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Il caso

Balasso replica a Zaia: «Vuole che chieda scusa, ma non so di cosa. Bastava mi telefonasse»

L'attore Natalino Balasso
L'attore Natalino Balasso
L'attore Natalino Balasso
L'attore Natalino Balasso

«Quale sarebbe dunque la cazzata che io avrei fatto? Quella di pensare che nelle discoteche girassero le tr....? Quale sarebbe  l’insulto? Quello di indicare ciò come un difetto di moralità? Io?! Ma siamo sicuri che state parlando di me? Il presidente vuole che gli chieda scusa, ma onestamente non so di cosa.». Così, in un lunghissimo post su Facebook pubblicato la scorsa notte, Natalino Balasso risponde al governatore Luca Zaia che, dopo averlo denunciato per calunnia, gli aveva teso la mano, spiegando che se il comico avesse chiesto scusa «la cosa finiva lì».

 

«Da un anno - afferma Balasso - c’è gente che lavora per costruire una trappola giuridica attorno al sottoscritto e a quasi 200 altre persone, quando bastava tirare su un telefono, ma abbiamo scherzato. Diciamo al tribunale, ai giudici che abbiamo scomodato, alla macchina già intasata della giustizia che contribuiamo a ingolfare con una mole di denunce e querele evitabilissime, che in realtà era solo una cazzata, come dice Zaia. Sì, da regnante d’altri tempi dà un buffetto al suo suddito indisciplinato e dice, "Basta che chieda scusa, che dica ho fatto una cazzata e la finiamo lì"». «Il presidente - aggiunge - vuole che gli chieda scusa, ma onestamente non so di cosa. Una volta un sindaco disse che avevo commentato una sua scelta in maniera sbagliata, disse che la
scelta aveva un senso e che la mia era una battaglia di retroguardia, il giorno dopo ho scritto sulla mia pagina che quel sindaco aveva ragione e io avevo torto». Balasso continua: «per tentare di darmi colpevolezza di qualcosa di cui non potrei mai essere accusato, si cerca di buttare sul fuoco cose a caso, davvero difficili da credere. Insomma, loro hanno detto all’autore di un post che io avrei condiviso di cancellare quel post e lui l’ha fatto subito, ma io, che secondo Zaia dovrei seguire le vicissitudini dei suoi uffici giorno e notte, non ho cancellato nulla. Che sia perché a me nessuno ha detto nulla?».

 

Quando alla condivisione del post incriminato - in realtà uno screenshot del post attribuito al sassofonista dei Pitura Freska, ma subito cancellato dall’autore - Balasso spiega: «lo cancello in questo momento, ma fino a oggi c’era».

 

 

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