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In Trentino

Orso aggredisce
carabiniere
vicentino

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L'orso è stato catturato
L'orso è stato catturato
L'orso è stato catturato
L'orso è stato catturato

Un esemplare di giovane orso, con ogni probabilità M57, si è reso protagonista nella serata di ieri di un attacco a un carabiniere vicentino ad Andalo, nei pressi del laghetto alle porte del paese, meta delle passeggiate di tanti villeggianti e residenti.

Attorno alle 22.30 l’ orso, un esemplare di 121 chili e circa due anni e mezzo di età, ha aggredito il militare, che in compagnia di un’altra persona stava effettuando una breve passeggiata in attesa di prendere servizio per il turno notturno, buttandolo a terra e provocandogli diverse ferite. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ne ha quindi disposto la cattura «in virtù dei poteri contingibili e urgenti che gli appartengono», si legge in una nota.
La cattura è stata eseguita dal personale del corpo forestale della Provincia, con la collaborazione dei vigili del fuoco e dai carabinieri di Andalo.
 

Nel corso della notte è stato individuato l’esemplare, mentre si alimentava in alcuni cassonetti, all’ingresso del paese di Andalo, in direzione Fai. La Forestale lo ha narcotizzato e trasportato al Casteller. Nei prossimi giorni verranno effettuate le analisi genetiche a partire dai vestiti che indossava la persona aggredita, per stabilire con certezza l’identità dell’ orso. In Trentino ci sono almeno 82 orsi, ma in circolazione ci sono pure 13 branchi di lupi o ibridi, con intrusioni nelle aziende e uccisioni di animali da allevamento ma anche paura per l’incolumità delle persone, come emerge da un’analisi della Coldiretti.
«Sul territorio trentino il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio non solo per l’incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo, alle prese con una difficile ripartenza dopo l’emergenza coronavirus - spiega l’associazione di categoria -. Negli ultimi anni si è reso così necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. Agli animali uccisi si aggiungono peraltro i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti nei capi sopravvissuti».
 

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