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Le nuove misure

La stretta non piace ai sindaci. Variati: «Supporto dai prefetti»

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I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e vie della movida
I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e vie della movida
I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e vie della movida
I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e vie della movida

Entra in vigore oggi il nuovo dpcm con le misure anti-Covid, annunciate ieri sera in tv da Conte. I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e vie della movida, dice il premier, anche se poi scompare la parola "sindaci" dal testo del dpcm che sarà in vigore fino al 13 novembre. L’Anci, attraverso il presidente Decaro, insorge dicendo che la responsabilità non può essere scaricata solo sui sindaci anche perché la polizia locale «non è previsto che si occupi di Covid». E annuncia che l’ Anci non parteciperà più ai lavori della cabina di regia governo-enti locali. Il ministro per gli Affari regionali Boccia difende l’operato del governo e tenta una mediazione. Il presidente del Veneto Zaia chiede più autonomia sulle misure per le Regioni.

 

«Il coinvolgimento dei Sindaci nel nuovo Dpcm, in materia di chiusure localizzate di strade o
piazze non è uno scaricabarile dello Stato. Lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i prefetti e nei Comitati provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze». Lo rende noto il sottosegretario dell’Interno con delega agli Enti locali, Achille Variati.
«Il Governo ha scelto questa via per non imporre un lockdown generalizzato o comunque misure più severe applicate indifferentemente a tutti, senza riguardo per le specifiche situazioni sanitarie dei diversi territori -  aggiunge Variati -.  È una dimostrazione di fiducia nei confronti dei sindaci e degli amministratori locali, nella convinzione che nessuno più di loro possa essere un valido alleato nel trovare la giusta misura con cui tarare le azioni di contenimento in ogni diverso territorio».

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