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La conferenza stampa

Covid, curve in calo: Veneto verso la zona gialla. Zaia: «Lunedì riapriamo le scuole, steward alle fermate dei bus»

Zaia punto stampa 25 gennaio

Oggi, lunedì 25 gennaio, in diretta da Marghera torna il punto stampa di Luca Zaia con gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza Covid. Sul tavolo i dati del contagio, la delicata questione vaccini e la classificazione del Veneto in zona arancione.

I governatori della Lega, infatti, nelle ultime ore hanno rinnovato «la richiesta di una revisione immediata delle procedure» per determinare il colore delle Regione in modo da «affrontare con serenità maggiore una grave situazione». «Il governo non può ad ogni problema esimersi da responsabilità e incolpare le regioni», hanno sottolineato Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Chtistian Solinas (Sardegna), Nino Spirli (Calabria), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto). «Il sistema - sostengono i governatori del Carroccio - può avere conseguenze devastanti sulla vita delle persone e sull’economia, come nel caso della Lombardia, quindi è necessario il massimo rigore nell’analisi dei dati». Da qui la richiesta di una revisione. «Ci aspettiamo da Conte e Speranza un atto di realismo e maturità nei confronti dei cittadini e delle istituzioni. Il clima degli insulti - proseguono - non fa bene a nessuno. Ribadiamo la volontà di una leale collaborazione su tutti i temi, dai vaccini alle misure per contrastare la diffusione del virus ma ci aspettiamo dall’esecutivo lo stesso spirito e volontà per il bene del Paese e di tutti i cittadini».

 

LA DIRETTA

 

I DATI

Nelle ultime 24 ore trovati 553 positivi, l'incidenza dei contagi sui tamponi fatti oggi è del 3,43%. Positivi ad oggi 44.519, una settimana fa eravamo a oltre 90mila. I ricoverati sono 2.243 in area non critica e 313 in terapia intensiva. I morti nelle ultime 24 ore sono stati 43. 

 

MORTALITÀ E RT IN VENETO

«Abbiamo avuto un grosso picco di decessi a novembre e a dicembre, ma ricordo che il Veneto, per quanto riguarda la mortalità sulla popolazione totale, è all'ottavo posto tra le regioni italiane. Così come ricordo che ora l'Rt del Veneto è il secondo migliore d'Italia con 0.81; solo quello della Campania la settimana scorsa era più basso del nostro. Stiamo tirando un sospiro di sollievo, ma occhio perché il cambio di scenario con questo virus è repentino, basta vedere cosa sta succedendo in Francia o in Spagna».

 

SCUOLE

«Se non ci sono cambiamenti repentini delle curve, ho già detto all'assessore De Berti di attivarsi con i trasporti, perché da lunedì 1 febbraio riapriamo le scuole. Sono stati fatti anche gli accordi con i privati per gli steward alle fermate degli autobus per controllare il sovraffollamento dei mezzi all’ingresso».

«Una rondine non fa primavera - ha aggiunto - ma adesso abbiamo un trend di 25 giorni. Resto convinto dagli scienziati che dovremo monitorare fortemente il tema scolastico, perché si aumenta un po' di più il rischio. Le modalità le definiremo nei prossimi giorni, con l’Ufficio scolastico, e tutto il tema dei trasporti».

«Prudentemente - ha puntualizzato Zaia - si andrà al 50% in prima fase, noi usciamo acciaccati da questa avventura di due mesi e mezzo». Zaia ha inoltre annunciato che «faremo un focus periodico sulle superiori, perché è giusto fare il monitoraggio con i veneti. Io tifo per il 100%, perché vorrebbe dire che abbiamo finito. Ma il Governo dice "da 50% al 75%", il che vuol dire che il virus c’è».

 

VENETO E ZONA GIALLA

«Venerdì è il giorno delle rivalutazioni, ci arriviamo dopo tre settimane di zona arancione. Credo proprio che torneremo in fascia gialla, me lo auguro: in ogni caso, se dovessimo tornare gialli, non bisogna abbassare la guardia. Purtroppo vedo ancora troppa gente che va in giro senza mascherina». 

 

ZONE E REVISIONE DEI PARAMETRI

«Tutti i modelli hanno bisogno di un "tagliando"». Così Zaia, commentando l’iniziativa dei presidenti di centrodestra per una revisione delle procedure di assegnazione delle zone. «Come Veneto - ha aggiunto - siamo stati vittime di questo, siamo stati in testa al numero di contagi quotidiano, abbiamo chiesto per tre mesi di contare tutti i tamponi. Dovrebbe pesare di più il tema dell’ospedalizzazione, dove darei più punteggio positivo. Il Veneto ha sempre avuto un Rt da zona gialla, ma ci siamo trovati quasi al collasso degli ospedali. Poi c’è stata la questione delle varianti». Per quanto riguarda la situazione dell’allineamento dei dati, per Zaia  la situazione è «"ni". Per confrontare comunità diverse serve la linearità dei dati, altre Regioni che hanno dati come noi fanno un decimo dei tamponi. Abbiamo uno studio che considera l’incidenza del virus sulla popolazione "non esposta", cioè che non è stata a contatto con contagiati, le forze di polizia, i cittadini che non hanno avuto casi, e questo ci darà la vera percentuale di incidenza del virus. Se fossi in cabina di regia obbligherei tutte le regioni di fare questa ricerca nella popolazione».

 

VACCINI 

«Come siamo messi con Pfizer? Agli avvocati e ai tribunali preferiamo i vaccini, credo che il dialogo abbia prodotto qualche timido effetto. Purtroppo AstraZeneca, che è in approvazione in questi giorni, ha annunciato una riduzione delle forniture e arriverà Johnson & Johnson che non prevede il richiamo. È uno scenario che ci permette di dire che alla volta di febbraio e marzo ci permetterà di avere più movimento nelle vaccinazioni. Abbiamo 50mila dosi in arrivo, stiamo andando avanti a scartamento ridotto, per tenere il motore al minimo, il Veneto può fare molto di più. Abbiamo un grande potenziale»

 

SISTEMA DELLE ZONE FUNZIONA 

«Questo paese ha fatto la scelta delle zone e non del lockdown, se guardiamo i dati c’è da dire con onestà intellettuale che per adesso ne siamo venuti fuori». Così il presidente del Veneto Luca Zaia. «È stata - ha precisato Zaia - una scelta avanzata dai Governatori. E ci sono Paesi europei con un lockdown duro da settimane che non ne vengono fuori».

 

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