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La conferenza stampa

Zaia: «Assembramenti vero veicolo del virus, il governo deve normarli. A Natale rispetto per medici e malati»

Zaia punto stampa 1 dicembre

Il governatore Luca Zaia alle 12.30 in diretta da Marghera oggi, martedì 1 dicembre, per gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza Covid in Veneto. Sul tavolo anche le anticipazioni in merito al nuovo Dpcm in vista delle festività natalizie, oggetto di confronto tra governo e Regioni. 

 

LA DIRETTA

 

RECORD DI VITTIME IN 24 ORE

«Nelle ultime 24 ore ci sono state 107 morti in Veneto: la giornata peggiore della seconda ondata»

 

OGGI PIU' RICOVERI CHE A MARZO

«Siamo sempre nella parte alta della curva, la speranza è che sia una fase di stabilità destinata poi a scendere. Oggi abbiamo superato le 3mila persone ricoverate negli ospedali. Abbiamo un terzo dei positivi rispetto a marzo e abbiamo più ricoverati di marzo: il virus è meno presente di marzo ma il contagio è maggiore, questo significa che il distanziamento fra cittadini è più blando»

 

CAMBIO ZONA E ASSEMBRAMENTI

«Dobbiamo cambiare di colore per far abbassare la curva? Io spero di no: tutto dipende da noi. Gli assembramenti oggi sono il vero veicolo del virus»

 

DPCM, CONFRONTO GOVERNO-REGIONI: ECCO COSA È EMERSO

«La casa si costruisce dalle fondamenta e non dal tetto, è inutile concentrarsi su piste da sci, teatro o cinema. Durante l'incontro ho detto ai ministri: se l’assembramento è il problema, bisogna normare l'assembramento, non la singola attività. È inutile che il gestore del cinema si trovi la sala vuota e la piazza piena. Ho chiesto che ci sia una norma che abbia una ricaduta perequativa. L’altro tema che ho posto riguarda i ristori, che devono essere una certezza. Ho poi ricordato ai ministri che se si chiudono le piste da sci da noi si chiudano anche negli altri Paesi: il ministro Boccia dice che il premier sta lavorando perché tutti chiudano, staremo a vedere. Si è poi discusso sulla questione di natura sociologica: a marzo eravamo tutti più disposti a rispettare le regole, oggi per alcuni il Covid è un problema solo di chi sta in ospedale, servono delle campagne informative. Non possiamo gestire questa emergenza a suon di Dpcm e ordinanze regionali. Con il governo ci sarà un nuovo incontro domani»

 

DPCM MI AUGURO SIA SCRITTO A DUE MANI

«Mi auguro che il Dpcm sia scritto a due mani, perché è centrale nella storia del Covid», ha poi aggiunto Zaia sulle ipotesi del nuovo decreto. «Deve essere di lunga gittata, fatto con i Governatori, e che sia di prospettiva. Qui c’è solo nero all’orizzonte, serve una prospettiva, altrimenti diventa un’epigrafe. Abbiamo 48 ore, se il Governo ci manda in serata una bozza di testo si inizia a lavorare. Ce l’hanno già i giornali, almeno ce lo diano anche a noi. Noi Regioni diamo solo un parere, ma vogliamo che sia positivo; e finora è sempre stato positivo».

 

NORME ANTI ASSEMBRAMENTO ANCHE IN ZONA GIALLA

«Siamo in zona gialla perché i parametri nazionali dicono che siamo zona gialla. Sembra che la zona gialla sia più lassista delle altre, e invece le norme contro l’assembramento ci sono, come tutte le altre zone. Non è  che se uno va bene a scuola è colpa sua. L’esame ogni venerdì finora l’abbiamo passato. Ma non è che arrivano vacanze, e tu che eri il primo della classe non studi. La zona gialla prevede già restrizioni di base, tra cui il divieto di assembramento».

 

NATALE, SI ABBIA RISPETTO PER SANITARI E MALATI

«Si parla tanto di "rinuncia" a Natale, ma si abbia rispetto verso quelli che a Natale lavoreranno negli ospedali. Non è un male che si faccia il Natale un po' come una volta. Quel giorno ricordiamoci dei sanitari e delle persone malate».

 

SCUOLA, I PREFETTI? HANNO BEN ALTRO DA FARE

«Prefetti per la scuola? A noi non serve, gli altri facciano quel che vogliono. Mettiamo in discussione il lavoro dell’assessore regionale ai Trasporti? C’è bisogno del Prefetto per programmare i pullman? I prefetti hanno ben altro da fare, con tutto il rispetto, è una competenza regionale, non capisco come si possa commissariare le Regioni, alla faccia dell’autonomia».

 

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