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Italia

Omicidio di Giulia Tramontano. Parla l'amante di Alessandro: «Non l'ho fatto entrare, ho avuto paura»

Il femminicidio di Senago. Alessandro Impagnatiello ha confessato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi.
L'assassinio di Giulia Tramontano

DOMENICA 4 GIUGNO

«Lui insisteva perché lo facessi entrare» a casa, «ma io non ho voluto perché avevo paura (...) non sapevo che fine aveva fatto Giulia e di che cosa fosse capace». È il racconto delle ore successive all'omicidio di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza da Alessandro Impagnatiello, della ragazza con cui il barman, ora in cella, aveva una relazione parallela.

Sabato della scorsa settimana, dopo aver accoltellato Giulia, «Alessandro ha iniziato a chiedermi di vederci. (..) Le sue richieste erano talmente pressanti - ha aggiunto - che mi ha accompagnato un collega a casa poiché anche loro erano preoccupati».

L'amante di Impagnatiello: «Mentiva e io iniziai a registrarlo»

Aveva scoperto tutto «dalle varie menzogne che mi aveva raccontato, a cui io non credevo» e «per raccogliere altre prove e metterlo alle strette (...) avevo quindi iniziato da un po' a registrare le conversazioni tra me e lui». Lo ha spiegato agli investigatori la ragazza con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela. La giovane ha poi messo in fila tutte le bugie che l'uomo nel corso dei mesi le ha raccontato per farle credere che «si erano lasciati verso dicembre o gennaio, il periodo in cui avevo scoperto di essere incinta».

Quell'abbraccio con Giulia

Con Giulia «abbiamo chiacchierato tranquillamente. Siamo state insieme un'ora circa, dopo di che lei è andata via. Il nostro incontro è stato veramente cordiale, tant'è che appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile», ha raccontato ancora la ragazza. La giovane, che aveva scoperto la doppia vita del barman, sabato della scorsa settimana, poco prima dell'omicidio, aveva dato appuntamento a Giulia per parlare, «perché eravamo entrambe vittime di un bugiardo».

«Giulia voleva lasciarlo, pensava solo al bimbo»

Giulia «mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute. Non sapeva se si fosse recata a Napoli dai suoi genitori ma sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Sarebbe comunque tornata a Senago, dopo il nostro incontro, per parlare» con lui e «per lasciarlo», ha messo a verbale lo scorso 31 maggio la ragazza che racconta dell'incontro avuto con la 29enne poche ore dopo accoltellata.  

 

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SABATO 3 GIUGNO

Alessandro Impagnatiello resta in carcere. Il gip di Milano ha convalido il fermo e disposto la custodia cautelare per l’uomo, 30 anni, che ha ucciso e tentato di bruciare il corpo della compagna Giulia Tramontano, 29 anni, incinta di sette mesi di quello che sarebbe stato il loro primo figlio. È stata però esclusa la premeditazione. Intanto continuano ad emergere ulteriori dettagli sull'atteggiamento e le mosse di Impagnatiello dopo il delitto nel tentativo di depistare.

Il messaggio a Giulia uccisa da 4 giorni: «Batti un colpo, che madre sei»

«Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico». È il messaggio che il 31 maggio, poche ore prima di essere arrestato per omicidio aggravato, Impagnatiello manda a Giulia, la sua fidanzata in realtà uccisa quattro giorni prima, per precostituirsi un alibi e per far credere che la ragazza, incinta al settimo mese, si era allontanata da casa. E un altro ancora: «Ma veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!!! Ma te lo chiedi?». I testi sono agli atti dell'indagine per cui ora l'uomo è in carcere.

La mamma di Alessandro: «Chiedo perdono, mio figlio un mostro»

"Mio figlio è un mostro, lo so. Io le chiedo perdono": lo ha detto alla Vita in diretta in lacrime Sabrina Paulis, la mamma di Alessandro Impagnatiello, ora in carcere per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi. «Chiedo perdono, da madre, a tutta la famiglia per aver fatto un figlio così» ha aggiunto. «Come fai a perdonare? Alessandro pagherà, quello si, ma è imperdonabile». Lacrime irrefrenabili. «Non oso immaginare i familiari di Giulia. La mamma Loredana è una persona fantastica. Io le chiedo perdono da madre, ma non so cosa fare. Chiedo perdono a tutta la famiglia di aver fatto un figlio così».

