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La guerra in Ucraina

Salta la tregua, Mosca riprende gli attacchi. Mediazione del premier israeliano Bennett. Lunedì terzo round di colloqui

Guerra in Ucraina

ORE 21 SALTA LA TREGUA UMANITARIA. I corridoi umanitari in Ucraina, almeno per il momento, sono saltati. Lasciando intrappolate centinaia di migliaia di civili nelle città del sud assediate dai russi, a partire da Mariupol. Sul fallimento della tregua c’è stato il prevedibile rimpallo di responsabilità fra Kiev e Mosca, ma l’unico dato certo è che le forze armate di Vladimir Putin hanno ripreso l’offensiva in grande stile. Solo un spiraglio si è aperto: la convocazione del terzo round di negoziati per lunedì.

 

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ORE 20. LA RAI SOSPENDE I SERVIZI GIORNALISTICI DA MOSCA.  In seguito all’approvazione della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute false dalle autorità, a partire da oggi la Rai - informa una nota - sospende i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa.«La misura si rende necessaria al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell’informazione relativa al Paese - spiega la Rai -. Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell’Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia». Ieri, in seguito all’approvazione di una legge che prevede multe e carcere per chi diffonde "fake news" sul conflitto, la Bbc aveva deciso di ritirare i suoi giornalisti dalla Russia e riaprire le trasmissioni ad onde corte come ai tempi di Radio Londra. Anche l’emittente pubblica canadese Cbc/Radio-Canada aveva annunciato di aver temporaneamente sospeso il lavoro dei suoi giornalisti in Russia. 

Oltre a Italia e Gran Bretagna, hanno sospeso i servizi anche le americane Cnn e Abc, e la tv pubblica canadese Cbc/Radio-Canada. L’allarme si estende a carta stampata, siti internet ed agenzie di stampa. Anche l’Ansa ha deciso di sospendere il flusso di notizie dalla sede di Mosca, spiegando che gli aggiornamenti su quanto avviene in Russia saranno forniti attraverso la sede centrale di Roma e gli altri uffici di corrispondenza dell’agenzia all’estero. Anche la Spagna e la Germania hanno preso decisioni analoghe: i due principali media pubblici spagnoli, la radio-televisione Rtve e l’agenzia di stampa Efe, hanno sospeso i servizi dei corrispondenti dalla Russia.

 

ORE 19 LUNEDÌ TERZO ROUND DI NEGOZIATI. Si terrà lunedì il terzo round dei negoziati tra Ucraina e Russia. Lo riporta l’agenzia russa Interfax.

 

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ORE 18.40 IL PREMIER ISRAELIANO A SORPRESA A MOSCA, A COLLOQUIO CON PUTIN. Il premier israeliano Naftali Bennett si trova a Mosca al Cremlino per colloqui con il presidente Vladimir Putin sull’Ucraina.  La visita di Bennett è stata definita "inusuale" in quanto il volo si è svolto di sabato ed il premier israeliano è notoriamente religioso. Nei giorni scorsi Bennett aveva parlato due volte con il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky e due volte anche con Putin. La visita è stata confermata dall’ufficio di Bennett a Gerusalemme. In un comunicato ha precisato che il premier è decollato di prima mattina e che il colloquio - «iniziato due ore e mezzo fa» - è ancora in corso. All’incontro con Putin Bennett è stato accompagnato dal ministro Zeev Elkin (che è di lingua madre russa), dal Consigliere per la sicurezza nazionale Eyal Hulata e dalla consigliera politica Shimrit Meir.

 

ORE 18.20 MOSCA, OFFENSIVA A MARIUPOL È RIPRESA, COLPA DEGLI UCRAINI. L’offensiva russa a Mariupol «è ripresa a causa della riluttanza da parte ucraina ad esercitare pressione sui nazionalisti per prolungare la tregua». Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass.

Intanto le forze russe hanno sequestrato un ospedale psichiatrico dove risiedono 670 persone a Borodyanka, a circa 60 km da Kiev. Lo riferisce il governatore della regione Oleksiy Kuleba, citato dal Guardian. «Sono persone con esigenze speciali, necessitano di aiuto costante, molti di loro sono stati costretti a letto per anni. Stanno finendo l’acqua e le medicine», aggiunge.
Secondo fonti locali, gli assalitori sarebbero forze cecene arrivate e i contatti con l’istituto sono interrotti.

 

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ORE 18. PROTESTE IN TUTTO IL MONDO. In queste ore tantissime le manifestazioni nelle piazze di tutto il mondo per protestare contro la guerra e l’invasione russa dell’ Ucraina. Non solo a Roma, ma dalla Svizzera, alla Croazia, dalla Thailandia a Londra e Berlino, a centinaia di migliaia stanno sfilando. Tantissime le bandiere gialle azzurre dell’ Ucraina e quelle arcobaleno della pace.

