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Guerra in Ucraina

Von der Leyen a Bucha e a Kiev: «L'Ucraina vincerà». Raid sulla stazione di Kramatorsk, 50 morti: su un missile la scritta in russo «per i bambini»

Guerra in Ucraina

Ore 19.45 - VON DER LEYEN, CONVINTA CHE L’UCRAINA VINCERÀ LA GUERRA. «Io sono profondamente convinta che l’Ucraina vincerà questa guerra, che vinceranno la libertà e la democrazia. Noi lavoreremo assieme all’Ucraina per ricostruirla, con investimenti e riforme. E tutto questo formerà il percorso dell’Ucraina verso l’Ue». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo ad una domanda dell’inviato dell’Ansa.

 

Ore 19.30 - VON DER LEYEN A ZELENSKY, OGGI INIZIA LA VOSTRA ADESIONE ALL'UE. L’Ucraina fa parte della famiglia europea. Abbiamo sentito molto chiaramente la vostra richiesta e siamo qui per darvi una prima risposta positiva: in questa busta c’è l’inizio del vostro percorso verso l’Ue. In questa busta c’è il questionario per l’adesione all’Unione, che andrà compilato, poi si dovrà fare la raccomandazione al Consiglio Ue. Se lavoriamo assieme potrebbe essere anche una questione di settimane». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue in un punto stampa a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Oggi comincia il vostro cammino» verso l’Ue. «Siamo pronti a lavorare con voi 24 ore su 24, sette giorni su sette per compilare questo questionario. E se lavoreremo assieme non sarà come al solito questione di anni ma una questione di settimane», ha spiegato von der Leyen mostrando la busta, con la bandiera europea e quella ucraina, contenendo il questionario da riempire per la candidatura all’adesione all’Ue. «E noi lo compileremo in una settimana», ha sorriso Zelensky.

 

Ore 18.30 - UE, SALTA L'EMBARGO AL PETROLIO RUSSO. I tempi non sono maturi. Dunque l’embargo al petrolio russo dovrà aspettare. La questione non sarà trattata dai ministri degli Esteri dell’Unione Europea, chiamati a riunirsi al Consiglio di lunedì in Lussemburgo. «Non c’è l’unanimità», taglia corto un alto funzionario. Le capitali, insomma, frenano. La Commissione - viste le dichiarazioni sia della presidente del Commissione Ue Ursula von der Leyen che dell’Alto rappresentante Josep Borrell - evidentemente si aspettava un ritmo più serrato da parte degli Stati. Che invece preferiscono andare per gradi e lasciare prima sedimentare gli affetti del quinto pacchetto sanzioni.

L’ultimo giro di misure contro Mosca è stato in effetti licenziato proprio oggi. Il contenuto si sa: stop al carbone (tra quattro mesi), agli import via terra, blocco per le navi battenti bandiera russa nei porti dell’Ue, blocco delle transazioni con quattro grandi banche, sanzioni individuali a oligarchi e funzionari e altre restrizioni. Ma sul petrolio - e men che meno sul gas - è scattato il freno a mano. «Ci sono Paesi che sono dipendenti dalla Russia al 100%, si tratta di una questione complicata dal punto di vista tecnico e politico», spiega una fonte Ue.

 

Ore 17.45 - A KRAMATORSK ALMENO 50 MORTI, TRA CUI 10 BAMBINI. Si aggrava il bilancio dell’attacco alla stazione di Kramatorsk: i morti sono almeno 50, tra cui 10 bambini. Lo riportano i media ucraini citando il governatore di Donetsk Pavlo Kyrylenko, e la Bbc che riporta i dati del sindaco della città. 

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha condannato l’attacco di Kramatorsk attribuito alle forze russe in Ucraina come «atroce» nel punto stampa congiunto con il premier britannico Boris Johnson seguito a un vertice svoltosi oggi a Londra.

 

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Ore 17.30 - VON DER LEYEN, A BUCHA L’UMANITÀ È ANDATA IN FRANTUMI.  «Qui è successo l’impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell’esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. Qui a Bucha abbiamo visto l’umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un punto stampa nel corso della sua visita a Bucha assieme all’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell.

 

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Ore 13 BOMBE SUI PROFUGHI CIVILI A KRAMATORSK Razzi russi hanno colpito la stazione ferroviaria di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, causando almeno 39 - fra i quali 4 bambini - e 100 feriti fra le migliaia di civili che aspettavano per essere evacuati. La tv Ukraine 24 denuncia su Telegram che su uno dei missili che hanno colpito la zona della stazione si legge la scritta in russo «per i bambini». La tv ucraina pubblica un video in cui si vede il missile, parzialmente distrutto, con la scritta bianca in cirillico. È stato impossibile finora stabilire chi abbia scritto la frase sul razzo. «Questo è un male che non ha limiti, se non viene punito, non si fermerà mai», denuncia il presidente ucraino Zelensky. Mosca nega la responsabilità dell’attacco e denuncia una «provocazione ucraina».

