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Doppiette a Venezia

Cacciatori in piazza: «Fateci sparare di più»

Il Tar boccia la Regione: le giornate di caccia vengono quasi dimezzate. Berlato alla giunta: «Subito nuovo calendario o sarà mobilitazione».
La manifestazione delle doppiette dell’Associazione per la cultura rurale capitanata da Sergio Berlato, eurodeputato di FdI
La manifestazione delle doppiette dell’Associazione per la cultura rurale capitanata da Sergio Berlato, eurodeputato di FdI
La manifestazione delle doppiette dell’Associazione per la cultura rurale capitanata da Sergio Berlato, eurodeputato di FdI
La manifestazione delle doppiette dell’Associazione per la cultura rurale capitanata da Sergio Berlato, eurodeputato di FdI

Bandiere, cartelli e completi mimetici. Ma per farsi notare, temendo forse el caigo, la nebbia veneziana, hanno tutti indossato i gilet gialli. Parte del popolo dei cacciatori veneti - associazione per la cultura rurale (Acr), associazione cacciatori veneti (Acv), confederazione delle associazioni venatorie (Confavi) e la Fondazione per la cultura rurale (Fcr) - ieri mattina ha invaso le calli fino ai palazzi regionali per protestare.

La protesta dei cacciatori veneti a Venezia

A fare da portavoce, il vicentino Sergio Berlato, eurodeputato di FdI, presidente dell’Associazione per la cultura rurale. «Premessa: sono qui come presidente dei cacciatori, non come politico - ha esordito -. E siamo qui per chiedere giustizia. I cacciatori hanno pagato tanto tra licenza, permessi e quote varie (almeno 400 euro) pensando di poter sparare per 5 giorni a settimana fino a novembre. Ora, a sorpresa, le giornate sono state ridotte del 40%. La Regione deve emettere un nuovo provvedimento».

Il calendario venatorio del Veneto impugnato dalla Lac, Lega anti caccia

Bocciatura. In realtà, la Regione ci aveva provato a concedere quelle due giornate integrative (passando così dalle 3 previste dalla legge nazionale a 5) nel periodo d’oro per le doppiette, che va da qui a fine novembre e che coincide con il passaggio degli uccelli migratori. Lo ha fatto pubblicando un calendario venatorio che è stato impugnato dalla Lac, Lega anti caccia. Il 23 settembre il Tar ha dato ragione agli animalisti stabilendo, in base alle indicazione tecniche di Ispra, due punti. Uno. No alle due giornate in più previste nel provvedimento veneto. Due. Niente anticipo di quasi una settimana di avvio alla caccia per 19 specie migratorie (beccaccia e tordo tanto per citare), altro punto inserito in calendario. La Regione ha ricorso in tutta fretta al Consiglio di Stato che, giusto ieri, ha confermato in pieno la posizione del Tar. 

Sergio Berlato e i cacciatori veneti: «La Regione deve far sparare 5 giorni a settimana»

La manifestazione Nel frattempo Berlato ha raccolto i mal di pancia dei suoi iscritti e organizzato la protesta pacifica a Venezia culminata con un incontro con l’assessore regionale alla caccia, Cristiano Corazzari. «È come se avessi comprato per una determinata cifra un litro di latte, ma poi me ne ritrovassi la metà. Non va bene. La Regione deve intervenire per restituire il mal tolto. Deve far sparare 5 giorni a settimana. E si deve fare in fretta: si rischia di perdere le giornate più importanti dell’anno per noi», incalza Berlato che all’incontro al Balbi avrebbe anche suggerito, vista l’esperienza da ex assessore alla caccia, come scrivere quel provvedimento per dare i 5 giorni di caccia ed evitare di incappare in altri stop del Tar.

Ma attenzione, Berlato ha lanciato l’ultimatum: «Per il momento siamo arrivati a Venezia in pace. Se entro il 10 ottobre non vedremo questo documento, siamo pronti a far rullare i tamburi».

Una petizione per modificare la legge sulla caccia

La risposta di Corazzari: «Faremo il possibile per difendere il nostro calendario e metteremo in atto ogni azione possibile per dare continuità all’attività venatoria. Ma serve una profonda riforma a livello nazionale». Su questo Berlato conferma di aver già avviato una petizione per modificare la legge oggi in vigore.

Caccia: l’attacco alla giunta Zaia da un big di Fratelli d’Italia

Nel miro della Lega La calata dei cacciatori di Berlato ha creato malumori nella coalizione di maggioranza in Regione. Insomma, è evidente l’attacco alla giunta Zaia da un big di Fratelli d’Italia. Guarda caso, non si sono mobilitati i cacciatori che invece fanno riferimento a Federcaccia, più vicina alla Lega, ma neppure le altre 8 sigle presenti in Veneto. Anche questo è un segnale di come, dopo il voto, in Regione gli equilibri sono destinati a cambiare? 

Zanoni (Pd): «Il Veneto rispetti le leggi di tutela degli animali selvatici dell’Ue»

Zanoni attacca Berlato. Replica a distanza l’ex eurodeputato e oggi consigliere regionale Andrea Zanoni, Pd: «Intanto va detto grazie alla Lac, che ha salvato migliaia di uccelli migratori. Una vittoria della legalità. È gravissimo poi che la Regione sperperi i soldi dei cittadini per queste assurde e perdenti battaglie legali. Se vuole evitare ricorsi e stop alla caccia, rispetti le leggi e le norme di tutela degli animali selvatici dell’Ue approvando un calendario venatorio che segua il parere tecnico dell’Ispra e non le richieste delle lobby dei cacciatori».

Cristina Giacomuzzo

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