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Sul sito del Cai

Cima Carega, il bando per il nuovo gestore del Fraccaroli. «Ma ci vuole grande passione»

Il rifugio Fraccaroli sul Monte Carega
Il rifugio Fraccaroli sul Monte Carega
Il rifugio Fraccaroli sul Monte Carega
Il rifugio Fraccaroli sul Monte Carega

È da oggi sul sito della sezione Cesare Battisti del Club alpino italiano l’avviso di ricerca per un nuovo gestore del rifugio "Mario Fraccaroli". Dopo 53 anni di ininterrotta conduzione hanno infatti lasciato il rifugio, lo scorso ottobre, i fratelli Baschera che erano stati preceduti nell’impresa dai genitori Franco e Nella.


Come per tutti i grandi e lunghi amori, al Cai questa separazione è dispiaciuta, ma bisognava voltare pagina in fretta perché non sono molti i mesi che separano dalla riapertura e il direttivo battistino ha pertanto deliberato in poche settimane il testo dell’avviso: «In realtà, come associazione privata non saremmo tenuti a un bando pubblico e avremmo potuto affidare la gestione a persone di fiducia ritenute capaci del compito», anticipa il presidente Maurizio Menozzi, «però a tutto il direttivo è sembrato corretto allargare al massimo la partecipazione di eventuali candidati, a cui chiediamo poche ma essenziali doti: essere un buon conoscitore del territorio sul quale gravita il bacino di presenze del Fraccaroli; essere un appassionato di montagna, non necessariamente guida alpina o titolare di particolari imprese alpinistiche, ma saper gestire con intelligenza e capacità di rilancio la struttura e infine, come chiede la legge, avere le nozioni fondamentali di primo soccorso e garantire l’apertura del rifugio almeno dal 20 giugno al 20 settembre».


Massima apertura quindi alle candidature, anche di giovani pretendenti, «ma chiediamo buona volontà, simpatia nelle relazioni con gli ospiti e un forte legame con la sezione, che rimane proprietaria della struttura e intende onorare il suo impegno di attenzione e vicinanza al rifugio, come ha sempre fatto in quasi 70 anni di storia».

 

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Menozzi coglie al volo le singolari coincidenze che legano la nascita del Fraccaroli con i giorni nostri: «Ideata e deliberata nel consiglio direttivo del 3 novembre 1949, la costruzione del rifugio raccoglieva allora, come oggi, la voglia di tornare a vivere in libertà, allora dopo un’atroce guerra, oggi dopo due anni di restrizioni per la pandemia. La nostra sezione in questo periodo, nel rispetto delle regole, non ha mai rinunciato a offrire opportunità di attività ed escursioni ai propri associati, portando sempre appassionati in montagna. Sarà così anche ora, con rinnovata voglia di ripartire», assicura il presidente, che ringrazia la famiglia Baschera per gli anni di gestione.

 

«Ora vogliamo ripartire con nuovi rapporti perché la collaborazione con il gestore è fondamentale. La nostra è una sezione piccola, con un grande impegno di mantenimento del rifugio al quale hanno collaborato sia la Provincia autonoma di Trento che la sede centrale del Cai. Negli anni siamo intervenuti dotando la struttura di pannelli fotovoltaici, di una vasca per i reflui, di un compattatore, della nuova teleferica e altri interventi sono in calendario. Al nuovo gestore chiediamo disponibilità al dialogo e confronto aperto su tutte le problematiche che possono nascere. Non siamo in tanti, ma tutti decisi a non lasciare solo il nostro rifugio», conclude Menozzi.


Chi è interessato a candidarsi alla gestione del Fraccaroli può scaricare la documentazione dal sito della sezione dove sono spiegate anche tutte le modalità e indicata la scadenza di presentazione, entro l’11 dicembre. Sono richiesti, oltre a una scheda con i dati personali, un progetto di gestione e un curriculum con le competenze. Dopo una prima scrematura delle domande, ci sarà il colloquio con la commissione incaricata a decidere il nome del nuovo gestore.

Vittorio Zambaldo

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