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Italia

L'ira di Jovanotti: «Al Beach Party niente lavoro nero. Contro di me gli econazisti»

Niente lavoro in nero al Jova Beach Party né greenwashing: in una lunga diretta Instagram dal lido di Fermo, Jovanotti respinge accuse e sospetti, dopo il blitz dell'ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno, e replica anche a chi punta il dito sui rischi per l'ecosistema: «Se voi, econazisti che non siete altro, volete continuare ad attrarre l'attenzione utilizzando la nostra forza, sono fatti vostri. Il nostro è un progetto fatto bene che tiene conto dell'ambiente». Lo sfogo dell'artista arriva all'indomani della diffusione della notizia della sospensione dell'attività per quattro ditte coinvolte nel mega-evento, per la presenza di 17 lavoratori non in regola. Già nella serata di giovedì la Trident, la società che da sempre produce e organizza i live di Jovanotti, aveva smentito il lavoro nero, parlando di "inadempienze formali" peraltro subito sanate. «Il lavoro nero per me è una piaga enorme, una cosa molto seria", precisa Jova, seduto accanto a Maurizio Salvadori della Trident. «Lavoro con la Trident e Salvadori dal 1988, e da allora abbiamo fatto tournée grandi e piccole, discoteche, locali, bar, stadi e non abbiamo mai avuto una contestazione sul piano della legge del lavoro. Ma so che siamo nell'occhio del ciclone: il Jova Beach porta grandi eventi in piccole realtà mettendo in moto il livore locale e micro vendette in qualche modo politiche».

Quanto ai 17 lavoratori non in regola, Jovanotti non esita a parlare di "killeraggio" nella diffusione della notizia. Jovanotti non le manda a dire anche a chi parla di greenwashing, accuse rilanciate da diverse associazioni ambientaliste tra cui Italia Nostra: «Il Jova Beach Party non mette un pericolo nessun ecosistema, non devastiamo niente, le spiagge non solo le ripuliamo, ma le portiamo a un livello migliore di come le troviamo. Il Jova Beach non è un progetto "greenwash", parola che mi fa cagare così come mi fa schifo chi la pronuncia, perché è una parola finta, è un hashtag e gli hashtag sapete dove dovete metterveli. Il Jova Beach Party è un lavoro fatto bene: se pensate che non sia fatto bene venite a verificare, venite qua. Non diffondete fuffa. Il mio pubblico è fantastico, ha una coscienza alta rispetto all'ambiente. Se voi, econazisti che non siete altro, volete continuare ad attrarre l'attenzione utilizzando la nostra forza, sono fatti vostri. Il nostro è un progetto fatto bene che tiene conto dell'ambiente, parla di obiettivi di sostenibilità e realizza quelli che è in grado di realizzare con gli strumenti messi a disposizione dalle leggi, dal buon senso, dalla volontà».

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