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La conferenza stampa

Zaia: «Acquisto vaccini, altre tre offerte. Nessuna fuga in avanti, lo facciamo per il bene dei veneti». Intensive, il punto: ricoveri, decessi, previsioni

Zaia punto stampa 10 febbraio 2021

Luca Zaia oggi, mercoledì 10 febbraio, terrà il consueto punto stampa con gli ultimi aggiornamenti sulla situazione Covid in Veneto. Ieri il governatore ha presentato la nuova ordinanza, già in vigore: al bar si dovrà consumare solo da seduti, dalle 15 alle 18, sia all’esterno che all’interno dei locali. Il testo ricorda anche il rispetto della distanza di un metro tra i posti, e le altre linee guida già fissate dalla Conferenza delle Regioni. È vietata la consumazione per asporto nelle vicinanze dell’esercizio e sempre «consentita e consigliata» la consegna a domicilio. I sindaci potranno comunque disporre la chiusura di strade e piazze dei centri urbani che presentano situazioni a rischio di assembramento, per l’intera giornata o per fasce orarie. Tra i temi caldi sicuramente quello dei vaccini: ieri sera sono arrivate in Veneto le prime fiale del vaccino AstraZeneca.

 

LA DIRETTA

 

DATI

«Nelle ultime 24 ore 828 positivi, con un'incidenza positivi sui tamponi del 2,18%. Continua il calo dei ricoveri: 1.737 in totale di cui 170 in terapia intensiva. I decessi nelle ultime 24 ore sono 31».

 

ACQUISTO VACCINI ANTI-COVID

Sulla questione dell'acquisto di vaccini da parte del Veneto «ci dovrebbero essere aggiornamenti già domani», ha evidenziato Zaia.

In Veneto sono arrivate altre tre proposte di acquisto di vaccini, dopo le due già giunte alla Direzione regionale Sanità, ha riferito il governatore. «Il dottor Flor sta andando avanti. Abbiamo l’obbligo di riservatezza, inutile illudere i cittadini finché non abbiamo accertato tutto. Sarà perché abbiamo dato l’immagine di essere sempre in linea con le ultime novità. Ci propongono anche lo Sputnik e il vaccino cinese, ma finché non vengono approvati dall’Ema non si fa nulla. Flor ha voluto concretizzare con un’azienda per un accordo scritto, vedremo che contratto arriverà».

«Siamo senza vaccini, abbiamo persone disperate che ci telefonano perché vogliono essere vaccinate e qualcuno dice che è una fuga in avanti? Non ho parole». Così Zaia in merito ad alcune critiche sull'iniziativa dell'acquisto autonomo dei vaccini. «Mi sembra una roba allucinante, abbiamo la colpa di esserci preoccupati di andare a trovare i vaccini per i veneti. Possiamo almeno dire che facciamo una scelta per il bene comune? Capisco chi sospetta che questi si arricchiscano con i vaccini, ovviamente verifichiamo, ma noi ci preoccupiamo del futuro della salute dei cittadini»

Sull’eventuale acquisto autonomo di vaccini da parte del Veneto «avremo sempre un’interlocuzione con il Ministero. E se le carte non sono a pasto non si procede di un millimetro. Ce l’hanno detto anche ai tempi, con le mascherine, con i respiratori. Dicevano che truccavamo le carte. Ma abbiamo fatto e vogliamo fare le cose secondo legge».

«Semmai si concretizzasse, la quantità potrebbe interessare due o tre regioni», ha puntualizzato Zaia, interpellato sull’interessamento espresso da parte dell’Emilia Romagna. «Anche il Friuli Venezia Giulia potrebbe essere una delle regioni interessate. Le quantità prevederebbero più realtà, perché la quantità minima obbligatoria per la vendita è rilevante».

 

ORDINANZA

«L'ordinanza l'avete vista, mi pare di buon senso e gli amministratori locali mi sembrano d'accordo. Io sono convinto che ne verremo fuori, ma serve un minimo d'impegno da parte di tutti»

 

TERAPIE INTENSIVE (SCARICA QUI IL PDF DEL REPORT)

Interviene il dottor Paolo Rosi, coordinatore dell'Unità di crisi per l'emergenza Covid, per fare il punto sulle terapie intensive del Veneto. «Ad oggi abbiamo 176 pazienti Covid in terapia intensiva, di questi 126 ancora positivi, 50 negativizzati e che possono essere gestiti insieme ad altri pazienti. Complessivamente abbiamo circa 470 posti occupati, vale a dire che siamo ancora sopra il numero ordinario».

Quanti sono stati i pazienti che sono passati per le terapie intensive venete? «Ad oggi sono stati ricoverati in un anno 3.430 pazienti, 840 nella prima fase e oltre 2.500 a partire da luglio. Di questi la metà aveva più di 70 anni. I decessi sono stati 1.346 ad oggi, vale a dire il 39% complessivo dei ricoverati; due terzi aveva più di 70 anni. Ma sono stati colpiti anche fasce di età più basse: abbiamo avuto oltre 300 morti tra i 60-70 anni e oltre 100 morti tra i 50-60 anni»

Oggi com'è la situazione? «Ogni giorno entrano in terapia intensiva 6-8 persone. Complessivamente, come dato consolidato sappiamo che il 10% dei ricoverati finisce in terapia intensiva. Secondo i calcoli (degenza media e numero di ingressi), se la situazione non cambia, continueremo ad avere un centinaio di pazienti Covid in terapia intensiva. Se invece i positivi tornano ad aumentare, aumenteranno anche i ricoveri, compresi quelli in terapia intensiva. Stiamo tirando un po' il fiato, ma non siamo ancora tornati alla normalità. Abbiamo la certezza di avere davanti altri 20 giorni di carico importanti, ma siamo con il fiato sospeso per il timore che i contagi possano ripartire». 

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