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Verso il decreto

Nuovo Dpcm per Natale: coprifuoco, cenone, spostamenti tra regioni. Le regole per le festività

Le misure del nuovo Dpcm per affrontare l'emergenza Coronavirus saranno al centro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, convocata dal vice presidente Giovanni Toti in seduta straordinaria per domani, lunedì 30 novembre, alle 17 solo in videoconferenza. Ci sarà un unico punto all'ordine del giorno che prevede l'esame delle proposte per i diversi provvedimenti di carattere sanitario, sociale, economico e organizzativo da adottare con il prossimo Dpcm. 

 

Il nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte verrà varato a inizio dicembre. Sarà plasmato anche in base al confronto tra governo e regioni anche se l'impianto del provvedimento si va delineando sulla base di una linea prudenziale come per le misure adottate nelle ultime settimane nel contrasto all'emergenza Covid in Italia. 

Ecco, alla luce di quanto emerso finora, quali potrebbero essere le regole per questa fine del 2020.

 

CENONE E COPRIFUOCO. Nel prossimo Dpcm dovrebbe rimanere per tutte le Regioni il coprifuoco dalle 22 alle 6 del mattino. Sembra non essere passata, al momento, la linea di un coprifuoco più permissivo per le vigilie delle feste maggiori, Natale e Capodanno. Rispetto ai tradizionali cenoni, non essendo possibile imporre obblighi nei luoghi privati, non si esclude che ci si limiti a raccomandazioni: non più di sei a tavola è l'indicazione di massima degli ultimi giorni. Naturalmente i commensali «consigliati» sono i parenti stretti e i conviventi.

 

VIAGGI E SPOSTAMENTI. Nel prossimo Dpcm, a quanto pare, dovrebbe valere il blocco della mobilità tra le Regioni anche tra «gialle», con l'esclusione però della possibilità per i residenti di ritornare a casa. Sono comunque al vaglio del governo delle possibili deroghe: potrebbero valere, per esempio, per chi ha il domicilio in una regione diversa da quella di residenza, o per alcuni casi di ricongiungimento familiare. Per le Regioni arancioni e rosse dovrebbero rimanere le attuali prescrizioni. Per chi nel periodo natalizio rientrerà dall'estero, infine, si pensa a una quarantena di 15 giorni.

 

NEGOZI E RISTORANTI. Per favorire lo shopping natalizio si pensa ad allungare gli orari dei negozi in zona gialla fino alle 21, purché però questo permetta di rispettare il coprifuoco che scatta alle 22. Per le altre zone, invece, dovrebbero rimanere in vigore le regole dei «colori», con i negozi chiusi nelle rosse. Per quanto riguarda invece i ristoranti nelle zone gialle dovrebbe rimanere la chiusura alle 18, con blocco totale però a Natale e Santo Stefano. Passando alle regioni arancioni e rosse, bar e ristoranti dovrebbero rimanere chiusi tutto il giorno.

 

LE MESSE. Che sarà un Natale diverso dal solito lo ha confermato ieri anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. E questo potrebbe valere anche per i fedeli: potrebbero essere anticipate le tradizionali messe di mezzanotte. Su questo è in corso un dialogo e un confronto con la Cei, che appare ben disposta. L'ipotesi è concreta, se si pensa che già gli ultimi due Papi, Benedetto e Francesco, avevano anticipato alle 22 e alle 21,30 le loro solenni celebrazioni del Natale. Non è escluso inoltre che possa essere aumentato il numero delle celebrazioni nel corso della giornata, per evitare assembramenti.

 

LA SCUOLA. Sembra prevalente, nel governo, l'idea di rimandare al 7 dicembre la riapertura delle scuole superiori. Restano le norme che dispongono nelle zone rosse didattica a distanza dalla seconda media in poi e medie in presenza in zona arancione, anche se il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha spiegato che nella sua Regione per seconde e terze medie rimarrà in vigore la dad.

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