 

ORE 14 007 KIEV UCCIDONO UN LORO NEGOZIATORE: «ERA UNA SPIA».  I servizi segreti ucraini (Sbu) hanno ucciso un componente della squadra negoziale ucraina con l’accusa di tradimento. Secondo fonti del media di Kiev Ukrainska Pravda, l’uomo è stato ucciso durante un tentativo di arresto. La stessa fonte rivela che c’erano «forti prove» che stava divulgando informazioni alla Russia.  La notizia, che non ha avuto ancora una conferma ufficiale, è stata diffusa anche dall’agenzia di stato ucraina Unian che rivela il nome del negoziatore accusato di essere una spia: si tratta di Denis Kireyev. un banchiere di grande esperienza. Secondo queste fonti, i servizi ucraini (Sbu) avevano prove del tradimento di Kireev, comprese sue intercettazioni telefoniche. Dal 2006 al 2008, Kireev ha lavorato presso SCM Finance, dove ha ricoperto la carica di vicedirettore generale. Ha poi lavorato per l’azienda austriaca GROUP SLAV AG Klyuyev. Dal 2006 al 2012 è stato anche componente del Consiglio di Sorveglianza di Ukreximbank. Dal 2010 al 2014, in quota Klyuyev, ha ricoperto la carica di Primo Vice Presidente del Consiglio di Oschadbank.

 

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ORE 12.30 MARIUPOL, TROPPE VIOLAZIONI, NON POSSIAMO EVACUARE L’evacuazione dei civili dalla città ucraina di Mariupol è stata rinviata a causa di multiple violazioni della tregua annunciata dalla Russia. Lo riferiscono le autorità municipali. L’evacuazione che sarebbe dovuta cominciare questa mattina «è stata rinviata per motivi di sicurezza» perché le forze russe «continuano a bombardare Mariupol e dintorni» scrive su Telegram la municipalità.

 

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ORE 11 MARIUPOL, RUSSI NON OSSERVANO TREGUA SU TUTTO PERCORSO  Le autorità municipali di Mariupol affermano che i russi non stanno osservando la tregua annunciata da Mosca lungo tutto il percorso concordato. Lo riferisce il Guardian citando media internazionali. «Stiamo negoziando con la parte russa la conferma della tregua lungo l’intero percorso di evacuazione» fa sapere in un comunicato, ovvero lungo Mariupol, Nikolske, Rozivka, Polohy, Orikhiv, Zaporizhzhia.  In un messaggio pubblicato su Telegram, le autorità municipali di Mariupol affermano che si combatte ancora nella regione di Zaporizhzhia, che è dove il corridoio umanitario si conclude. Lo riferisce la Bbc.

 

ORE 9 PRONTI A EVACUAZIONE CIVILI La città ucraina di Mariupol comincerà alle 9 GMT, le 10 in Italia, l’evacuazione dei civili. Lo rende noto il sindaco dopo l’annuncio da parte russa della tregua nella città portuale per consentire corridoi umanitari. Le autorità municipali hanno inoltre indicato che l’evacuazione è prevista fino alle 14 GMT, le 15 in Italia, riferisce Sky News.

 

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ORE 7 RUSSI VICINI A UNA SECONDA CENTRALE Prosegue la marcia russa sull’Ucraina alla vigilia di un fine settimana che vedrà un terzo round di negoziati con Mosca e manifestazioni per la pace in molte città. Ieri le sirene sono risuonate vicino a Kiev con un bilancio di 5 morti di cui 3 bambini e intorno al porto strategico di Mariupol, assediato, il sindaco denuncia attacchi «spietati». Ma a preoccupare in queste ore è soprattutto l’avanzare verso una seconda centrale nucleare dopo quella di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dove gli addetti lavorano da ieri sotto la minaccia delle armi. Fortunatamente nessun reattore è stato colpito. A tarda ora è l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield a far intendere che nel mirino dei russi ci sarebbe un’altra centrale nucleare. E nella notte in cui si temeva la presa di Odessa, i russi hanno stretto la morsa intorno a Mariupol lanciando, secondo il sindaco, una serie di attacchi «spietati». Kiev afferma di avere distrutto almeno 39 aerei e 40 elicotteri russi dall’inizio dell’invasione; il Pentagono fa sapere che Mosca ha già dispiegato in Ucraina il 92% delle forze ma anche che Kiev è in grado di resistere. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste affinché la Nato crei una no-fly zone accusando l’Occidente che vi si oppone di essere responsabile delle morti, tra cui si contano ormai anche molti bambini. E smentisce una sua fuga in Polonia, come insinuato da Mosca, facendosi riprendere nei suoi uffici di Kiev. Il suo consigliere Mikhaylo Podoliak fa sapere che i negoziati con Mosca «non saranno facili ma ci saranno». Intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dice a Sky News Arabia che «l’operazione» come Mosca definisce l’invasione, non punta a dividere l’Ucraina ma a trasformarla in un’area «smilitarizzata e libera dall’ideologia neonazista». Fiumi di profughi si dirigono verso le frontiere. «Oggi, 5 marzo, si annuncia una tregua a partire dalle 10 del mattino ora di Mosca e corridoi umanitari sono aperti per l’uscita di civili da Mariupol e Volnovakha», ha affermato il ministero russo della Difesa, scrive la Tass.

A Mosca, intanto, Putin oscura social e media e molti di questi lasciano la Russia. Diverse Federazioni sportive mettono al bando gli atleti russi e bielorussi, tra queste la Ginnastica e la Boxe che la crisi si allarghi a Georgia, Moldavia e perfino alla Bosnia. L’Occidente applica le sanzioni sui beni degli oligarchi.
Al quartier generale Nato di Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Alleanza restano fermi sulla decisione di non entrare nel conflitto ma evocano pericoli anche per Bosnia, Moldavia e Georgia. Nuove armi arrivano in Ucraina dagli Stati Uniti e i B52 americani volano al confine orientale della Nato, in un’esercitazione con le aeronautiche tedesche e della Romania. I bombardieri americani, partiti dal Regno Unito, hanno volato nello spazio aereo della Romania, non lontano dall’Ucraina.

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