Luca Zaia in diretta per dare le ultime informazioni sull'emergenza Covid in Veneto e sull'andamento della campagna vaccinazioni.
IL BOLLETTINO
«Sono 848 i nuovi casi nelle ultime 24 ore, il 2,42% dei tamponi. Sono 1546 i ricoverati (+6) e 22.844 gli attualmente positivi e 36 i morti».
ZONA GIALLA
«Massima attenzione, non abbassare la guardia. Da ieri siamo zona gialla, liberi di muoverci, ma evitare assembramenti. Mascherina e pulizia mani sono come un lockdown».
VACCINI
«Stiamo galoppando con la macchina vaccinale, un terzo dei veneti ha ricevuto almeno una dose. Siamo sopra il milione e mezzo di inoculazioni. Ieri c'erano già 80mila 60enni prenotati, andiamo avanti veloci perché da qui al 19 maggio vogliamo spingere su questa fascia per iniziare la successiva il prima possibile».
«Ieri abbiamo fatto 22.308 vaccini, e i target dei prossimi giorni sono elevati perchè stanno arrivando le consegne». Lo ha riferito ai giornalisti il presidente del Veneto Luca Zaia. «Giovedì abbiamo un target di 40 mila vaccinazioni, in teoria in 10 giorni potremmo fare tutta la coorte dei sessantenni», ha concluso.
TAMPONI RAPIDI: IL CASO DI REPORT
«Non ho visto la trasmissione - dice Zaia -. Se ci sono delle responsabilità individuali di alcuni operatori della Sanità, devono rispondere i diretti interessati. Io non posso parlare per il dottor Flor, dovete sentire il diretto interessato. Noi cerchiamo di essere i più trasparenti possibili. Noi siamo tra i più bravi d'Italia, non voglio immaginare la trasmissione cosa andrebbe a scoprire altrove, in altre regioni. Io non vedo negativamente il lavoro fatto da Report, dimostra che l'amministrazione è sempre stata trasparente».
Interviene la dottoressa Francesca Russo direttore della Direzione Prevenzione e Sanità pubblica della Regione Veneto: «Lo studio di un ricercatore universitario o delle nostre aziende ospedaliere, se ha l'obiettivo di fornire orientamenti di strategia, viene inviato alla Regione. E al mio ufficio non è mai arrivato nulla. Il piano di Sanità pubblica che introduceva l'uso dei tamponi è passato dal comitato scientifico e il comitato stesso ha chiesto un approfondimento proprio per capire se era il caso di cambiare strategia».
LO STUDIO DI CRISANTI
«Su 1.400 tamponi - spiega la dottoressa Ricci - solo 28 sono risultati negativi all'antigenico ma positivi al tampone molecolare. Di questi, in 8 casi era presente la variante causata dalla proteina N che impediva agli antigenici di cogliere la positività».
VARIANTE INDIANA NEL VICENTINO
La dottoressa Antonia Ricci dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha confermato «la presenza di due cittadini di Villaverla, Ulss 7 (Santorso), che sono da poco rientrati dall'India positivi alla variante indiana. Questa è una buona notizia nel senso che non si tratta di un'infezione autoctona, ma arrivata dall'estero».
La variante indiana, secondo Ricci, «ci preoccupa relativamente, non ci sono certezze sulla sua pericolosità, o sulla capacità di sfuggire ai vaccini. Ha mutazioni che ci fanno sospettare che gli anticorpi, naturali o da vaccino, possano essere meno efficaci,. Un pò come la variante brasiliana. Ma per ora - ha concluso - sono solo ipotesi». «La situazione in India è drammatica. In questo Paese ci sono situazione socio-sanitarie che possono portare a conseguenze devastanti» ha aggiunto.
«La Regione Veneto è tra le prime in Italia a fare sequenziamento: ne abbiamo fatto circa 2mila per le variati e altri 700 sequenziamenti complementari per varianti e non. Questo ci ha permesso di individuare subito la variante indiana in questi cittadini dell'Ulss7 arrivati dall'India. Sono quindi stati messi subito in quarantena e il virus rimane isolato alla famiglia».
«Ci sono due casi sospetti anche nel Veneziano, ma si attendono gli esiti degli approfondimenti per avere la conferma».
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