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Veneto

Il cane abbaia: il vicino scavalca il cancello e accoltella il padrone dopo una lite

Una lite fra vicini a Castagnaro, nella Bassa Veronese, è degenerata nel sangue
L'ospedale di Legnago
L'ospedale di Legnago
L'ospedale di Legnago
L'ospedale di Legnago

Il cane del vicino abbaiava, gli dava fastidio e non riusciva più a sopportarlo. Così, in uno scatto d’ira, ha scavalcato la recinzione per zittire l’animale che si è spaventato ed è scappato. Proprio in quel momento è arrivato a casa il proprietario, un pensionato di 65 anni, ed è scoppiato un litigio con il giovane confinante. Una discussione, alimentata a quanto pare da rapporti già tesi e vecchie ruggini, che con il passare dei minuti si è fatta via via sempre più accesa. Fino a degenerare nel sangue. Il giovane ha estratto infatti un coltellino tascabile ed ha sferrato alcuni fendenti al padrone del cane, che è stramazzato a terra ferito e dolorante mentre lui si è dileguato. Fortuna ha voluto che la lama non abbia lesionato organi vitali. Tuttavia ci è mancato poco che, ieri mattina nella prima periferia di Castagnaro, si consumasse il dramma.

L'aggressione

Erano da poco passate le 9.30 quando la tranquilla routine di una giornata piovosa è stata spezzata da una reazione sopra le righe, che ha seminato il panico tra gli abitanti del quartiere Mazzini. In base ad una prima ricostruzione al vaglio dei carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago - intervenuti sul posto con i colleghi della stazione cittadina e il personale del 118 - ad innescare il diverbio tra i due vicini sarebbero stati i latrati del cane. E.M., il 26enne di origini cinesi, italiano di seconda generazione, con un balzo è piombato nella proprietà del pensionato proprio per cercare di «silenziare» quello che per lui non era di certo il «miglior amico dell’uomo». Tuttavia, nel mezzo di quell’incursione che ha terrorizzato la povera bestiola, il giovane è stato sorpreso dal 65enne. E, a quel punto, la tensione è salita alle stelle. Tanto che dalle urla e dalle offese è trascesa alle mani. Un’aggressione vera e propria in cui ad avere la peggio è stato il pensionato raggiunto da alcune coltellate agli arti e alla schiena sferrate dal 26enne con una lama lunga una ventina di centimetri. Il 65enne, sotto choc e coperto di sangue, si è accasciato nel cortile. E, a quel punto, il suo confinante è fuggito a gambe levate facendo perdere per alcune ore le sue tracce.

I soccorsi

Gli altri abitanti della via situata ai margini della zona industriale del paese si sono precipitati in strada attirati dalle grida disperate del padrone del cane. Di fronte a quella scena agghiacciante gli hanno prestato i primi aiuti allertando nel frattempo il 118 e la centrale operativa dell’Arma. Oltre che la moglie del pensionato, che si è precipitata a casa con il cuore in gola, trovandosi di fronte il marito in uno stato pietoso seppur cosciente. In pochi minuti è giunta in via Mazzini un’ambulanza che ha trasportato il ferito in codice rosso al Pronto soccorso dell’ospedale di Legnago dove è stato sottoposto ad accertamenti prima di venire ricoverato in reparto. Le sue condizioni sono gravi e la prognosi resta riservata. Anche se ieri sera le notizie che filtravano dal «Mater salutis» sembravano incoraggianti e l’uomo non correrebbe pericolo di vita. 

Le indagini

Mentre si susseguivano quei drammatici frangenti e si temeva per le sorti del 65enne, gli uomini del maggiore Luigi Di Puorto hanno attivato seduta stante le ricerche del giovane fuggitivo, provvedendo ad acquisire contestualmente le testimonianze e le immagini registrate dal circuito di videosorveglianza comunale. Il 26enne, sentendosi ormai braccato dai carabinieri, impegnati a setacciare il territorio, si è presentato in tarda mattinata nella caserma di via Cusinati dove è stato sentito dagli inquirenti che hanno sequestrato il coltellino serramanico. Nei confronti del giovane aggressore non è scattato però l’arresto in quanto non è stato colto in flagranza di reato. Il 26enne, sentito il pubblico ministero di turno, la dottoressa Eugenia Bertini della Procura di Verona, al termine delle pratiche di rito verrà denunciato a piede libero per lesioni personale aggravate. Ora il paese della Bassa, già allarmato dalla violenta lite scoppiata lo scorso 26 maggio in via Stazione tra due cittadini marocchini - al culmine della quale un giovane venne accoltellato da un suo connazionale - si augura che il pensionato si riprenda e possa essere dimesso presto dall’ospedale.

Stefano Nicoli

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