Sabrina Paulis, la mamma di Alessandro Impagnatiello
Sabrina Paulis, la mamma di Alessandro Impagnatiello

«Non so cosa è successo. Io non ci credo ancora» Sabrina Paulis ripercorre i giorni dalla scomparsa di Giulia Tramontano. Sabrina spiega di aver sempre creduto al figlio. «Era molto credibile. Io gli dicevo: "Ale tu mi devi dire qualcosa? Non ti preoccupare. Eravamo da soli e diceva "No non ti devo dire niente". "Dov'è Giulia?"  e piangeva" "Tu fidati di me". E io come faccio a non credergli?. Non riesce a darsi una spiegazione Sabrina Paulis del perché suo figlio abbia ucciso la compagna: «È impazzito, è impazzito. E Alessandro che conosciamo noi è la persona bella, il mostro che era è quella persona che era dentro. E l'ha tirato fuori quella sera». 

La sorella di Giulia: «Seppe del tradimento a gennaio»

Lo scorso gennaio erano già in piena crisi tra Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano. Il barman, ora in carcere per l'omicidio, aveva detto alla compagna «di avere un'altra relazione sentimentale con un'altra ragazza». Per questo Giulia «stava pensando di abortire». Lo ha messo a verbale Chiara Tramontano, la sorella della giovane donna accoltellata aggiungendo che comunque le «problematiche sentimentali» tra i due sono sorte fina da quando hanno iniziato la convivenza, nel febbraio del 2021. Giulia ,quando seppe del tradimento, disse alla sorella Chiara «che non avrebbe perdonato Alessandro ma sarebbe tornata a Senago in attesa di trovare un'altra soluzione abitativa oppure tornare a casa dai genitori». 

I funerali di Giulia Tramontano a Sant'Antimo

Saranno celebrati a Sant'Antimo, in provincia di Napoli, i funerali di Giulia Tramontano. Si terranno quindi nella cittadina dove vive la sua famiglia e dove Giulia è cresciuta. A Senago sarà proclamato il lutto cittadino (dopo quelli dell'1 e 2 giugno), il giorno dei funerali. Davanti ai box, dietro il quale è stata trovata Giulia, si è formato un vero e proprio santuario, tra peluche, palloncini, fiori, lettere. Un altro punto di raccolta di queste testimonianze è la panchina rossa contro la violenza sulle donne, dove il primo giugno si è svolto anche un momento di raccoglimento, presenti i genitori, la sorella e il fratello di Giulia.

 

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VENERDÌ 2 GIUGNO

L'interrogatorio di Alessandro che ha ucciso la fidanzata Giulia

«L'unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita». Sono le parole che ha ripetuto Alessandro Impagnatiello al suo legale dopo aver confessato l'omicidio di Giulia Tramontano. Parole che oggi il legale, l'avvocato Sebastiano Sartori, ha riferito al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo nel quale il barman ha confessato l'omicidio «aggiungendo particolari che riguardano l'ultima fase dell'accoltellamento». «Il barman ha negato la premeditazione e ha detto che ha fatto tutto da solo», ha concluso l'avvocato. 

L'interrogatorio di Impagnatiello durato meno di un'ora

L'interrogatorio di Impagnatiello è durato meno di un'ora, giusto il tempo di confermare quanto ha confessato, aggiungendo particolari dell'omicidio. Il difensore ha negato che il suo assistito sabato sera, quando ha ucciso Giulia, fosse sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. L'avvocato ha inoltre spiegato che al momento non ha chiesto alcun trasferimento del 30enne in qualche struttura psichiatrica o sanitaria in quanto Impagnatiello «può stare in carcere» ma che ha intenzione di «approfondire alcuni aspetti». E alla domanda se abbia timore di qualche gesto inconsulto, ha risposto «sono sereno, sono bravi e hanno trovato una giusta soluzione», riferendosi alle condizioni di detenzione. Il giudice dovrebbe decidere in giornata.

