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Vicenza

Psicosi da virus: cinese al pronto soccorso e tutti scappano

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Il paziente nella sala d’attesa del pronto soccorso del San Bortolo
Il paziente nella sala d’attesa del pronto soccorso del San Bortolo
Il paziente nella sala d’attesa del pronto soccorso del San Bortolo
Il paziente nella sala d’attesa del pronto soccorso del San Bortolo

Si presenta al pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, lamenta i sintomi di quella che sembra una laringite. Come da prassi (istituita ben prima dell’epidemia del coronavirus), il personale gli fornisce una mascherina e lo invita ad accomodarsi in sala d’attesa, per aspettare il proprio turno. Ma quell'uomo ha i lineamenti asiatici e scatta il timore di poter essere contagiati: lui si siede in un angolo della stanza e intorno si fa il vuoto, tanto che alcuni pazienti preferiscono attendere di essere chiamati addirittura fuori dall'edificio.

 

L'episodio, accaduto sabato sera, conferma il clima di paura, se non di panico, che circonda il coronavirus. Gli accertamenti hanno poi scongiurato che il malessere lamentato avesse a che fare con la malattia in questione. Dal pronto soccorso però confermano che la fornitura della mascherina non è legata a nuove disposizioni a seguito dell'epidemia, perché la prassi introdotta dal primario di pronto soccorso, Francesco Corà, è precedente all'allarme mondiale: la mascherina viene fatta indossare a chiunque arrivi in ospedale con sintomi di affezioni respiratorie, per evitare il diffondersi del contagio delle malattie potenzialmente trasmissibili per via aerea. 

 

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Franco Pepe

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