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La conferenza stampa

Veneto a rischio arancione, Zaia: «Se sale l'Rt cambiamo zona. Ora è a 1.20, tra i più alti in Italia»

Zaia punto stampa 30 novembre

Il governatore Luca Zaia torna in diretta oggi, lunedì 30 novembre, per gli ultimi aggiornamenti sull'epidemia in Veneto. C'è attesa per il nuovo Dpcm in vista delle festività natalizie. «Proporrei prima di avere rispetto per i lavoratori della sanità, visto che non potranno spostarsi per stare al lavoro: da qui a Natale c’è un’era glaciale» ha detto ieri sera Zaia durante la trasmissione "Che tempo che fa" su Rai 3 parlando delle festività di fine anno. «Il Natale per me sarà in famiglia, ristretto - ha aggiunto - non certo fatto di veglioni e di piazze riempite».

 

LA DIRETTA

 

FASE APICALE DELLA CURVA

«Abbiamo raggiunto, dal punto di vista ospedaliero, una fase della curva che consideriamo apicale, siamo arrivati al pianoro in una fase dove non si continua a crescere nei ricoveri e non si cala. Una fase di stabilità. Ma questo non può fare tendenza, visto e considerato che il Covid riesce a prenderci spesso in contropiede, è quindi fondamentale che ci sia la collaborazione da parte di tutti Se si guardano i dati, oggi negli ospedali abbiamo quasi 3.000 persone ricoverate, a marzo il picco era stato 2.400, ma va considerato il rapporto positivi-tamponi. Oggi abbiamo meno incidenza, una mortalità inferiore, ma negli ospedali ci sono 600 persone ricoverate in più. Quando ci preoccupiamo degli assembramenti non lo facciamo solo perché possono essere oggetto di contagio ma anche perché se da un lato la cura nella maggioranza dei casi ha esito positivo, è vero anche che un letto occupato mette in discussione servizi per altri pazienti».

 

DPCM CRUCIALE

«Avremo oggi una riunione con il governo e una domani mattina, si parlerà di dpcm e cercheremo di capire le proposte del governo anche perché ad oggi sembra che gli unici informati siano quotidiani nazionali. Noi cercheremo di andare lì con spirito collaborativo per capire, perché questo dpcm è cruciale: è un elemento centrale di questa battaglia, si inserisce in piena fase invernale, dovrà affrontare il Covid, l’influenza e la più grande campagna vaccinale mai fatta»

 

VENETO, RT A 1.20: TRA I PIU' ALTI IN ITALIA

«Siamo stati tre settimane in zona gialla, ma sono convinto che se non investiamo negli assembramenti l'Rt si alzerà e questo vuol dire cambiare zona. E allora forse chi ha vissuto l'essere "giallo" come chissà quale grande restrizione capirà. Oggi l'Rt in Veneto è a 1,20: sarebbe stato virtuoso qualche settimana fa, oggi è tra i più alti a livelli nazionale. Noi abbiamo fatto qualcosa di unico con le ordinanze che hanno chiuso i negozi la domenica e che hanno ridotto gli assembramenti e le passeggiate nei centri storici e nelle località turistiche. Ma l'Rt è legato strettamente all'incremento dei positivi, per questo insisto sul bisogno di distanziamento» 

 

VA RINSALDATO IL PATTO CON I CITTADINI

«Se pensiamo di gestire questa partita con Dpcm e ordinanze da qui ad aprile si arriverà con lo sfinimento, ci sarà la reazione uguale e contraria, il ribellarsi alle restrizioni. Va rinsaldato un patto forte con i cittadini e lo si può fare con una campagna di coinvolgimento. A marzo eravamo a cantare sui balconi, tutti noi avevamo paura di morire, sapevamo poco del virus, ora invece il virus rischia di essere un problema dell’ospedale o del tuo vicino di casa. Dobbiamo ripristinare i collegamenti con i cittadini, non ho la sfera di cristallo o la bacchetta magica, ma si potrebbero anche fare delle campagne di coinvolgimento, serve un percorso da fare assieme».

 

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