 

Ore 12.30 - MOSCA, SPERIAMO FINE GUERRA IN UN FUTURO PREVEDIBILE.  La Russia «spera di mettere fine all’ operazione speciale in Ucraina in un futuro prevedibile». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

 

Ore 11 - UCRAINA: «OLTRE 30 MORTI IN ATTACCO STAZIONE KRAMATORSK».  L’attacco russo contro la stazione ferroviaria di Kramatorsk nella regione di Donetsk, ha provocato oltre 30 morti e 100 feriti. Lo riferisce l’agenzia ucraina Unian, citando il presidente della rete ferroviaria ucraina Alexander Kamyshin. 

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, è partita verso Kiev insieme all’alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, per esprimere il suo «sostegno incrollabile» all’Ucraina nella lotta contro l’invasione russa. «Il popolo ucraino merita la nostra solidarietà. È per questo motivo che domani andrò a Kiev», ha detto Von der Leyen durante una conferenza stampa a Stoccolma. Previsto un incontro con il presidente Zelensky.

 

Ore 7.30 - PENTAGONO INVIA MIGLIAIA DI MISSILI A KIEV. Il Pentagono ritiene che Putin abbia ormai rinunciato a conquistare Kiev ma non rallenta le sue forniture di armi all’Ucraina: anzi, si impegna a potenziare i rifornimenti. E mentre il G7 annuncia nuove sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, l’Ue chiede un embargo totale sul gas e sul petrolio russi ed i 27 ambasciatori dei Paesi membri danno il via libera al quinto pacchetto di sanzioni Ue, che include tra l’altro il graduale embargo all’import di carbone russo (oggi è attesa la ratifica formale delle capitali).

Intanto, la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, esorta a «fare di tutto per isolare Putin e i suoi alleati». Per il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l’Ucraina, ma si sbagliava: e adesso «potrebbe aver rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale, concentrandosi nel sud e nell’est del Paese». Secondo il vicesegretario della Nato, Mircea Geoana, nelle prossime settimane nel sud-est dell’Ucraina ci «sarà un altro tipo di guerra, più convenzionale e su scala più vasta». Parlando a Piazzapulita, Geoana ha aggiunto: «Il sostegno degli alleati cambierà a seconda di questo. E posso prevedere che gli alleati forniranno più armi all’Ucraina...».
In vista dell’offensiva di Mosca a sud-est, il Pentagono si prepara inviare a Kiev - tra l’altro - più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. E il presidente del Consiglio Ue Charles Michel anticipa che l’Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro. Allo stesso tempo, l’Australia annuncia che invierà a Kiev i 20 veicoli corazzati richiesti dallo stesso presidente Zelensky.

La corsa ad armare l’Ucraina, quindi, si fa più intesa di fronte alle atrocità di Mosca, mentre continuano le evacuazioni dalle zone più a rischio: ieri sono state evacuate almeno 4.676 persone attraverso 10 corridoi umanitari. Zelensky ritiene che la situazione a Borodyanka sia «molto più orribile» rispetto al recente presunto massacro di civili compiuto a Bucha, che ha spinto molti nella comunità internazionale ad accusare Vladimir Putin di crimini di guerra e l’assemblea generale dell’Onu ad approvare la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. Nella risoluzione proposta da Usa e Gran Bretagna - tra i co-sponsor anche l’Italia - si esprime «grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca», a partire proprio da Bucha.

Da parte loro, i leader del G7 hanno concordato di vietare «nuovi investimenti in settori chiave dell’economia russa, compreso il settore energetico», oltre ad ampliare i divieti all’esportazione di determinati beni e ad imporre un ulteriore giro di vite su banche e società statali russe. Continua intanto l’offensiva di Mosca, anche se il Cremlino ammette che le forze russe hanno subito «perdite significative» in Ucraina: almeno due esplosioni hanno scosso Odessa nelle ultime ore, mentre il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova ha annunciato che 26 corpi sono stati estratti dalle macerie di due condomini bombardati a Borodyanka, cittadina a nord-ovest di Kiev dove circa 200 residenti risultano dispersi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece reso noto che almeno 103 attacchi contro i servizi sanitari del Paese sono stati registrati dall’inizio dell’invasione, per un totale di 73 vittime e 51 feriti.

Ma Zelensky non si perde d’animo e invita le ambasciate di tutto il mondo a tornare nella capitale: «Abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici - ha detto il presidente ucraino -. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro». L’ambasciatore della Lituania in Ucraina, Valdemaras Sarapinas, è tornato a Kiev ieri dopo aver lavorato per oltre un mese da Leopoli (ovest). La Lettonia ha annunciato che la sua ambasciata a Kiev ha ripreso le sue attività e che l’ambasciatore vi farà rientro presto dopo consultazioni a Riga.

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