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Il punto stampa

Zaia: «Tutti parametri da zona gialla ma niente festa. Vaccini, le Big Pharma facciano chiarezza». In Veneto trovate 17 varianti del virus

Zaia punto stampa 18 febbraio

Luca Zaia in diretta oggi, giovedì 18 febbraio, per le ultime notizie sul coronavirus in Veneto. In primi piano, come sempre, la questione vaccini e la trattativa avviata dalla Regione per l'acquisto di ulteriori dosi. Ma a preoccupare in questo momento, anche in Veneto, sono soprattutto le varianti del virus.

 

LA DIRETTA

 

DATI E INCIDENZA

«Sono 1.042 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore: l'incidenza  dei positivi sui tamponi fatti è del 3,13%. È un'incidenza ancora bassa, ma siamo passati dall'1 al 3 per cento, lo dico a chi pensa che sia il momento di fare festa. Lo dico al "club" di chi pensa che il virus sia un'invenzione e gira senza mascherine. Dobbiamo continuare a fare attenzione».

«Calano anche i ricoveri: sono 1.290 in area non critica  e 135 in terapia intensiva. Vale a dire duemila posti letto liberati dal picco del 31 dicembre».

 

VENETO GIALLO

«L'Rt oggi in Veneto è 0.78, non è preoccupante ma dobbiamo fare attenzione. Tutti gli altri parametri sono abbondantemente sotto la linea che potrebbe farci scattare in zona arancione».

 

ACQUISTO VACCINI

«Non ci sono novità sui vaccini, la questione è in mano ai tecnici. Il dottor Flor è ancora in attesa della risposta sui numeri. Io non li so perché non li voglio sapere, la nostra linea è di indirizzo e governo e non deve coincidere con le trattative. Il rispetto dei ruoli è fondamentale. I tecnici sono pagati per curare l’aspetto burocratico, noi diamo solo gli indirizzi».

«Se le tre Big Pharma dicono che quel che viene distribuito al di fuori del circuito europeo non è vaccino, il mondo si mette in pace» ha ribadito Zaia rispondendo ai giornalisti sui dubbi legati all’approvvigionamento autonomo di vaccini. «Se fosse vero questo allora la Germania ha comprato 150 milioni dosi dall’Europa, altri dal canale ufficiale, ma me lo devono spiegare come. Se la Fiat dice che chi compra un’auto lo può fare solo da lei, e le altre sono contraffatte, è finita. Ciò non toglie l’obbligo etico e morale di verificare. Penso invece che ogni azienda pensa ai contratti, ha canali istituzionali, concessionari, grandi giri. Un fondo d’investimento nel biotech potrebbe avere un’azienda che ha recuperato dosi in via preventiva e oggi magari si ritrova a magazzino un milione di vaccini. Che fanno, se li bevono? Li distribuiranno. Lo dico senza provocare. Ma noi e i nostri colleghi siamo bersagliati da offerte continue». 

 

ARRIVATA OGGI DISPONIBILITÀ PER ASTRAZENECA

«Stamani il dottor Flor ha ricevuto una disponibilità per AstraZeneca. Anche il collega Bonaccini ha mostrato che era arrivata una proposta dalla Croazia. Non è colpa nostra se ci chiamano». Già due giorni fa Zaia aveva detto che gli erano state offerte altre dosi di vaccino «dell’azienda Pfizer».

 

IL DISCORSO DI DRAGHI

«Penso ci sia ragionevolezza nell’approccio del premier Draghi sui vaccini. Se abbiamo una certezza è rappresentata dal fatto che il vaccino è la via di uscita dalla crisi. Abbiamo un benchmark internazionale che è lo Stato di Israele, che ha vaccinato tutti e svuotato gli ospedali. I nostri centri vaccinali di massa sono efficienti, i cittadini ci ringraziano, ma ci sono poche dosi. Ad oggi abbiamo fatto 205 mila inoculazioni, e 108 mila richiami in un mese e mezzo. In 10 mesi ne facciamo un milione, ma non abbiamo raggiunto nessuna immunità di gregge, ci servono i vaccini»

«Draghi non arriva come un ristrutturatore, non porta austerity ma 222 miliardi. L’importante è spenderli bene e far ripartire l’economia. Questa la sfida». Pur ammettendo di non aver letto tutto il discorso al parlamento, Zaia ha osservato che «gli elementi ci sono tutti, dopodiché dobbiamo partire. E il prossimo appuntamento è la scadenza del Dpcm al 5 marzo».

 

COVID E MUTAZIONI 

Interviene la dottoressa Antonia Ricci, direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), per fare il punto sulle mutazioni del virus in Veneto. 

«Le mutazioni del virus sono naturali, man mano che viene messo sotto pressione, ad esempio con le vaccinazioni, il virus fa il suo lavoro: muta per sopravvivere»

«Ad oggi in totale sono stati sequenziati 519 campioni, identificando 17 diversi gruppi genetici. In Veneto sono 4 le varianti preoccupanti, da monitorare perché più contagiose»

«È dimostrata la circolazione della variante inglese sul nostro territorio. Immaginiamo che a livello regionale ci sarà un aumento della prevalenza di questa variante rispetto al virus visto fino ad ora: è più contagiosa e più capace di trasmettersi. Si stima che la variante inglese possa modificare l'Rt da 0.4 a 0.7 in più rispetto ai ceppi normali, proprio per la capacità di diffondersi più rapidamente»

«Gli inglesi hanno pubblicato degli studi rispetto al fatto che questa variante sia in grado di dare evoluzioni più gravi della malattia, ma ad oggi non è dimostrato. Questa variante ha la stessa capacità di contagiare i bambini che hanno gli altri ceppi, per fortuna molto bassa. È chiaro che aumentando il numero di casi aumentano anche i contagi tra bambini ma in maniera proporzionale»

 

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