<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Attentato a Barcellona

Furgone sulla folla
È di Bassano
una delle vittime

Il bassanese Luca Russo è una delle vittime dell'attacco
Il bassanese Luca Russo è una delle vittime dell'attacco
Il bassanese Luca Russo è una delle vittime dell'attacco
Il bassanese Luca Russo è una delle vittime dell'attacco

BARCELLONA (Spagna). Sabato ore 10  L’autista del furgone che ha falciato e ucciso 13 persone nell’attacco di giovedì a Barcellona potrebbe essere ancora vivo e in fuga in Francia. È quanto afferma la polizia spagnola, riferiscono i media. Le forze dell’ordine stanno dando la caccia a Younes Abouyaaqoub, il giovane che ora gli inquirenti hanno identificato come l’autista-killer. Gli altri 4 terroristi ricercati per la strage, tra cui Moussa Oukabir, 17 anni, sono stati uccisi dalla polizia catalana con un quinto terrorista a Cambrils. Intanto è salito a tre il numero delle vittime italiane nel tragico attentato di due giorni fa a Barcellona. Dopo Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, e Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa, si aggiunge anche Carmen Lopardo, 80 anni, da più di 60 residente in Argentina. Lo rendono noto fonti argentine. In una nota, infatti, il ministero degli Esteri argentino ha trasmesso le condoglianze «alla famiglia della signora Carmen Lopardo, cittadina italiana residente nel nostro paese da più di 60 anni. Nel momento del tragico attentato, la vittima si trovava a Barcellona da turista», precisa il ministero, che sottolinea «la ferma condanna dell’Argentina al terrorismo in tutte le sue manifestazioni».

 

Venerdì ore 17.20  Renato Sartore, zio acquisito di Marta Scomazzon, la ragazza rimasta ferita nell’attentato terroristico a Barcellona, parlando con i giornalisti si è detto «soddisfatto» per il decorso ospedaliero della giovane bassanese. «Siamo un pò sollevati - ha detto - dalle notizie in arrivo da Marta che sta decisamente meglio nonostante le due fratture; resta tuttavia la grande tragedia per la scomparsa del suo fidanzato Luca. La mamma di Marta, Roberta, è partita assieme al papà di Luca, Massimo, e sono giunti nel primo pomeriggi di oggi a Barcellona dove sono stati accolti da rappresentanti delle forze dell’ordine spagnole che le hanno accompagnati in ospedale».

 

Ore 15.30  Marta Scomazzon, la fidanzata bassanese di Luca Russo, la seconda vittima italiana dell’attentato di Barcellona, si trova in un ospedale della città spagnola con un piede e un gomito fratturati. Lo riferiscono fonti vicine alla famiglia. I genitori di Marta sono già partiti stamane per Barcellona. Luca Russo viene descritto come un giovane bello, molto semplice, che aveva conseguito la laurea triennale in ingegneria.  «Stavamo camminando assieme poi ci è venuto addosso il pulmino: io sono caduta e mi sono accorta che Luca non c’era più, non l’ho più visto da quel momento, il suo corpo è stato spazzato via». Sono le parole che Marta Scomazzon, la fidanzata di Luca Russo, la seconda vittima italiana dell’attentato di Barcellona, ha riferito alla ziaLucia, raggiunta dall’ANSA.

 

Ore 12.45 È il bassanese Luca Russo la seconda vittima italiana dell’attentato di Barcellona. Il giovane, 25 anni, secondo quanto apprende l’Ansa, era nella città catalana con la ragazza, sempre di Bassano, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. «Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego», è l’appello disperato lanciato via Facebook dalla sorella Chiara, la quale posta diverse foto di giovani esanimi a terra, insieme ad una foto sorridente del fratello, la stessa che compare nel profilo Facebook del ragazzo.

La morte di uno dei due italiani, Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, era già stata confermata dal sindaco della città e dai colleghi. Il suo datore di lavoro, Pino Bruno, ha riferito il racconto della moglie della vittima: «Stavano passeggiando sulle Ramblas con i figli, Aria, di 7 mesi, nel passeggino, e Alessandro, di 6 anni, che il padre teneva per mano. Il van è arrivato all’improvviso. Gulotta si è messo davanti ai figli, ed è stato travolto».

Nel frattempo, una donna ferita questa notte dai terroristi sul lungomare di Cambrils è morta in ospedale. Lo riferisce la polizia. I cinque terroristi erano stati uccisi dalla polizia. Il bilancio provvisorio delle vittime dei due attentati di Barcellona e di Cambrils è ora di 14 morti e più di 100 feriti.

