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Italia

Lascia la figlioletta di 16 mesi a casa da sola per sei giorni: la trova morta. «Sapevo che poteva andare così»

Alessia Pifferi in una foto dal suo profilo Facebook
Alessia Pifferi in una foto dal suo profilo Facebook
Alessia Pifferi in una foto dal suo profilo Facebook
Alessia Pifferi in una foto dal suo profilo Facebook

Ha lasciato per sei giorni la sua bambina di sedici mesi da sola a casa a Milano e quando è tornata, ieri mattina, l’ha trovata morta. La donna, Alessia Pifferi, 37 anni, è stata fermata con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e premeditazione. La piccola era in un lettino da campeggio e a fianco c’era il biberon ma anche una boccetta di benzodiazepine piena a metà. La donna è stata fermata e interrogata nella notte dal pm di turno Francesco De Tommasi. «Sapevo che poteva andare così», avrebbe detto. È apparsa lucida, a quanto si è saputo, anche se di fronte ad alcune domande è rimasta in silenzio.

 

AVREBBE LASCIATO LA FIGLIA SOLA ALTRE VOLTE. Da quanto è emerso la donna avrebbe lasciato a casa da sola la figlioletta già altre volte, specie nei fine settimana. Secondo una prima ricostruzione la piccina, è stata ritrovata nell’appartamento in zona Mecenate, ieri mattina presto. A dare l’allarme è stata una vicina di casa a cui la madre, rientrata dopo 6 giorni, si sarebbe rivolta chiedendo di chiamare i soccorsi. La donna, ora in cella, da quanto si è saputo, interrogata nella notte, avrebbe spiegato a inquirenti e investigatori che giovedì scorso avrebbe lavato e cambiato la piccola e le avrebbe lasciato, a fianco del lettino da campeggio dove è stata ritrovata senza vita, un biberon con il latte, per poi recarsi a Leffe, in provincia di Bergamo, per raggiungere il suo attuale compagno (non è il padre della bimba). E, a quanto si è saputo, nell’interrogatorio ha anche detto che era consapevole delle gravi conseguenze che potevano derivare dal suo comportamento, quando è uscita di casa ed è tornata dopo 6 giorni.
Nei giorni  scorsi, sempre stando al suo racconto, la donna nei giorni scorsi sarebbe "passata" anche a Milano per accompagnare il fidanzato che aveva appuntamenti di lavoro, ma senza andare a casa da sua figlia. All’uomo avrebbe detto che la piccina si trovava al mare  con la sorella. Il pm disposto l’autopsia e ha sequestrato l’appartamento. Il timore, poiché nessuno dei vicini ha sentito la bambina piangere anche in quanto senza pappa e acqua, è che sia stata addormentata con i tranquillanti.
La 37enne, inoltre, ha riferito agli inquirenti che il padre della bimba non saprebbe nemmeno di avere avuto una figlia e ha sostenuto pure che lei non si era accorta di essere incinta e di aver partorito la piccola in una casa a Bergamo, prematura, dopo 7 mesi e mezzo di gravidanza. Questo il suo racconto, su cui ovviamente sono in corso gli accertamenti degli investigatori. La donna ha una madre che non vive a Milano e una sorella. 

 

I VICINI: «LA MAMMA NON GIOCAVA MAI CON LEI». I vicini di Alessia Pifferi la descrivono come una persona schiva, che non dava confidenza. Al cancello verde della palazzina dove la piccola è deceduta ieri una vicina ha legato con dei nastri bianchi palloncini dello stesso colore con su scritti alcuni messaggi d’addio "Ciao Diana", "Piccolo angelo". In via Parea, strada del quartiere popolare di Ponte Lambro, alla periferia est di Milano, pochi hanno voglia di parlare. Di certo non la madre di Alessia tornata a Milano dalla Calabria. Capelli raccolti, abbigliamento sportivo è arrivata in via Parea con due borse della spesa e ai giornalisti ha gridato «Allontanatevi o vi denuncio» prima di rincasare nell’appartamento al primo piano dove sul filo da stendere ad asciugare, sotto le finestre dell’appartamento si vedono ancora i vestitini rosa, qualche asciugamano e un bavaglino. Nella stessa palazzina, spiegano i vicini, abita l’ex marito di Alessia, da cui era separata da tre anni, che si adopera con qualche "lavoretto" nel vicinato. «Non era una mamma buona, non giocava mai con lei, non la portava a passeggio. La teneva sempre nel passeggino»: commenta una vicina di casa. «Era una persona un po' schiva non dava molta  confidenza» racconta un uomo che abita a poca distanza nella stessa via. Anche i social raccontano poco di Alessia. Nessun post su Instagram, aggiornamento delle immagini su Facebook al 2019 con qualche commento sulle relazioni difficili e sul bisogno di amore.

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