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Il punto stampa

Zaia: «Segnali d'allarme, con Rt a 1 si va in arancione. Il Cts si esprima sull'apertura delle scuole»

Zaia punto stampa 25 febbraio 2021

Luca Zaia anche oggi, giovedì 25 febbraio, in diretta da Marghera per le ultime notizie sull'emergenza Covid in Veneto. Il governatore è intervenuto questa mattina all'incontro tra Governo e Regioni in vista del prossimo Dpcm. Domani, venerdì 26, è attesa la bozza; il nuovo Dpcm prorogherà le restrizioni fino a dopo Pasqua, arrivando al 6 aprile.

 

LA DIRETTA

 

I DATI

«Nelle ultime 24 ore 1.304 nuovi positivi: incidenza 2,75% sul totale dei tamponi. Gli attualmente positivi ad oggi sono 22.949. I ricoverati totali sono 1.351, di cui 134 in terapia intensiva». 

 

COVID IN VENETO

Sull’andamento della pandemia in Veneto, «ci sono piccoli campanelli d’allarme, in linea con l’andamento nazionale». «La situazione è buona rispetto a quanto sta accadendo ad altre Regioni. Se guardiamo i dati del Veneto, tranne l’altro ieri abbiamo sempre calato, ma vedremo fino a quando. Se guardiamo i positivi, la percentuale di incidenza che all’inizio anno era intorno all’1,4%, adesso è quasi al 3%. È quasi raddoppiata, su numeri piccoli ma c’è tendenza all’aumento. L’indice Rt era sotto lo 0,60, oggi è di 0,92 più o meno. È pur vero che abbiamo avuto comportamento anticiclico. Preoccupazione ce n’è, dal punto di vista sanitario dobbiamo evitare l’aumento della pressione ospedaliera, poi vi ricordo che con Rt 1 si va in zona arancione, e vorrebbe dire ancora restrizioni»

 

INCONTRO GOVERNO-REGIONI

Cts e scuole. «Ho chiesto che il Cts si esprima ufficialmente rispetto all'apertura delle scuole. Noi non abbiamo aperto le scuole il 7 gennaio, e siamo stati definiti quelli con l’anello al naso. Siccome la scuola è una realtà sacra, la sublimazione della formazione dei ragazzi, se la guardiamo dal lato epidemiologico il Cts ci deve dire perché altre forme di aggregazione sono pericolose e questa no. Noi non siamo in grado di esprimere una valutazione. È bene che si faccia chiarezza e che ognuno si prenda le proprie responsabilità»

Vaccini e test fai da te. «Ho chiesto a Governo che ci sia una circolare per cui chi ha avuto il virus e si vaccina una volta possa non fare il richiamo, così risparmio sulle dosi. Si tratta di applicare una direttiva dell’Ecdc in questo senso. Poi ho chiesto di valutare l’opportunità scientifica e organizzativa di pensare se non sia più conveniente fare una dose a tutti che due a pochi. La Gran Bretagna ha fatto questa scelta. E i più recenti studi su AstraZeneca dicono che ha performance simili agli altri due».

«E poi ho chiesto anche la possibilità di valutare il test fai da te per riaprire certe attività».

Riapertura ristoranti. Sulle aperture dei ristoranti «con il collega Bonaccini e con gli altri governatori abbiamo posto la questione che le misure abbiano ragionevolezza. Se è vero che non è pericoloso aprire alle 12 lo sia anche alla sera. Penso sia ragionevole. Così vale anche per altre attività, se alcune sono chiuse e altre con maggiore assembramento aperte, lo si deve spiegare ai cittadini. Non è questione di principio ma di giustizia. Abbiamo chiesto al Governo l’impegno di entrare nelle singole attività, non con il semplice codice Ateco».

Alcune attività chiuse sono capro espiatorio. «Ci sono delle attività che sentono di essere state usate come capro espiatorio per il contagio. Ho parlato con le discoteche, gli spettacoli viaggianti, le palestre: sono tutte massacrate. Ci dicono che erano state chiuse dicendo che erano fonte del contagio. Si sono messi a disposizione ma adesso vediamo che il contagio è galoppante. Adesso chi è la fonte del contagio?» 

Cinema e teatri. «Sarebbe un bel segnale riaprire cinema e teatri. Io continuo a dire che si potrebbe fare in quasi totale sicurezza con una diagnostica in loco, come succede in giro per l’Europa»

Campagna di informazione. «Sono convinto che a livello nazionale debba tornare una campagna di comunicazione, sensibilizzazione e coinvolgimento cittadini. Siamo in una fase dei contagi diversa, occorre cambiare schema di gioco. Sta accadendo una cosa più repentina, quindi abbiamo la necessità di essere più performanti».

 

PRESENTATI AL MINISTERO I DATI TEST FAI-DA-TE

Sui tamponi fai-da-te «il professor Rigoli ha presentato al Ministero la scorsa settimana i risultati degli studi. Attendiamo, ma ormai ci sono già sul mercato. L’Emilia Romagna ha l’autotest con il tutor nelle farmacie, le multinazionali hanno ridotto lo "stecco", che ora resta nella fossa nasale, in Belgio si comprano. Quindi, c’è la sperimentazione, ma il test c’è già sul mercato, e una multinazionale ha già chiesto l’autorizzazione a livello europeo. Se riceve l’ok, si oltrepassa il livello nazionale».

 

VARIANTE INGLESE

«Secondo uno studio la variante inglese è più pericolosa perché ha una carica infettiva che dura cinque giorni in più». 

 

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