covid, morto il professor Basso, il medico che ha salvato migliaia di bambini malati

Il professor Giuseppe Basso
Il professor Giuseppe Basso
Il professor Giuseppe Basso
Il professor Giuseppe Basso

È morto per il Covid-19 a Padova il professor Giuseppe Basso, 73 anni, ex direttore della clinica Oncoematologia pediatrica di Padova ed ex presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica "Città della Speranza", medico e docente stimato dai colleghi e amato da tanti bambini e ragazzi ai quali ha salvato la vita.

 

 

«Il Covid ci ha portato via la stella cometa delle cure per i bambini malati di tumore. Con Giuseppe Basso la sanità veneta perde non solo un grande clinico, ma anche una persona incomparabile per le qualità sul piano umano, che ho avuto la fortuna di conoscere molto bene». Così il governatore Luca Zaia, piange la scomparsa di uno dei medici più conosciuti e amati d’Italia. «Lo stimavamo per le straordinarie capacità cliniche - aggiunge Zaia - e gli volevamo bene per quel tocco di umanità che ha sempre messo nell’affrontare ognuno dei suoi casi, sia verso i piccoli malati che verso le loro famiglie. Non lo dimenticheremo e, anzi, mi auguro che i più giovani che intraprendono questa difficilissima specializzazione, lo considerino un esempio da seguire senza indugi». «Giuseppe Basso, con il suo appassionato lavoro - conclude - ha salvato migliaia di giovani vite. I bimbi per i quali non è riuscito a fare il miracolo, ora lo accolgono in Paradiso».

 

«Scienziato di valore e medico appassionato - ricorda il rettore dell’Università, Rosario Rizzuto - il professor Basso con competenza e determinazione ha applicato i progressi della scienza alla cura dei giovanissimi pazienti, che nei momenti difficili della malattia in lui hanno trovato le terapie più efficaci ed un sorriso amico. Intelligente, critico, ironico, mai banale, di lui ricordo tante discussioni accese, animate dalla comune passione per la scienza e da una profonda stima reciproca. Mancherà a tutti noi. A nome di tutto l’Ateneo esprimo ai familiari il dolore e l’affetto della nostra comunità».

 

Dopodomani, in corte d’Appello a Venezia, si celebrerà il processo ai genitori della giovane Eleonora Bottaro, morta per leucemia dopo che la famiglia aveva rifiutato le terapie, convinta che la ragazza sarebbe guarita con le vitamine e terapia psicologica che prevede il «metodo Hamer». Contro questa decisione Basso, che era medico di Eleonora, si era schierato con tutte le sue forze, «Eleonora aveva ottime chance di guarire - aveva detto a commento della sentenza di condanna in primo grado per i genitori della ragazza - sono amareggiato e deluso». 

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