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Il punto stampa

Zaia: «Contagi in crescita in tre province». Il Veneto chiude le prime scuole

Oggi dalle 12.30 la diretta del governatore del Veneto, Luca Zaia, per importanti comunicazioni in merito all'emergenza Coronavirus. La dottoressa Russo presenta oggi la circolare per i Sispe.

 

IL BOLLETTINO

I tamponi molecolari ad oggi sono oltre 4 milioni, 3 milioni 321mila i test rapidi. L'incidenza dei contagi è del 7,28%, nelle 24 ore ci sono stati 757 nuovi contagi. I positivi sono 29.514.  Il totale degli infetti dall’inizio dell’epidemia sale a 343.267, quello delle vittime si avvicina ormai a quota 10.000, esattamente 9.980. Più 12 decessi nelle ultime 24 ore. 

Aumenta ancora la pressione sugli ospedali, dove sono ricoverati 1.400 pazienti Covid: 1.243 nei normali reparti medici (+27), 157 (+4) nelle terapie intensive.

 

TRE PROVINCE CON CURVA IN CRESCITA

«Abbiamo avuto una lunga conferenza con i direttori delle Ulss stamani, la situazione è di preoccupazione - ha riferito Zaia -, abbiamo tre province Padova, Treviso, Verona, con una curva di crescita importante, e anche quella regionale è evidente. Oggi abbiamo discusso e deciso un nuovo piano di sanità pubblica, prudenziale, per gestire il virus: ridurremo alcune attività ospedaliere per concentrarci sul Covid. È come se avessimo oggi un "bollettino meteo" che ci dà una proiezione per la prossima settimana».

«Un anno fa a quest'ora eravamo nel pieno dell'epidemia, con 464 terapie intensive occupate, oggi abbiamo 1.016 terapie intensive attivabili, 157 occupate da pazienti Covid, possiamo dire che se non avessimo fatto questo lavoro di preparazione delle terapie intensive non saremmo stati in grado di affrontare l'ondata di dicembre».

 

SCUOLE

«Sulle scuole c'è da dire che nella dinamica del contagio hanno un ruolo, i ragazzi non sono untori, ma si vede che l'andamento della curva segue apertura o chiusura delle scuole». «Anticipiamo già che per la fascia 0-6 anni non verranno chiuse le scuole, tranne in casi estremi, dove ci sia un’infezione dilagante nell’asilo o nella scuolaelementare». Lo ha precisato il presidente del Veneto Luca Zaia.

 

LE SCUOLE CHE CHIUDONO IN VENETO

Spiega la dottoressa Russo: «Abbiamo visto che alcuni distretti hanno incidenza superiore a 250, questo comporta alcune misure. Le tre realtà sono l'Alta Padovana (272 su 100mila), il distretto di Asolo (268 su 100mila) e il Veneto Orientale (302 su 100mila). Qui le scuole dalla seconda media (compresa) andranno in didattica a distanza, non da domani mattina; daremo il tempo a scuole e famiglie per organizzarsi. Partiremo all'incirca giovedì. Dunque in questa fase le scuole dell'infanzia e le elementari non verranno toccate dal piano di chiusure».

«Se ci fosse un cluster nella scuola potrà essere chiusa una classe o un istituto indipendentemente dall'incidenza nella zona - ha precisato la dottoressa Russo.

 

FASCIA ETÀ 0-20, LA PIÙ COLPITA

«Oggi la fascia 0-20 dei cittadini è la più colpita dal virus, il Covid si è rivolto verso un altro target rispetto agli anziani. Le mutazioni sono tante, ma alcune sono più contagiose e si fanno sentire: i pazienti si negativizzano non più in 8 giorni ma in 13».

 

VACCINI 

«AstraZeneca ora si va verso gli over 65 e in questa maniera cambia ancora nuovamente il piano vaccinale del Veneto. Per il secondo trimestre in Italia arriveranno 22 milioni di dosi di AstraZeneca, dal primo di aprile, almeno un milioni arriveranno anche in Veneto. Nel giro di una decina di giorni avremo anche Johnson & Johnson. Vorremmo arrivare a fare 45mila vaccini al giorno, con l'aiuto dei medici di base. Abbiamo chiesto l'apertura tutti i giorni, domeniche comprese, dei centri vaccinali delle Ulss del nostro territorio».

«Il nostro problema non sono le strutture, ma la mancanza di vaccini, ci servono quelli. Sui vaccini spero si ragioni per fasce di età invece che per categorie, anche perché il rischio varia in base all'età».

«Abbiamo accantonato molti vaccini per le seconde dosi prudenzialmente, dopo esserci "scottati" con il mancato arrivo. Oggi abbiamo deciso comunque di mantenere l'accantonamento, riducendo per un 10% il magazzino» ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia.

 

VACCINI, ACCORDI CON I MEDICI DI BASE

L'assessore alla Sanità veneta Manuela Lanzarin spiega: «Stiamo chiudendo l'accordo con i medici di medicina generale per le vaccinazioni, domani avremo l'incontro di chiusura, sia per la parte logistica (dove fare le vaccinazioni), sia per la parte economica, legata all'accordo nazionale. Si possono impiegare su base volontaria anche gli specializzandi, oggi alle 14.30 incontrerò i rappresentanti di due università per declinare su base regionale l'accordo nazionale. Le farmacie sono disponibili, quando ci sarà un accordo nazionale poi lo declineremo anche questo nel regionale».

 

PASSAPORTO VACCINALE

«Stiamo lavorando anche al passaporto vaccinale. Non faremo discriminazioni: chi non vuole vaccinarsi non lo farà. Ma se a qualche veneto verrà chiesto di dimostrare la vaccinazione dobbiamo essere in grado di rilasciare il documento con l'avvenuta vaccinazione. Noi, prima di chiedere il passaporto vaccinale agli altri dobbiamo essere Covid free: meglio dire ai nostri turisti che noi siamo tutti vaccinati».

 

GLI AUGURI DI ZAIA PER L'8 MARZO

«Rivolgo i miei auguri in questa giornata a tutte le donne che operano negli ospedali e nelle strutture sanitarie del territorio, alle donne che hanno perso il lavoro nei mesi di pandemia, a quelle sulle cui spalle pesa la gestione dei figli, della casa, della propria professione, in modo ancor più gravoso nelle attuali restrizioni. Il mio ringraziamento nei loro confronti non riguarda solo oggi 8 marzo, ma ogni giorno dell’anno, perchè sono e saranno sempre più una ricchezza crescente, a riprova del fatto che se un modello sociale vuole diventare grande, tanto più deve essere capace di offrire alle donne sbocco e sostegno per le loro aspirazioni e progettualità».

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