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Mondo

Genitori a Corte Europea, slitta ancora epilogo per Archie

AGGIORNAMENTO

MERCOLEDÍ 3 AGOSTO

Nuovo slittamento in vista per l’avvio dell’iter per la fine del sostegno vitale ad Archie Battersbee, il 12enne inglese considerato con «alta probabilità» in stato vegetativo permanente da medici e giudici britannici, ma tuttora al centro di un drammatico braccio di ferro legale con i genitori: aggrappati alla speranza di un risveglio contro le aspettative dei camici bianchi.

La famiglia ha infatti deciso di tentare all’ultimo minuto anche la carta di un ricorso alla Corte Europea per i Diritti Umani, cui aveva finora rinunciato visti i ripetuti rifiuti dell’istituzione di Strasburgo d’intervenire in passato in contenziosi simili. Ricorso per il quale le era stato conce so tempo fino alle 9 di stamattina e che è stato frattanto depositato, come annunciato ai media da mamma Hollie, da papà Paul e da un loro avvocato. «Speriamo e preghiamo che la Corte Europea voglia guardare questa volta con favore ai nostri
argomenti, noi non intendiamo arrenderci fino alla fine», ha dichiarato Hollie Dance a dispetto del volto segnato e in contrasto con l’apparente rassegnazione all’inevitabile mostrata ieri sera dopo l’ultimo rifiuto di una sospensiva dalla Corte Suprema britannica.

La decisione di staccare la spina - confermata dai giudici del Regno come in numerosi precedenti analoghi - era stata rinviata ieri a partire dalle 11 locali di oggi (le 12 in Italia). Ma ora appare di nuovo in standby, in attesa di notizie da Strasburgo, da parte dell’equipe del Royal London Hospital: dove Archie è ricoverato da aprile, dopo essere stato trovato privo di conoscenza in casa il 7 aprile in seguito a un incidente domestico a Southend, nell’Essex.

 

MARTEDÍ 2 AGOSTO

Stanno combattendo ora per ora i genitori di Archie Battersbee, il 12enne inglese in coma da mesi dopo essere stato trovato privo di conoscenza in casa il 7 aprile scorso e ricoverato da allora nel London Royal Hospital. La Corte d'Appello britannica aveva fissato per oggi a mezzogiorno l'attuazione del via libera alla fine del sostegno vitale al 12enne. Ma gli avvocati della famiglia Battersbee, paventando la decisione come una "violazione del diritto internazionale", hanno richiesto in mattinata un nuovo posticipo al ritiro del supporto vitale: la Corte d'Appello, dunque, sta tenendo ora un'udienza. La decisione sarà comunicata oggi, 2 agosto.

 

Un frame tratto dal profilo Facebook Hollie Dance (Foto Ansa)
Un frame tratto dal profilo Facebook Hollie Dance (Foto Ansa)

 

La decisione, già autorizzata in tre gradi di giudizio dalla giustizia britannica, è fortemente avversata dai genitori del bambino, Hollie e Paul, che credono ancora in un possibile risveglio a dispetto delle aspettative dei medici londinesi. Il collegio chiamato a pronunciarsi sull'istanza - formato dal giudice sir Andrew McFarlane, presidente del sezione diritto di famiglia della Corte d'appello d'Inghilterra e Galles, e dai colleghi Eleanor King e Andrew Moylan - aveva concesso a mamma Hollie e papà Paul meno di 24 ore per verificare la possibile ammissibilità del caso presso istituzioni giudiziarie internazionali riconosciute (come la Corte europea di Strasburgo per i diritti dell'uomo, che peraltro già in passato ha rigettato ricorsi analoghi delle famiglie); o altrimenti lasciare che i medici procedano a interrompere la ventilazione assistita che tiene in vita Archie. Nel dispositivo, sir Andrew ha ribadito l'avallo della giustizia britannica alla diagnosi di morte probabile delle cellule cerebrali avanzata da tempo dai sanitari che hanno in cura il bambino. «Ogni giorno che egli continua a ricevere trattamenti vitali è un giorno di agonia in più, contrario a ciò che la Corte ha stabilito essere il suo miglior interesse», ha detto l'alto magistrato.

 

 

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