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La conferenza stampa

Zaia: «Vaccini, siano dati a chi può farli». Trend in calo ma il Veneto resta arancione

Zaia punto stampa 14 gennaio 2021

Il governatore Zaia in diretta da Marghera oggi, giovedì 14 gennaio, per le ultime novità sull'emergenza Covid in Veneto: oltre all'andamento dei contagi e ai dati sulle vaccinazioni, si parlerà anche dell'incontro che i presidenti di Regione hanno avuto in mattinata con il ministro Boccia in merito al nuovo Dpcm che il governo si appresta a varare. Il Veneto dovrebbe rimanere in fascia arancione, anche secondo i nuovi criteri individuati dal governo in accordo con il Cts.

 

LA DIRETTA

 

I DATI

«Siamo al quattordicesimo giorno di calo: abbiamo 128 ricoverati in meno, anche se il numero dei morti sono 101 in più, ma quella dei decessi sarà l'ultima curva a calare. Nelle ultime 24 ore in totale 41mila tamponi e 2.086 nuovi positivi: tasso di positività del 5%».

 

VACCINI 

«Abbiamo somministrato 87.147 dosi di vaccino, il 75% del magazzino, questo dato peserà per due tre giorni perché in via prudenziale li stiamo accantonando per fare i richiami, la percentuale in questi giorni scenderà per tornare al 100% lunedì. A fine gennaio dovrebbe finire la somministrazione della seconda dose. Sono arrivati 7.800 dosi del vaccino Moderna, saranno dedicate esclusivamente agli over 80, si inizierà a vaccinare fuori dalle case di riposo. L’adesione dei sanitari è oltre il 90%, mentre per le case di riposo siamo sull’80%, siamo sempre a livelli di adesione importante. Con Pfizer, Moderna e AstraZeneca che sarà valutato dall’Ema il 29 gennaio pensiamo di chiudere la partita vaccinale per giugno».

«Abbiamo parlato con Arcuri sul principio di garantire un magazzino a ogni Regione, ma devi somministrare tutto quello che ti arriva, se non lo fai più i vaccini non te li danno. Non possiamo avere realtà dove si accumulano vaccini nei magazzini e altre dove si possono fare, ma non ci sono. Ci siamo detti di incontrarci nelle prossime ore con la Conferenza delle Regioni per trovare una modalità per codificare questo principio. Resta fermo il principio mutualistico, ma dobbiamo fare in modo che i vaccini siano dati a chi li può fare». 

 

LA TERZA ONDATA È ARRIVATA

«In Veneto siamo al quattordicesimo giorno di calo, ma la terza ondata è arrivata, basta guardare i dati nazionali. Non abbassiamo la guardia, dobbiamo fare in modo che l’ago della bilancia non torni a salire anche da noi e per questo dobbiamo continuare a essere rigorosi sull’uso della mascherina e con il distanziamento».

 

NUOVO DPCM E ZONE

«Questa mattina riunione con il Governo sul Dpcm. Chiusura dei confini regionali fino al 15 febbraio, ma vorremmo fare dei "tagliandi" strada facendo sulla base dell'andamento dei dati. Altra questione, sarebbe ora di uniformare i dati: dal 15 gennaio ci sarà finalmente nel bollettino la colonna dei tamponi rapidi, una fase diagnostica che tutte le regioni hanno».

«Al momento abbiamo visto solo una bozza: abbiamo chiesto venga rivisto il divieto di asporto per i bari dopo le 18, lo abbiamo chiesto a più voci affinché anche i bar possano continuare a praticarlo fino alle 22 come i ristoranti.»

«Le diverse zone colorate sono state create con decreto per evitare il lockdown nazionale. Noi siamo in area arancione che, immagino, rimarrà almeno per un paio di settimane. L'Rt del Veneto in questo momento è 0.96. Saremmo in giallo ma valutata l'incidenza ad "alto rischio" siamo in arancione»

 

CRISI DI GOVERNO

«Ci mancava solo la crisi politica in questo momento, spero si risolva velocemente. O avremo un Conte ter o un nuovo Presidente del Consiglio o un Presidente del Consiglio di centrodestra». Zaia si dice contrario a nuove elezioni: «entreremmo in un tunnel di un paio di mesi prima di avere un nuovo governo».

 

CASO DONAZZAN

Torna a far parlare il caso Donazzan (l'assessore regionale ha cantato "Faccetta Nera" su Radio24 durante il programma La Zanzara). Martedì prossimo il Consiglio regionale del Veneto sarà chiamato a votare «una mozione di riserva e non di sfiducia, vediamo la discussione che ne emergerà. Io ho chiesto le scuse e mi risulta le abbia date, dopo di ché il Consiglio è sovrano. Io ho l'obbligo di guardare con oggettività ai fatti, si tratta di una uscita infelice da condannare senza se e senza ma. So che il contesto in cui è avvenuto è di assoluta goliardia. Io so qual è il principio ispiratore che porta avanti questa amministrazione che è il rispetto della libertà, figuriamoci se io posso avallare posizioni negazioniste e fasciste. Questa mi pare quanto meno una leggerezza» 

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