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La ricerca della verità

La magistratura del Vaticano riapre il caso Emanuela Orlandi. Via a nuove indagini

Dopo libri, docu-film e l'audio choc registrato da un giornalista blogger vicentino, si riaccendono i riflettori sul caso Orlandi.
La registrazione choc del giornalista vicentino

Il Vaticano riapre il caso di Emanuela Orlandi. A quasi 40 anni dalla scomparsa, il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi insieme alla Gendarmeria hanno deciso di riaprire le indagini di una vicenda che ha scosso la Santa Sede e le sue istituzioni, in un percorso giudiziario e investigativo che ha sfiorato ipotesi inquietanti di ogni genere. Verranno riesaminati tutti i documenti, le segnalazioni, le informative e le testimonianze, per provare a chiarire ombre e interrogativi e mettere definitivamente la parola fine. Il lavoro ripartirà dall'esame di ogni singolo dettaglio a partire da quel pomeriggio del 22 giugno 1983 quando una ragazza di 15 anni, Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente vaticano, scompare nel nulla. 

La famiglia Orlandi presenta un'istanza in Vaticano 

«Nonostante il tam tam mediatico all'annuncio di ieri (9 gennaio), io come rappresentante legale della famiglia Orlandi non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione formale dal Vaticano». Lo dice all’Ansa l’avvocato degli Orlandi, Laura Sgrò che aggiunge: «Proprio per questo ho preparato una istanza formale che presenterò domani in Vaticano in cui chiedo informazioni dettagliate sull’apertura di queste indagini e un incontro con il promotore di giustizia per avere uno scambio quanto prima».

Nemmeno Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, perora ha ricevuto alcuna convocazione che comunque dovrebbepassare sempre da una notifica al suo legale.

Il Vaticano riapre il caso di Emanuela Orlandi

Ieri la famiglia ha commentato la notizia attraverso la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, la notizia della riapertura delle indagini vaticane. «Noi ne siamo all'oscuro, lo apprendiamo dagli organi di stampa ma certo è da un anno che attendevamo di essere ascoltati».

«Mi colpisce la riapertura delle indagini, una riapertura improvvisa. Se è su impulso di Papa Francesco, ben venga. Non so se è una decisione presa dopo la proposta di aprire una inchiesta parlamentare. mi auguro di essere sentito dagli inquirenti» sono le parole di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.

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La ricerca della verità voluta da Papa Francesco

L'iniziativa della magistratura vaticana si muove nel solco della ricerca della verità  voluta da Papa Francesco, si inserisce sulla scia dell'attenzione mostrata al caso da altri pontefici, a partire da Giovanni Paolo II (fu il primo, nel suo appello durante l'Angelus, a ufficializzare l'ipotesi del sequestro).

La registrazione "rubata" da un blogger vicentino

Una registrazione audio del 2009, fatta all’insaputa dell’intervistato in un borgo dell’hinterland romano, dove si sono “formati” alcuni dei volti noti della banda della Magliana. Quattro ore di racconto, da parte di un ex di quella banda, sul caso di Emanuela Orlandi. L’uomo che ha in mano la registrazione è il vicentino Alessandro Ambrosini, giornalista e blogger, con all’attivo una lunga serie di interviste a criminali di lungo corso. 

La registrazione choc del giornalista vicentino

Libri e docu-film, il rinnovato interesse per il caso Orlandi

Nuovi libri, rivelazioni, docu-film, piste, mai come in questi ultimi tempi si sono riaccesi i fari sulla storia della scomparsa di Emanuela Orlandi; riflettori che si erano spenti, almeno a livello istituzionale, nell'ottobre del 2015 allorché il gip, su richiesta della Procura e per mancanza di prove consistenti, archiviò l'inchiesta sulla sparizione della giovane e della coetanea Mirella Gregori.

Il libro di mons. Gaenswein e il mistero del dossier

«Ho letto dell’imminente uscita della biografia di Sua Eccellenza monsignor Georg Gaenswein "Nient’altro che la verità". Mi sembra di capire che monsignor Gaenswein prenda le distanze dalle indiscrezioni che sono trapelate negli anni scorsi e che in qualche modo lo vedono coinvolto nella vicenda di Emanuela Orlandi. Attendo di leggere il libro, ma queste anticipazioni mi lasciano perplessa». Lo dice, in una dichiarazione, la legale della famiglia Orlandi. «Lo andai a trovare alla Prefettura della Casa Pontificia quando ancora esercitava in modo sostanziale il munus di Prefetto - fa sapere - e fu lui stesso a dirmi, tra le altre cose, che esisteva eccome un dossier riservato su Emanuela e che avrei dovuto insistere per farmelo consegnare dalla Segreteria di Stato. Quando gli chiesi di conoscerne il contenuto, o almeno qualche elemento di esso, ribadì che avrei dovuto indirizzare le mie richieste alla Segreteria di Stato. Spero le pagine del libro siano chiarificatrici».

«Io non ho mai compilato alcunchè sul caso Orlandi per cui questo fantomatico dossier non è mai stato reso noto unicamente perchè non esiste». L’arcivescovo tedesco Georg Gaenswein replica così a tutte quelle indiscrezioni di stampa che gli attribuivano documenti sul caso.

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