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Ventesimo giorno di guerra

Zelensky: «Non entreremo nella Nato». Tre premier Ue a Kiev. Uccisi giornalista ucraina e cameraman di Fox News

Guerra in Ucraina

Ore 20.51 - TRE PREMIER UE A KIEV. MORAWIECKI: «QUI SI FA LA STORIA» «È qui, nella Kiev dilaniata dalla guerra, che si fa la storia. È qui che la libertà combatte il mondo della tirannia. È qui che il futuro di ciascuno di noi è in bilico. L’Ue sostiene l’ Ucraina, che può contare sull’aiuto dei suoi amici». Lo scrive su Twitter il premier polacco Mateusz Morawiecki pubblicando una fotografia di se stesso e dei primi ministri ceco e sloveno, Petr Fiala e Janez Janša, riuniti intorno a un tavolo, davanti a una mappa dell’ Ucraina, subito dopo il loro arrivo in treno questa sera a Kiev.

 

 

Ore 20 - BIDEN SARÀ AL VERTICE NATO Joe Biden volerà in Europa la prossima settimana per partecipare al vertice straordinario della Nato e al Consiglio europeo sull’ Ucraina con l’obiettivo di riaffermare l’impegno «ferreo» degli Stati Uniti verso gli alleati. Una missione della massima importanza che arriva in uno dei momenti più delicati della guerra, sul campo e sul fronte diplomatico, con il Cremlino che ha deciso di colpire con una serie di sanzioni il presidente americano e alcuni dei più alti funzionari della sua amministrazione. Mentre alla Casa Bianca si lavora per organizzare nei prossimi giorni una telefonata tra Biden e il presidente cinese Xi Jinping. Dopo giorni di indiscrezioni è dunque arrivata quindi la conferma ufficiale: il presidente americano sarà a Bruxelles il 24 e il 25 marzo per la riunione dei leader dell’Alleanza Atlantica e quella dei capi di stato e di governo della Ue. Secondo alcune fonti potrebbe anche fare tappa anche in Polonia, il partner europeo dove è più alta la preoccupazione per l’escalation della guerra, dopo l’attacco dei russi alla base militare a pochi chilometri dal suo confine.

 

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Ore 19 - PAZIENTI TENUTI OSTAGGIO DAI RUSSI ALL'OSPEDALE DI MARIUPOL «Le truppe russe hanno preso in ostaggio il personale e i pazienti di un ospedale di Mariupol». Lo rende noto su Facebook la Media Human Rights Initiative (MHRI) ucraina , rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina Anastasia Magazova, che lavora per Radio Free Europe e Bbc. L’organizzazione spiega che i pazienti hanno contattato la MHRI, affermando che da ieri mattina l’ospedale regionale di terapia intensiva di Mariupol è stato occupato dalle truppe russe. I soldati sparerebbero dall’interno dell’ospedale, impedendo a chiunque di uscire. Alcune persone che avrebbero tentato di fuggire sarebbero state ferite. La notizia è riportata anche dal canale Telegram Ukraine Now, che cita un messaggio inviato da uno dei medici dell’ospedale di Mariupol. «Non si può lasciare l’ospedale - afferma quest’ultimo -. Ci sono sparatorie e bombardamenti. Restiamo nella cantina dell’ospedale. Nessuna macchina può avvicinarsi all’ospedale ed è da due giorni che la situazione è questa. Le case intorno sono in fiamme. I russi hanno costretto oltre 400 persone che erano nei pressi a entrare nell’ospedale. Non ci è permesso uscire».

 

Ore 18.35 - MINISTRO ESTERI TURCO ANDRÀ A MOSCA E KIEV PER MEDIARE. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu terrà domani colloqui a Mosca e giovedì in Ucraina,  nell’ambito dei tentativi di mediazione di Ankara. Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato da Anadolu.

 

Ore 18.12  - RUSSIA: IN VIGORE IV PACCHETTO SANZIONI UE Sono entrate in vigore le sanzioni della quarta serie di sanzioni della Ue contro la Russia che ora colpiscono complessivamente 893 persone e 65 entità. La lista delle persone sanzionate nel quarto pacchetto di misure europee è aperta dal proprietario del Chelsea Roman Abramovich che «ha stretti legami di lunga data con Putin», importante azionista del gruppo dell'acciaio Evraz, uno dei contribuenti principali della Russia che «trae vantaggio dai decisori russi responsabili dell'annessione della Crimea o della destabilizzazione dell'Ucraina». Stop ai servizi di rating per imprese russe, via all'embargo sull'export Ue di prodotti di lusso, divieto di nuovi investimenti nel settore energetico russo, ulteriori restrizioni al commercio in materia di ferro e acciaio.

