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I sindacati ad Assisi per la pace e il lavoro

Cgil, Cisl e Uil, si torna in piazza tra voglia di ripartire e preoccupazione per la tragedia in Ucraina

Al via la manifestazione nazionale per il Primo maggio di Cgil, Cisl e Uil, che quest'anno si svolge ad Assisi, in piazza San Francesco. Ad accompagnare la giornata è lo slogan "Al lavoro per la pace". In piazza i tre segretari generali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombarbieri, che hanno parlato sul palco dopo le testimonianze di sei delegati sindacali di diverse categorie ed il saluto del Custode del Sacro convento di Assisi, fra Marco Moroni. Nel pomeriggio il tradizionale concertone, promosso dai sindacati, che torna in piazza San Giovanni a Roma. Al centro della manifestazione i temi della pace, del lavoro e della crescita del Paese, dei salari e delle pensioni, della lotta alla precarietà e della sicurezza. La Festa dei lavoratori quest'anno sarà per i sindacati anche l'occasione per chiedere di fermare la guerra, con un appello alla comunità internazionale e all'Onu per favorire il negoziato tra la Russia e l'Ucraina e per il cessate il fuoco.

«Il messaggio di questo Primo maggio è innanzitutto che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale». Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, arrivando in piazza ad Assisi per la manifestazione dei sindacati in occasione del Primo maggio. Sul piano dell'occupazione, «bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà», sottolinea Landini.

Sostenere «la centralità del lavoro. Lavoro dignitoso, di qualità, contrattualizzato. Lavoro sicuro. Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo più sangue da dare». Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dalla manifestazione, chiedendo di fermare questa «lunga scia di sangue». «Chiediamo al Governo di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa», aggiunge Sbarra.

«Abbiamo incontrato il presidente Draghi che si era detto disponibile ad un confronto strutturato, domani però se il Cdm approva il provvedimento da 6 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese e il governo non si confronta con le parti sociali allora probabilmente deve andare a fare un po' di ripetizioni sul metodo del dialogo sociale». Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. «Quello - afferma - non è un confronto ma un'informativa, oserei dire che è una presa in giro».  

 

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