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Veneto

Corteo di estrema destra in centro: due ore di scontri e lacrimogeni con la polizia

Scontri ieri sera in piazza Erbe a Verona tra le forze dell’ordine e dimostranti al termine di un corteo nato da ambienti di estrema destra. Gli agenti hanno risposto con lacrimogeni a un lancio di petardi. 

 

L’iniziativa era stata convocata con un tam-tam attraverso diversi account di militanti della destra estrema, solo con il titolo «Insieme per il lavoro». Circa 500 persone si sono concentrate verso le ore 21 all’ingresso di piazza Bra, per poi muoversi in corteo verso la vicina piazza delle Erbe e piazza dei Signori. Qui sono iniziati i momenti di tensione, con cori contro il Governo Conte e le forze dell’ordine. I manifestanti hanno iniziato a lanciare tavoli e sedie dei bar della piazza, assieme a petardi e bombe carta, cui la polizia ha risposto con lacrimogeni e cariche.

«Anche Verona, questa notte, è stata teatro di disordini gravi e premeditati che hanno causato il ferimento di cinque poliziotti, fra i quali uno ha riportato il distacco del tendine del bicipite ricevendo in ospedale una prognosi di 30 giorni. Presenti fra i facinorosi gruppi di estrema destra e ultras e anche moltissimi minorenni, a conferma del fatto che nella provincia il fenomeno delle baby gang è ormai molto allarmante. Sono state oltre due ore di pura guerriglia organizzata, e i colleghi sono stati bersagliati da bombe, bottiglie, grossi bulloni e oggetti di ogni genere». Così Valter Mazzetti, segretario generale fsp polizia di stato,
dopo i gravi disordini registrati nella notte a Verona. «Ma il contesto delle proteste è generalizzato - aggiunge Mazzetti -, da nord a sud il malcontento dilaga nelle strade ad ogni ora del giorno, e le aggressioni alle forze dell’ordine sono costanti perchè si registrano infiltrazioni di diverse entità criminali pronte a sfruttare l’occasione per dare sfogo alla brutalità e a rigurgiti eversivi gravissimi». «Condividiamo l’invito del ministro Lamorgese ai manifestanti pacifici, che esprimono istanze del tutto comprensibili, a tenere lontani i violenti - connclude -, ma le spedizioni preordinate contro le forze di polizia, le devastazioni, la guerriglia urbana organizzata dai delinquenti sfuggono al controllo della società civile, tenuta sotto scacco e frustrata nella propria libera espressione. È lo Stato che deve dare una risposta ferma e decisa a questi raid criminali, che hanno tutte le caratteristiche di azioni para-terroristiche».

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