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Il monitoraggio

Da lunedì 10 regioni in rosso, sette sono arancioni. La nuova mappa

AGGIORNAMENTO ORE 19

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo. Passano in area rossa le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che restano in area rossa. È quanto si apprende da fonti del Ministero della Salute. 

«Tutte le altre Regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato stamane. È in corso una verifica sui dati della Basilicata. La sola Sardegna resta in area bianca». È quanto si apprende da fonti del Ministero della Salute sul contenuto della nuova ordinanza che il ministro della Salute
Roberto Speranza firmerà.

 

ORE 13.15

Undici regioni in rosso (tra cui il Veneto) e nove in arancione: dovrebbe essere questa la nuova mappa dell'Italia dopo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Secondo le indiscrezioni le regioni che complessivamente saranno rosse, tra quello che lo sono già e quelle che dovrebbero diventarlo, sono Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Marche e le province autonome di Bolzano e Trento. Sono invece 8 quelle che sono o dovrebbero diventare arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Toscana, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta. La Sardegna dovrebbe rimanere bianca.

 

Secondo il monitoraggio settimanale della cabina di regia, nel periodo 17 febbraio - 2 marzo 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02- 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. Un valore di Rt superiore a 1 indica che l'epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento. 

Nella settimana 1-7 marzo 2021 si continua ad osservare una importante accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 casi per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) contro 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021). 

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana).

 

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ORE 8 - La corsa del Covid non si arresta e l’Italia diventa rossa: da lunedì la maggior parte delle Regioni, potrebbero essere 16 (anche il Veneto è a rischio come confermato dal governatore Luca Zaia), sarà di fatto in lockdown, con le scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi chiusi, possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità, nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici una volta al giorno.

A certificare il nuovo peggioramento della situazione in tutto il Paese sono i dati del monitoraggio settimanale e il Consiglio dei ministri, convocato nelle prossime ore, darà il via libera alle nuove misure per l’ulteriore stretta, necessaria alla luce della crescita dei contagi dovuta alle varianti diffuse ormai in tutto il Paese e responsabili di oltre la metà dei nuovi casi accertati.

 

I dati ufficiali arriveranno solo dopo la riunione della cabina di regia e la validazione da parte del Comitato tecnico
scientifico, ma la tendenza è già chiarissima tanto che diversi presidenti di Regione hanno annunciato loro stessi il passaggio in zona rossa. Prima però della firma del ministro della Salute Roberto Speranza sulle ordinanze che delineeranno la nuova mappa dei colori dell’Italia a partire da lunedì, il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, lo stesso Speranza e il Cts incontreranno le Regioni assieme ai rappresentanti di Comuni e Province: una riunione informale che servirà all’esecutivo per illustrare le misure che dovrebbero essere approvate dal Cdm con un decreto legge, anche se in un primo momento si era ipotizzato un disegno di legge. La velocità con cui corre il virus ha obbligato però il governo a scegliere una strada più veloce.

Nel provvedimento entrerà il criterio in base al quale con un’incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti si entra automaticamente in zona rossa - bocciato a gennaio dai governatori ma sul quale c’è una sostanziale condivisione in tutto il governo - e la stretta per Pasqua come già è stato fatto a Natale, dunque tutta Italia in rosso dal venerdì santo al giorno di Pasquetta. Discussione ancora aperta invece sulla possibilità di abbassare la soglia dell’Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è all’1) e sul coprifuoco anticipato.

 

Quel che è già abbastanza chiaro a tutti, in ogni caso, è che i dati del monitoraggio combinati con le nuove misure proietteranno gran parte dell’Italia in zona rossa. Speranza dovrebbe firmare le ordinanze dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto legge e le misure scatteranno da lunedì: in zona rossa si andrà dunque con un Rt superiore a 1,25 nel valore inferiore o con un’incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti. Significa che a Basilicata, Campania e Molise, già rosse da una settimana, si aggiungeranno quasi sicuramente Piemonte (Rt a 1,41), Lombardia (Rt a 1,3), Emilia Romagna (incidenza oltre 400) , Friuli Venezia Giulia (Rt a 1,3) e Marche (incidenza sopra 250) e, con ogni probabilità, Veneto, che ha un Rt sopra 1,25 e uno scenario in netto peggioramento, provincia di Trento e Bolzano, che hanno un’incidenza sopra i 300 casi, Abruzzo e Toscana, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta. Il Lazio è al limite tra l’arancione e il rosso, Mentre Umbria e Calabria dovrebbero rimanere in arancione. In queste ultime due regioni rimarranno aperti gli esercizi commerciali mentre si potrà prendere il caffè al bar e mangiare a pranzo al ristorante solo in Sicilia e in Sardegna: la prima è l’unica regione che rimarrà in zona gialla mentre la Sardegna per la seconda settimana consecutiva sarà in zona bianca, quella in cui sono previste la possibilità di aprire tutte le attività.

 

E con l’Italia che tornerà per buona parte in zona rossa, aumenteranno anche i controlli. Fino ad oggi le forze di polizia si sono concentrare ad evitare gli assembramenti nelle zone della movida e sulle grandi arterie stradali, non potendo certo controllare migliaia di cittadini che coerentemente con la normativa in vigore si spostavano all’interno di città e comuni, ma da lunedì potranno effettuare verifiche più mirate, soprattutto negli spostamenti nei territori regionali e fra le diverse regioni, visto che la mobilità sarà di fatto molto ridotta. Di fatto un lockdown, esattamente come un anno fa.

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