 

Ore 17.56 - INVIATO FOX FERITO È GRAVE, PARTE DELLA GAMBA AMPUTATA L’inviato della Fox, Benjamin Hall, che è stato ferito in Ucraina è ricoverato in ospedale in condizioni gravi e ha dovuto subire l’amputazione di parte della gamba. Lo riportano i media americani. Nell’attacco, vicino Kiev, sono rimasti uccisi il cameraman della Fox, Pierre Zakrzewski, e la giornalista ucraina. Alexandra Kuvshinova.

 

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Ore 17.30 - UCCISA GIORNALISTA UCRAINA INSIEME A CAMERAMAN FOX NEWS Anche la giornalista ucraina Alexandra Kuvshinova è morta in seguito all’attacco russo nel nord ovest di Kiev in cui è rimasto ucciso il cameraman della Fox Pierre Zakrewski. Lo riferisce l’agenzia di stampa ucraina Unian, aggiungendo che il terzo reporter, il britannico Ben Hall, che era con loro nell’auto colpita e rimasto gravemente ferito, sarebbe stato sottoposto ad un intervento per l’amputazione di una gamba. La Fox, riferisce la Cnn, non ha ancora confermato se Kuvshinova stesse lavorando con il team dell’emittente americana.

 

Ore 17.10 - PUTIN, KIEV NON SERIA NEL VOLER TROVARE UNA SOLUZIONE L’Ucraina non è seria nel voler trovare una soluzione mutualmente accettabile. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riporta il Cremlino - citato dall’agenzia Bloomberg - riferendo della conversazione con il presidente del Consiglio Ue Michel Michel.

 

Ore 16.30 - UCCISO CAMERAMAN DI FOX NEWS Un cameramen di Fox News, Pierre Zakrzewsk, è stato ucciso in Ucraina. Lo ha reso noto l’emittente americana, spiegando che Zakrzewski è morto ieri nello stesso incidente vicino Kiev che ha coinvolto il corrispondente Benjamin Hall, rimasto ferito. Zakrzewski, spiega la Fox, aveva una lunga esperienza nei teatri di guerra. Il consigliere del ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko ha detto che la vittima era irlandese.

 

Ore 16.05 - MOSCA VIETA INGRESSO A BIDEN IN RUSSIA La Russia ha imposto sanzioni personali, ovvero il divieto di ingresso sul territorio russo, al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, al segretario di Stato americano Antony Blinken e a molti altri alti  funzionari e ufficiali militari dell'amministrazione statunitense. È quanto riporta l'agenzia Interfax che cita una nota del ministero degli esteri russo. «In risposta a una serie di sanzioni senza precedenti che vietano, tra le altre cose, l'ingresso negli Stati Uniti per alti funzionari russi - recita la nota - il presidente Joe Biden, il segretario di Stato Antony Blinken, il segretario alla Difesa Austin e il presidente del Joint Chiefs of Staff Milley, così come un certo numero di capi di diverse agenzie e noti personaggi americani, sono inclusi nella "stop-list" russa su base reciproca a partire dal 15 marzo di quest'anno».

 

Ore 15.46 PODOLYAK, NEGOZIATI IN CORSO, DISCUTIAMO DI CESSATE IL FUOCO. Le delegazioni ucraina e russa stanno proseguendo i loro negoziati e stanno discutendo, tra le altre cose, di un cessate il fuoco. È quanto scrive su Twitter il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak. «I negoziati sono in corso - recita il messaggio - Rinnovate le consultazioni sulla piattaforma negoziale principale. Questioni di regolamento generale, cessate il fuoco, ritiro delle truppe dal territorio del Paese...». I negoziati stanno proseguendo in videoconferenza.

 

Ore 15 - ZELENSKY: «NON POSSIAMO ENTRARE NELLA NATO» «L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo» ha detto il presidente ucraino Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall’agenzia Unian. Una presa d’atto significativa mentre sono da poco ripresi i negoziati in videoconferenza tra ucraini e russi. Nel suo intervento, Zelensky aveva anche chiesto «più armi» agli alleati occidentali: «Quelle che ci date in una settimana, durano 20 ore, per questo siamo costretti a riusare gli equipaggiamenti sottratti ai russi. Aiutandoci aiuterete voi stessi»

 

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Ore 14.45 - RIPRESI I NEGOZIATI, COPRIFUOCO A KIEV. Un membro della delegazione ucraina ha annunciato la ripresa dei negoziati in videoconferenza con i russi. Il lavoro delle delegazioni russa e ucraina continua e questo «è un fatto positivo», ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass. Kiev imporrà da questa sera un coprifuoco di 36 ore, annuncia il sindaco Vitali Klitschko, dopo che almeno due persone sono morte in un attacco a un edificio residenziale di 15 piani nel quartiere di Sviatochine. Il coprifuoco è previsto dalle 20 ora locale (le 19 in Italia) di oggi fino alle 7 di giovedì (le 6 in Italia) ed è stata una «decisione del comando militare», ha precisato il sindaco che ha anche invitato il Papa a Kiev. Il premier polacco Mateusz Morawiecki, il vice premier Jaroslaw Kazcynski, e il premier sloveno Janez Jansa in viaggio in treno verso Kiev.