 

 

Ore 12 «Ci sono due italiani tra le vittime e tre feriti». Lo afferma il capo dell’unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia.

 

 

Venerdì 18 agosto, ore 8 Si teme per la vita di un italiano dopo l’attentato che ha colpito Barcellona: è Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, in Lombardia, in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli. Gulotta sarebbe rimasto ucciso dal furgone ma non ci sono conferme ufficiali. L’ambasciatore a Madrid, Stefano Sannino, fa sapere che al momento risultano solo tre connazionali feriti (due già dimessi, uno in ospedale con alcune fratture).

 

 

Ore 23 «Possiamo confermare che ci sono 13 morti e più di 100 feriti» ma «questa cifra dei feriti potrebbe crescere, come pure il numero di morti» dal momento che «alcuni dei feriti sono in condizioni gravi». È il nuovo bilancio dell’attacco di Barcellona comunicato in conferenza stampa dal responsabile degli Interni del governo della Generalitat di Barcellona, Joaquim Forn. «Stiamo lavorando in maniera rapida per identificare le persone fornendo notizie ai consolati», ha aggiunto.

 

Ore 21.30 L'Isis ha rivendicato l'attentato di Barcellona  attraverso la sua ’agenzià Amaq, definendo gli attentatori «soldati dello Stato islamico». Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, pubblicando una immagine della rivendicazione in arabo. Due persone sono state arrestate. Intanto sale il numero dei feriti: sarebbero 80 le persone ricoverate, 15 gravi. 

Le verifiche sui connazionali sono ancora in corso ma c’è il rischio di eventuali coinvolgimenti di
connazionali tra le vittime dell’attacco a Barcellona. Lo si apprende da fonti della Farnesina.

 

Ore 20.30 Il bilancio ufficiale è di 13 morti e 50 feriti. 

Un agente della polizia catalana è stato travolto e ferito da un’automobile che ha forzato un posto di blocco sulla Avenida Diagonal, a Barcellona. Non è chiaro se il conducente del veicolo, una Ford Focus, sia collegato all’attentato che oggi pomeriggio sulla Rambla ha provocato vittime e almeno 32 feriti. Non ci sono informazioni sulle condizioni dell’agente. Le forze di sicurezza hanno inseguito il veicolo, che si è diretto sulla A-2 in direzione Tarragona.

 

Ore 20.15 I servizi di emergenza medica (Sem) spagnoli hanno curato 64 persone, delle quali una è morta. È quanto confermano a Efe fonti della protezione civile. La vittima è un uomo di circa 40 anni. I Sem hanno attivato circa 40 ambulanze e veicoli di assistenza medica. Al momento la polizia ha confermato il bilancio provvisorio di un morto e 32 feriti, 10 dei quali gravi. Tra i feriti anche dei bambini. 

«Non c’è nessuno barricato in un bar del centro di Barcellona. Abbiamo arrestato un uomo e lo trattiamo come un attacco terroristico». È quanto riferisce su Twitter la polizia catalana, i Mossos d’Esquadra.  La tv catalana Tv3 citando fonti della polizia regionale riferisce che due uomini sarebbero in fuga. Posti di blocco sono stati allestiti alle principali uscite dalla capitale catalana.

 

Ore 19.50  La polizia avrebbe arrestato Driss Oukabir, l’uomo che ha noleggiato il furgone usato nell’attentato di Barcellona, riferisce la tv pubblica Rtve. Non è chiaro al momento se possa essere il conducente del furgone che ha falciato la folla sulla Rambla.

 

Ore 19.30  La polizia spagnola ha identificato la persona che ha affittato il furgone killer di Barcellona. Si chiama, scrive El Pais, Driss Oukabir.

 

Ore 19 La polizia sta ancora tentando un negoziato, ma gli uomini delle forze di sicurezza di Barcellona sarebbero pronti per fare irruzione nel ristorante turco, vicino al mercato della Boqueria, dove si è barricato il conducente del van che ha travolto decine di persone sulla Rambla, uccidendone almeno tre (13 secondo Radio Cadena SER). Lo riportano i media spagnoli. Posti di blocco della polizia sono stati allestiti in tutta Barcellona, tra cui Meridiana Avenue e la Gran Via, due importanti arterie di accesso alla città. 

