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Italia

Violentata e uccisa a martellate Agitu, la pastora simbolo d'integrazione. Arrestato il suo collaboratore

Agitu Gudeta violentata e uccisa per denaro da un suo collaboratore
Agitu Gudeta violentata e uccisa per denaro da un suo collaboratore
Agitu Gudeta, una storia esemplare

Agitu Gudeta, la donna etiope di 42 anni che da tempo viveva in
Trentino ed era diventata simbolo di integrazione, è stata uccisa da un suo collaboratore per questione di soldi. Un omicidio che ha sconvolto non solo il Trentino ma l'Italia, che aveva conosciuto la coraggiosa donna grazie a diverse trasmissioni televisive e riviste che avevano raccontato la sua storia esemplare

 

GLI AGGIORNAMENTI SULLA TRAGEDIA

 

ORE 15. Da tutta Italia offerte di aiuto per accudire gli animali di Agitu. Sono arrivate richieste da tutta Italia per occuparsi delle capre di Agitu Gudeta, la donna etiope uccisa a 42 anni nella sua casa di Frassilongo, in Trentino, dal 32enne ghanese Adams Suleiman, che ha confessato il delitto e si trova in carcere a Trento. Il Comune, ha detto il sindaco Luca Puecher, ha garantitoche sarà l’amministrazione ad occuparsi degli animali di Agitu, trovando il modo migliore per tutelarli e nell’immediato si sono preoccupati di accudirli alcuni volontari di Fierozzo.

 

ORE 11. Agitu Gudeta violentata e uccisa per denaro

Agitu è stata violentata mentre era a terra agonizzante. È uno dei particolari agghiaccianti emersi dall’interrogatorio di Adams Suleimani, 32 anni, ghanese, reo confesso per l’omicidio della pastora etiope trovata uccisa a martellate nella casa dove viveva in Valle dei Mocheni, in Trentino. L’uomo, interrogato dai carabinieri davanti al pm e all’avvocato d’ufficio, ha ammesso le sue responsabilità, dando descrizioni dei fatti in linea con le risultanze emerse dai rilievi effettuati dagli investigatori.

 

Agitu Gudeta è stata trovata morta nella sua abitazione, a Frassilongo (Trento)
Agitu Gudeta è stata trovata morta nella sua abitazione, a Frassilongo (Trento)

Il 32enne, che aveva lavorato in passato per Agitu Gudeta, ed era tornato su richiesta della donna circa due mesi fa ad occuparsi del pascolo delle capre, viveva nell’abitazione, al primo piano. L’uomo ha riferito agli inquirenti di una discussione nata per il mancato pagamento di una mensilità. Un credito che ha portato l’uomo ad aggredire Agitu brandendo un martello. L’omicidio è avvenuto nella camera da letto della donna, che - ha raccontato il 32enne ora arrestato - è stata colpita 4 o 5 volte. Quindi, mentre Agitu era a terra, c’è stata la violenza sessuale. L’uomo si trova ora nel carcere di Spini di Gardolo a Trento.

 

ORE 9. Arrestato il presunto omicida di Agitu

Adams Suleimani, ghanese di 32 anni, è stato arrestato per l'omicidio di Agitu Gudeta: lavorava come collaboratore nell’impresa della donna, dove si occupava del pascolo delle capre. L’uomo, scrivono i giornali Il Dolomiti e Trentino, avrebbe confessato ai carabinieri di aver colpito la donna durante una lite per motivi economici. Di soldi.

In un primo momento i carabinieri avevano anche interrogato
l’uomo della Valle dei Mocheni denunciato da Agitu nel 2018 e
poi condannato senza però l’aggravante dell’odio razziale, ma è
stato giudicato estraneo ai fatti. Nella notte, quindi, la
confessione del dipendente, poi portato in carcere a Trento.

 

LA STORIA DI AGITU GUDETA

Agitu Gudeta, la rifugiata etiope di 42 anni diventata simbolo di integrazione per il successo della sua azienda agricola bio la "Capra Felice" - undici ettari e ottanta capre autoctone nella Valle dei Mocheni, in Trentino - è stata trovata morta nella sua abitazione, a Frassilongo (Trento). Sul corpo della donna lesioni riconducibili a un atto violento. Forse sarebbe stata colpita da un martello, alla testa.

A trovare la donna già morta, in camera da letto, sono stati i vicini di casa, allertati da un conoscente della vittima preoccupato perchè la donna non era andata a un appuntamento. I carabinieri sono accorsi sul posto assieme al magistrato, e dal medico legale si attendono chiarimenti sulle cause del decesso. Dai primi riscontri non appaiono segni di effrazione.

 

 

Circa due anni fa, Agitu aveva ricevuto minacce e subito una aggressione a sfondo razziale. Lo scorso gennaio, l’autore della violenza, che si era scagliato anche contro il casaro che aiutava Agitu, era stato condannato a 9 mesi per lesioni dal tribunale di Trento, mentre l’accusa di stalking finalizzato alla discriminazione razziale era stata lasciata cadere, contrariamente a quanto aveva chiesto il pm.

 

Agitu, nata ad Addis Abeba nel 1978, aveva studiato sociologia all’Università di Trento e poi era tornata nel suo Paese. Nel 2010, a causa della situazione di conflitto interna, aveva fatto ritorno in Italia e nella Valle dei Mocheni, aveva dato vita alla sua azienda della quale si erano occupate anche trasmissioni televisive e riviste come Vanity Fair. A Trento aveva aperto un punto vendita di formaggi e prodotti cosmetici a base di latte di capra.

 

I MESSAGGI DI CORDOGLIO

«La notizia dell’uccisione di Agitu Ideo Gudeta mi addolora profondamente». Lo scrive sui suoi canali social la senatrice Emma Bonino. «Il 7 marzo del 2017 - aggiunge - ho voluto Agitu tra le protagoniste dell’iniziativa che ho organizzato in occasione della festa delle donne, per far conoscere la sua storia che rappresenta uno straordinario esempio per tutte le donne rifugiate nel nostro Paese»

 

«Siamo molto addolorati dalla morte di Agitu Idea Gudeta, una donna che ho potuto conoscere in diverse occasioni, e che mi aveva colpito per il sorriso, per la dolcezza e la forza di volontà. Era un simbolo di accoglienza e integrazione per la sorta città». Così, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, durante la conferenza stampa di fine anno. Il
primo cittadino si è recato in mattinata presso il punto vendita
della donna, in piazza Venezia, per deporre un mazzo di fiori con il nastro della città di Trento.

 

«Basta violenza sulle donne». Così in una nota il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Roberto Paccher, esprime «un pensiero di cordoglio per Agitu che si è laureata e poi impegnata per seguire il suo sogno, stroncato da una mano ignobile e violenta».

 

«Questo omicidio ha sconvolto il Trentino: siamo difronte alla pazzia umana che può arrivare a commettere simili gesti atroci». Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, sull’omicidio della pastora etiope Agitu Gudeta. «Come Giunta provinciale esprimiamo il grande rammarico sul fatto che nel nostro territorio possa essere avvenuto un fatto così efferato», ha aggiunto Fugatti.

 

L’Unhcr, Agenzia Onu per i Rifugiati, si dice «profondamente addolorata per la morte violenta di Agitu Ideo Gudeta».

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