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Inaugurato il canale Leb

Siccità, Zaia: «Rischio razionamenti». Salvini: «Spingere su dighe e bonifiche»

Inaugurato il primo stralcio del canale Leb, la più grande opera irrigua del Veneto. Servirà le province di Verona, Vicenza e Padova.
Zaia (vicino a lui il sindaco di Belfiore Albertini) e Salvini all'inaugurazione del Leb
Zaia (vicino a lui il sindaco di Belfiore Albertini) e Salvini all'inaugurazione del Leb
Zaia (vicino a lui il sindaco di Belfiore Albertini) e Salvini all'inaugurazione del Leb
Zaia (vicino a lui il sindaco di Belfiore Albertini) e Salvini all'inaugurazione del Leb

Salvare le campagne venete dalla siccità e ottimizzare la distribuzione della risorsa idrica, in epoca di mutamenti climatici. È l’obiettivo dei lavori nel canale Leb, la più grande infrastruttura irrigua del Veneto, il cui primo stralcio è stato inaugurato oggi (mercoledì 8 marzo) a Belfiore (Verona) con la partecipazione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Si tratta della prima opera irrigua in Italia realizzata con finanziamenti Pnrr. Lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto e in parte in condotto sotterraneo, il canale Leb è la principale infrastruttura irrigua del Veneto e una delle più importanti d’Italia. Si snoda tra le province di Verona, Vicenza e Padova ed è alimentata dal fiume Adige, consente di veicolare l’acqua in un vasto territorio della Pianura Veneta, a beneficio di un comprensorio di 350 mila ettari, di cui 90 mila irrigui, vocati ad una produzione agroalimentare variegata e di eccellenza.

53 milioni di fondi Pnrr

«Parliamo - ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, durante la cerimonia - di 53 milioni di fondi Pnrr, per un investimento che porterà acqua a un territorio che vale oltre 600 milioni di Pil agricolo e 18 mila occupati. Il Veneto è l’Eden dell’Italia, produce 350 prodotti tipici, è la seconda agricoltura italiana. L’agricoltura è vita, è una riserva strategica, perché dobbiamo parlare di sovranità alimentare, ed è un fatto identitario. In Veneto l’azienda media è di 10 ettari, quindi è gente che lavora sul serio».

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Siccità, Zaia mette in guardia

«Il rischio di razionamenti è concreto. Questa situazione non ci impone ancora razionamenti, perchè l’attività agricola non è nel suo pieno fiorire. Ma se l’acqua non arrivasse avremmo necessità di razionare», ha detto Zaia, che ha proseguito: «la deficienza idrica impatta anche sulla sostenibilità ambientale e l’inquinamento, non possiamo dimenticare i Pfas. Si dia vita a quello che ho definito il ’piano Marshall’ della siccità, per l’acqua. Abbiamo la necessità di vedere puliti gli invasi alpini e fare in moto che la rete delle cave in pianura diventi una rete di laghi e di serbatoi, e infine investire nella rete irrigua, che ha dispersioni anche del 70-80%».

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Salvini: «Una vergogna avere opere ferme da 40 anni»

«Dovrebbe arrivare la prossima settimana in Consiglio dei ministri il decreto acqua per aiutare l’Italia, gli agricoltori e gli imprenditori ad affrontare un periodo di siccità che si intravvede «e come ministero coordineremo una cabina di regia per dare impulso a dighe, invasi, laghi, bonifiche», ha detto invece il ministro Salvini. 

«Ci sono alcune dighe commissariate che sono in lavorazione da più di 40 anni in questo Paese: conto l’anno prossimo di andare a chiudere questo percorso perché i nostri antenati facevano le autostrade nell’arco di pochi anni ed è una vergogna che l’Italia abbia opere pubbliche ferme da troppo tempo anche per colpa dei signori del no». 

Canale Leb, i numeri

Lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 chilometri) e in parte in condotto sotterraneo (27,7), il canale Lessino Euganeo Berico ( Leb)-Adige Guà preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350 mila ettari di campagne, di cui 90 mila irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. L’inaugurazione odierna riguarda il primo stralcio di canale a cielo aperto, lungo 4,6 chilometri, da Belfiore a Veronella i cui lavori di rifacimento sono stati finanziati per 20 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del Pnrr. Gli interventi, che sono realizzabili solo nella stagione non irrigua (novembre-febbraio), interessano anche un secondo tratto lungo 8 chilometri da Veronella a Cologna Veneta, che verrà completato entro il 2025. Per tale tratto l’importo finanziato è di 33 milioni, e la ristrutturazione consentirà un risparmio di ulteriori 30 milioni di metri cubi di acqua derivata, per un totale, per l’intera opera a cielo aperto, di 120 milioni all’anno.

Il sistema Leb è gestito dall’omonimo Consorzio di Bonifica con sede a Cologna Veneta (Verona), costituito da tre Consorzi di Bonifica elementari: il Consorzio di Bonifica Alta Pianura
Veneta con sede a San Bonifacio (Verona), il Consorzio di Bonifica Adige Euganeo con sede a Este (Padova), e il Consorzio di Bonifica Bacchiglione con sede a Padova.

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