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Processo Floyd, l'ex agente di polizia condannato per omicidio

Foto EPA/ERIK S. LESSER
Foto EPA/ERIK S. LESSER
Foto EPA/ERIK S. LESSER
Foto EPA/ERIK S. LESSER

L’America tira un sospiro di sollievo. È una punizione esemplare quella inflitta a Derek Chauvin, l’ex agente di polizia che il 25 maggio del 2020 ha provocato la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano divenuto icona del movimento Black Lives Matter. La giuria, dopo dieci ore di camera di consiglio ha condannato l’ex poliziotto
per omicidio, ritenendolo colpevole per tutti e tre i capi di accusa
, compreso quello più grave di omicidio colposo preterintenzionale.

La lettura del verdetto da parte del giudice è stata accolta da un’ovazione e dalle scene di esultanza da parte delle
centinaia e centinaia di persone radunatesi davanti alla sede del tribunale di Minneapolis in attesa della decisione. E la tensione si è subito sciolta in un grande applauso e in urla di gioia. 

Impietrito in aula Derek Chauvin, che ha ascoltato il verdetto accanto al suo avvocato e che ora rischia fino a 40
anni di carcere
. Anche se con le attenuanti e per l’assenza di precedenti la pena potrebbe essere più leggera. Per conoscere la sua entità bisognerà probabilmente attendere diverse settimane, forse otto. Intanto l’ex agente va in cella, dopo essere rimasto finora a piede libero su pagamenti di cauzione. Così Chauvin ha lasciato l’aula del tribunale in manette.

Il verdetto rappresenta una pietra miliare nella lunga storia di battaglie contro la violenza della polizia americana, soprattutto nei confronti delle comunità afroamericana ed ispanica, ed è destinata a creare un precedente storico anche in vista di tanti altri processi. Senza contare che la decisione odierna potrebbe accelerare una riforma della polizia, a livello federale e a livello locale, attesa da troppo tempo negli Stati Uniti.

 

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Il presidente Joe Biden dopo la lettura del verdetto ha telefonato alla famiglia Floyd. Poi ha parlato alla nazione in diretta tv: «Oggi abbiamo compiuto un passo avanti contro il razzismo sistemico che è una macchia per l’anima del nostro Paese». «Oggi è stato compiuto un passo da giganti nella marcia verso la giustizia in America», ha aggiunto Biden, che ha definito la morte di George Floyd come «un omicidio alla luce del giorno». Per il presidente americano però bisogna fare molto di più, anche se la decisione odierna può rappresentare «un cambiamento significativo».

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