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Il punto stampa

Zaia: «Non facciamo open day, in Veneto AstraZeneca e J&J solo agli over 60»

Luca Zaia, 10 giugno 2021

Sono 6.185 gli attualmente positivi: 88 i nuovi casi in un giorno, 4 i decessi. Attualmente sono 510 i ricoverati. L'Rt è 0,68, l'incidenza è 14,7%.

 

VACCINI.   Sono state 41.227 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate ieri in Veneto, che portano il totale della campagna a 3.197.451, pari all’87,8% delle forniture. «Attualmente abbiamo 444mila vaccini in magazzino, ma di questi 144mila sono AstraZeneca e 78mila Johnson&Johnson, quindi a binario morto. Ad oggi l'accesso diretto senza appuntamento è possibile solo per gli over 60 per il Johnson». 

«Non facciamo vaccini a vettore virale, ovvero Astrazeneca e J&J, a chi è sotto i 60 anni». «Lo dissi a Figliuolo quando venne in visita in Veneto che c’era il rischio che questi vaccini finissero su un binario morto». Zaia rileva che dopo il pronunciamento dell’Aifa, il Veneto «non li ha più utilizzati sotto i 60 anni». «È una scelta discrezionale - conclude - ma il Veneto ha deciso di non farli».

 

TERZA DOSE.  «Al momento non c’è un piano per la terza dose di vaccino». «Ma siamo pronti - aggiunge - e ben venga una terza dose». Il Governatore esprime le sue perplessità sul fatto che la ulteriore dose di vaccino venga affidata unicamente ai medici di base. «Penso ad una formula mixata - chiarisce - per la terza dose, per distribuire di più i rischi».

 

TURISTI. Vaccinare i turisti «è un atto di assoluta raffinatezza e attenzione nei confronti dei nostri ospiti che per noi sono sacri». «Ai turisti che ne hanno bisogno - aggiunge - garantiamo un sistema di accesso diretto alla vaccinazione "forzando" il sistema». Ovvio, conclude, «che dovremo stabilire un tempo di soggiorno minimo». «Il tema della permanenza, del periodo minimo, lo decideremo tutti assieme»: precisa Zaia facendo riferimento alle vaccinazioni ai turisti. «Se da noi arrivano dei veneti  che si sono vaccinati in un’altra regione italiana con certificato, noi li registriamo, punto». «È inutile andare a complicare le cose altrimenti rischiamo di vaccinarli ad ottobre». Altri, per il Governatore del Veneto, sono i problemi. «Ad esempio il green pass - esemplifica - tanto per citarne uno». il Veneto sarebbe anche disposto a fare i vaccini ai turisti stranieri «ma c’è il problema della riconoscibilità delle certificazioni. Ad oggi però - non abbiamo istanze di questo tipo da parte dei tour operator stranieri».

 

PIANO DI SANITÀ PUBBLICA.  «È il quarto aggiornamento del piano: seguiamo la diagnostica, recuperiamo anche tutte le altre tipologie di vaccinazione che hanno avuto un rallentamento o sono state abbandonate (per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie dei bambini siamo comunque ad una copertura del 95%). Nel piano vengono inserite le modalità per la riapertura in sicurezza sia dei Centri diurni anziani per non autosufficienti (che riapriranno tutti) sia dei Ceod-disabili». Lo annuncia l’assessore ala sanità del Veneto Manuela Lanzarin parlando del nuovo piano di sanità pubblica. Del protocollo, aggiunge Francesca Russo, responsabile della sezione prevenzione e sanità pubblica della Regione, fanno parte «il contact tracing, l’indagine epidemiologica che scatta se c’è un caso di positività». In più, ricorda, «vanno sorvegliati anche i contatti a basso rischio, soprattutto per quanto riguarda le sospette varianti. Numero di tamponi: in condizioni di bassa incidenza il minimo stabilito tra Regioni è di 150 tamponi su 100.000». La durata della quarantena è di 10 giorni, «come da indicazioni nazionali, anche nei casi di varianti: la differenza è che in caso di variante la chiusura della quarantena potrà avvenire solo con tampone molecolare - conclude - e non con i test antigenici come nelle altre situazioni di positività non da variante».

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