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Ore 10 - BOMBE RUSSE SU OSPEDALE E SCUOLE A LUGANSK Almeno 4 persone sono rimaste uccise durante i bombardamenti russi nella città ucraina di Rubezhnoye, nella regione del Lugansk, che hanno colpito e distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino, tre scuole e altre strutture militari. Lo riferisce il Kiev Indipendent citando Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk su Telegram.

 

Ore 9 - UN EDIFICIO RESIDENZIALE COLPITO A KIEV, DUE MORTI Almeno due persone sono morte dopo che un edificio residenziale di Kiev è stato colpito in un attacco. I servizi di emergenza ucraini spiegano su Facebook che l’esplosione ha colpito un edificio di 15 piani nel quartiere di Sviatochine, nella parte occidentale della capitale, causando un grande incendio. L’esplosione ha fatto scoppiare tutti i vetri dell’immobile e di quelli vicini. Altre deflagrazioni sono state avvertite nella notte in cui è risuonato l’allarme aereo nella capitale. Oggi riprendono i colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev. «Oggi adotteremo un nuovo pacchetto di sanzioni», «oltre seicento individui russi sono ora target delle misure», ma ancora «tutte le opzioni restano sul tavolo». Lo ha detto il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire arrivando all’Ecofin a Bruxelles. I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

 

Ore 7 - RAID ALL'ALBA Ancora un’alba di paura a Kiev. Violente esplosioni - almeno tre - sono avvenute verso le 5 in una zona residenziale della capitale ucraina e sono state sentite in tutta la città. Ad essere colpito è stato un palazzo di dieci piani: molti gli appartamenti in fiamme. Poco prima le sirene erano tornate a suonare ed era scattato l’allarme anti aereo. Come riportato da alcuni testimoni, a seguito delle deflagrazioni - probabilmente provocate da missili da crociera - numerosi allarmi di edifici e auto hanno iniziato a suonare per le strade. Anche a Kharkiv sono state segnalate esplosioni in città. L’ennesima notte di bombardamenti apre il ventesimo giorno di guerra, nel quale i rappresentanti di Russia e Ucraina si incontreranno ancora (in videoconferenza) per cercare di trovare un accordo che metta fine al conflitto. I rappresentanti di Kiev continuano a rinnovare la richiesta di un immediato cessate il fuoco e del ritiro delle truppe russe dal loro territorio.

La Cina - attraverso il direttore della Commissione affari esteri del Partito comunista cinese Yang Jiechi - invita ancora alla «massima moderazione» nella gestione della crisi, sottolineando l’importanza di proteggere i civili e di prevenire una crisi umanitaria su larga scala. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel frattempo, ha presentato un disegno di legge per estendere la legge marziale nel Paese per altri 30 giorni (era stata introdotta in tutto il Paese lo scorso 24 febbraio) mentre il governo ha lanciato un sito - in collaborazione con le piattaforme di criptovaluta FTX ed Everstake - per raccogliere donazioni in bitcoin e altre valute virtuali a supporto dell’ Ucraina contro l’invasione russa e incanalare le risorse alla banca centrale ucraina. «In 19 giorni l’esercito russo ha avuto più soldati morti che nelle due sanguinose guerre in Cecenia» ha detto Zelensky in un discorso diffuso online, prima di rivolgersi ai militari russi (parlando in russo): «Vi offro una scelta: a nome del popolo ucraino, vi diamo la possibilità di vivere. Se vi arrendete alle nostre forze militari, vi tratteremo come devono essere trattati gli esseri umani: con dignità. Il modo in cui non siete stati trattati dal vostro esercito. E il modo in cui il vostro esercito non tratta la nostra gente. Scegliete». «Sono grato a quei russi - ha aggiunto - che non smettono di cercare di divulgare la verità, che stanno lottando contro la disinformazione e raccontano fatti reali ai loro amici e alle loro famiglie. Personalmente sono grato a quella donna che è andata nello studio di Channel One con un cartello contro la guerra». Lei si chiama Maria Ovsiannikova ed è una dipendente dell’emittente. È stata arrestata, ma è ricomparsa con un video pre-registrato nel quale attacca ancora più duramente il regime spiegando che in Russia sono stati tutti «zombificati».

 

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