La persona che si è lanciata con un van sulla folla a Barcellona lungo La Rambla sarebbe alta un metro e 70 e indosserebbe una camicia bianca a righe azzurre. È quanto riporta il quotidiano El Pais, riferendo di avere avuto accesso a un audio della polizia in cui si parlava dei fatti avvenuti nel centro della città catalana. La chiamata risale a pochi minuti dopo che il van aveva investito le persone. Un testimone, identificato come Angel, ha raccontato inoltre all’emittente Canal 24 Horas che l’assalitore aveva «massimo 25 anni, capelli castani ed era magro»; il testimone dice di avere visto il conducente quando si trovava a soli due metri di distanza e aveva finito la sua corsa. Il conducente del furgone è poi fuggito a piedi e la polizia ha fatto sapere che lo sta cercando.

 

Ore 18.45 È di almeno tre morti e decine di feriti il nuovo bilancio dell'attentato di Barcellona, secondo la tv pubblica Rtve, che cita fonti della polizia catalana. Radio Cadena Ser online che cita fonti di polizia parla di 13 morti

 

Ore 18.20 Non è chiaro se siano uno o più di uno gli assalitori a Barcellona. I media, e la polizia locale, hanno riferito inizialmente di una persona che alla guida di un van si è lanciata sulla folla lungo La Rambla, per poi fuggire a piedi. Successivamente, tuttavia, La Vanguardia ha riferito di «assalitori», al plurale, barricati in un locale. L’emittente tv3 riferisce di una persona armata entrata nel ristorante turco ’Luna de Estambul’, parlando di possibili ostaggi.

 

Ore 17.20 Un furgone ha travolto diverse persone sulla Rambla a Barcellona. Il viale è stato transennato ed evacuato.

È di almeno due morti il bilancio. Lo riferisce La Vanguardia citando «fonti affidabili» anche se non ufficiali. Diversi i feriti. La polizia conferma che si tratta di terrorismo


El Pais spiega che i Mossos d’Esquadra, cioè la polizia locale, hanno lanciato un’operazione per provare ad arrestare l’aggressore. Secondo fonti di polizia, il van usato è bianco. Un testimone riporta che la camionetta «ha investito la gente mentre attraversava al semaforo». 

Due persone «armate», tra le quali si presume l’autista del furgone bianco piombato sulla folla a Barcellona, si sono «barricate in un locale». Lo riferisce La Vanguardia.

 

La polizia di Barcellona ha ordinato a negozi, ristoranti e hotel della zona della Rambla di chiudere le serrande e non lasciare uscire nessuno nelle strade.

 

«Io ero in un negozio, le altre 4 persone che erano con me si sono trovate dietro il furgone che andava addosso alla gente nella zona pedonale. La folla correva». Lo racconta all’Ansa Chiara, una ragazza italiana testimone di quanto sta accadendo a Barcellona, e che ha trovato rifugio in un negozio della Rambla. «Adesso non ci fanno uscire, sentiamo che fuori c’è la polizia, ma da qui non vediamo niente. Ci stanno portando al piano inferiore del negozio».

 

 

LE TESTIMONIANZE

 

«Sono vivo solo perché non sono riusciti ad ammazzarmi, ma io ero lì nel mezzo, li ho visti, in pochi secondi ho visto uccidere non so quante persone di fronte ai miei occhi. Mi sono ritrovato chiuso in un sottoscala di un negozio e non so neanche come ci sono arrivato, non so dove sono i miei amici e non capisco ancora cosa cazzo sia successo. Amici di Barcellona scrivetemi qui per favore». È quanto si legge sul profilo facebook di Alessio Stazi, italiano che vive a Barcellona. 


«Ho visto almeno tre o quattro persone a terra, un poliziotto con una persona in braccio e tutti che correvano, urlavano, piangevano»: questa la testimonianza di Luca Terracciano, uno studente italiano che vive a Barcellona e che ha visto di persona quanto successo sulla Rambla. «Io arrivavo in bici da un vicolo laterale e quando sono giunto sulla Rambla ho visto questa scena di terrore», ha aggiunto.


«Mi trovo in un albergo di fronte al ristorante turco dove sono asserragliati i presunti attentatori. Siamo chiusi in stanza. Non possiamo neanche affacciarci per vedere quello che accade». A dirlo, raggiunto
telefonicamente dall’ANSA, è Gianluca Marino, un salernitano in vacanza con la famiglia a Barcellona. «Pochi minuti prima dell’attentato - dice - mi trovavo proprio sulla Rambla. Potevo esserci anche io tra quelle persone uccise. Mio figlio di appena 2 anni per fortuna non si è reso conto ancora di nulla».
 

Suggerimenti