Raccolta gofoundme per la famiglia di Giulia e l'Associazione Penelope

Una raccolta fondi per «Giulia sei bellissima in tutte le foto che le persone riportano» le parla in prima persona Chiara Tramontano in un post su Instagram in cui ringrazia per la bella iniziativa della raccolta fondi organizzata dai suoi colleghi a favore della sorella, uccisa a 29 anni incinta da 7 mesi dal fidanzato. «È difficile trovare una foto in cui tu non splenda. Hai il viso di chi non conosce cattiveria. Troppo ingenua per capire in che trappola ti trovassi». «Ti guardo in questa foto - prosegue Chiara riferendosi all'immagine si gofoundme - e penso a quanto Thiago ti potesse somigliare. Avrebbe preso i tuoi occhi, questi occhi mi tormenteranno per sempre. Non potrebbe esserci immagine più bella per questa raccolta fondi».

La raccolta fondi è stata promossa dall'Istituto Italiano di Tecnologia dove lavora Chiara, la sorella di Giulia che dal momento della sua scomparsa ha lanciato appelli per ritrovarla. «Questa è una campagna ufficiale di raccolta fondi promossa dall'Istituto Italiano di Tecnologia, dove lavora la sorella di Giulia. Giulia Tramontano - spiega il testo della raccolta - è stata uccisa dal suo partner, mentre aspettava un bambino, il 27 maggio 2023 vicino a Milano. Il ricavato verrà devoluto in parte all'Associazione Penelope, che ha curato il caso, e il rimanente sarà destinato alla famiglia di Giulia colpita da questa tragedia».

 

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GIOVEDÌ 1 GIUGNO

Dall'interrogatorio sono emersi particolari agghiaccianti sull'omicidio di Giulia Tramontano. La ragazza è stata infatti uccisa con 2-3 coltellate, dopo una lite in casa, e Impagniatiello ha poi tentato di bruciarne il corpo per due volte, senza però riuscirci.   

I due tentativi di bruciare il corpo di Giulia

Una prima volta, stando a quanto emerge dalle indagini e dalla sua confessione, ha tentato di dare fuoco al corpo nella vasca da bagno di casa con dell'alcol e poi successivamente in un'altra zona all'esterno della casa di Senago, un box di famiglia pare, ha provato a bruciarlo con della benzina. La Procura ha contestato nel provvedimento di fermo anche l'aggravante della premeditazione. Dalle indagini è inoltre emerso che l'uomo, poco dopo l'omicidio avrebbe tentato di incontrare l'altra donna con cui aveva una relazione, assicurandole che Giulia se ne era "andata" e che lui era un "uomo libero", screditando anche la 29enne dicendo che quel figlio che aspetta non era suo, cosa non vera.

La seconda fidanzata lo ha cacciato di casa per paura

La donna, però, per paura ha deciso di non incontrarlo. Si sarebbe presentato nella sua abitazione a Senago a Milano, verso le due di domenica scorsa, insistendo per poter entrare, ma lei non l'avrebbe fatto salire. In quel momento il corpo della 29enne sarebbe stato ancora nella sua casa, anche se, come è stato riferito dagli inquirenti, lui aveva già provato a bruciarlo con alcol nella vasca da bagno.

L'assassino ha cercato su internet informazioni su come uccidere Giulia

Il corpo della donna, dunque, sarebbe rimasto in casa per alcune ore (l'omicidio è avvenuto tra le 19 e le 20.30). Non solo: secondo la Pm Alessia Menegazzo l'uomo «ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo della sua compagna. Si tratta dunque di un omicidio premeditato. Quando ha incontrato in casa Tramontano aveva già deciso come ucciderla». Dalle indagini è inoltre risultato che l'assassino «ha inviato messaggi all'amica della compagna dal telefono della Tramontano quando l'aveva già uccisa».

Impagniatiello e le due fidanzate avevano avuto un incontro chiarificatore

Sono state le tracce biologiche, si presume di sangue, trovate ieri sulla sua auto a portare la Procura di Milano a indagare Impagnatiello. L'uomo avrebbe screditato a più riprese, parlando con l'amante con cui aveva una relazione parallela, la sua compagna, secondo quanto emerso dalle indagini. Sarebbe stata proprio l'amante, una collega americana di Impagnatiello, di professione barman, a chiedere al 30enne di incontrare Giulia quel sabato. Per una sorta di incontro chiarificatore. Entrambe le donne, prima ignare l'una dell'altra, a quanto si è appreso, dallo scorso aprile avevano iniziato ad avere sospetti sul fatto che il 30enne avesse un'altra relazione. Con la collega-amante il 30enne avrebbe più volte parlato male della fidanzata, dicendo, pare, anche che avesse problemi mentali e non solo, per screditarla in ogni modo. Dalla denuncia dell'uomo presentata domenica, sarebbero emerse, poi, anche tutta una serie di incongruenze, come un luogo con un indirizzo inesistente dove sarebbe andata, a suo dire, la fidanzata.

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MERCOLEDÌ 31 MAGGIO

È stato trovato dai Carabinieri, in un'area verde abbandonata a Senago, nel Milanese, il corpo senza vita di Giulia Tramontano. Della giovane di 29 anni, incinta al settimo mese, era stata denunciata la scomparsa domenica 28 maggio dal fidanzato convivente.

Il fidanzato di Giulia ha confessato

Alessandro Impagnatiello ha confessato e ha dato indicazioni ai Carabinieri su dove aveva nascosto il corpo senza vita di Giulia. Da quanto si è appreso, l'uomo ha consentito ai militari dell'Arma di ritrovare il cadavere della donna nascosto in un lembo di terra dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa a Senago, nel Milanese, non lontano dall'abitazione della coppia. Ora il pm Alessia Menegazzo sta interrogando il 30enne per poi procedere al suo arresto.

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MARTEDÌ 30 MAGGIO

Il fidanzato di Giulia indagato per omicidio volontario

E' indagato per omicidio volontario aggravato Alessandro Impagnatiello, il fidanzato di Giulia Tramontano, la 29enne, incinta di 7 mesi, sabato notte scomparsa dalla sua casa di Senago, nel Milanese, verso sera, infatti, la sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri è entrata nell'abitazione della coppia, in via Novello, per effettuare i rilievi e accertamenti, alla ricerca di tracce e riscontri agli elementi già raccolti nei giorni scorsi. Al 30enne, barman in un locale di lusso di Milano, è stata inoltre notificata una informazione di garanzia firmata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo. Inquirenti e investigatori ipotizzano che si stratti di un femminicidio. Intanto carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile, con l'aiuto dei cani molecolari, stano passando al setaccio anche una zona all'interno del parco delle Groane, in parte boschiva, vicina a un campo da baseball e che dista al massimo due chilometri dall'abitazione dove la giovane viveva con il fidanzato con cui, prima di svanire, ha avuto una lite pesante.

Sono state le tracce biologiche, si presume di sangue, trovate stamane sulla sua auto a portare la Procura di Milano a indagare Alessandro Impagnatiello, il fidanzato di Giulia Tramontano la 29enne, incinta di 7 mesi, scomparsa tra la sera di sabato e domenica scorsa da Senago, nel Milanese. L'uomo, barman in un locale di lusso milanese, è accusato non solo di omicidio volontario aggravato, ma anche di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Stamane la sezione investigazione scientifiche dei carabinieri hanno effettuato accertamenti sulla macchina del 30enne e sui suoi abiti. In serata infine si sono recati nella sua abitazione, ora sotto sequestro, per ulteriori accertamenti scientifici.

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LUNEDÌ 29 MAGGIO

Alessandro Impagnatiello aveva una relazione parallela

Alessandro Impagnatiello, il 30enne fidanzato di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi scomparsa da sabato, avrebbe screditato a più riprese, parlando con l'amante con cui aveva una relazione parallela, la sua compagna. È quanto emerge dalle indagini dei carabinieri e della Procura di Milano. Sarebbe stata proprio l'amante, una collega americana di Impagnatiello, di professione barman, a chiedere al 30enne di incontrare Giulia Tramontano quel sabato. Per una sorta di incontro chiarificatore.

Entrambe le donne, prima ignare l'una dell'altra, a quanto si è appreso, dallo scorso aprile avevano iniziato ad avere sospetti sul fatto che il 30enne avesse un'altra relazione. Con la collega-amante il 30enne avrebbe più volte parlato male della fidanzata, dicendo, pare, anche che avesse problemi mentali e non solo, per screditarla in ogni modo. Dalla denuncia del 30enne, presentata domenica, sarebbero emerse, poi, anche tutta una serie di incongruenze, come un luogo con un indirizzo inesistente dove sarebbe andata, a suo dire, la fidanzata. Inquirenti e investigatori, che ipotizzano un omicidio d'impeto, sospettano, da una serie di elementi, tra cui le analisi delle telecamere della zona e le attività sui telefoni sequestrati, che dopo quell'incontro tra le due donne di sabato scorso Giulia Tramontano sia tornata a casa e proprio nell'abitazione l'uomo potrebbe averla uccisa e poi aver nascosto il corpo. Le ricerche si concentreranno nelle prossime ore in un'area boschiva nel Parco delle Groane e, in particolare, in una zona dove si trova un laghetto, non distante dalla casa della coppia. E si indaga anche, da quanto si è appreso, per capire se qualcuno possa aver aiutato il 30enne, ovvero su presunti complici ancora da individuare

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DOMENICA 28 MAGGIO

È giallo sulla scomparsa di Giulia Tramontano, 29enne incinta di 7 mesi

È giallo sulla scomparsa di Giulia Tramontano, 29enne di Senago, nel Milanese. L'ultimo contatto con la famiglia risale a sabato scorso. Poi si sono perse le tracce. La giovane è incinta di 7 mesi e oggi la procura di Milano ha aperto un'inchiesta. La giovane, di professione agente immobiliare, originaria della provincia di Napoli, da cinque anni vive a Senago con il fidanzato 30enne che si è rivolto ai carabinieri per denunciarne la scomparsa.

Non si esclude nulla su quanto possa essere accaduto alla giovane e i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, insieme ai militari di Rho, hanno ascoltato familiari e amici. L'ultimo contatto con la famiglia è stato sabato scorso e Giulia era solita sentirla ogni giorno, cosa che non è accaduta domenica. Non risulta allo stato nemmeno che avesse problemi sul lavoro o di altro genere. Il suo telefono cellulare risulta spento e i famigliari non credono a un allontanamento volontario. 

La prima ad allarmarsi è stata la madre, preoccupata dal silenzio telefonico della domenica mattina. Giulia era solita sentirla ogni giorno, cosa che non è accaduta domenica. La 29enne,  è uscita senza bagagli, ha lasciato il portafoglio ma avrebbe portato con sé il passaporto e il bancomat. I militari hanno sequestrato le immagini delle telecamere che si trovano nella zona dell'abitazione della donna e sono al lavoro per rintracciare la 29enne.

Sui social è comparsa la sua descrizione: capelli lunghi e chiari, altezza 1,68, peso 68 chili circa e un vistoso tatuaggio sul braccio sinistro. La sorella Chiara, su Facebook ha cercato di dare indicazioni su come individuare Giulia. Ha postato una fotografia sulla battigia del mare. «Giulia aveva questo pancione un mese fa - scrive Chiara in riferimento alla fotografia - ora è anche più grande. Se la ragazza che vedete non ha il pancione evidente non è Giulia».

Chiunque abbia sue notizie può chiamare le forze dell'ordine al 112 oppure l'Associazione Penelope, che si occupa di persone scomparse, al numero 380.7814931. L'Associazione ha verificato le segnalazioni giunte con i famigliari della giovane ma inutilmente. 

   

 

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