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Il reo confesso

Impiegato e food blogger: chi è il 43enne che ha ucciso Charlotte Angie

Davide Fontana in un'immagine tratta dai social
Davide Fontana in un'immagine tratta dai social
Davide Fontana in un'immagine tratta dai social
Davide Fontana in un'immagine tratta dai social

Davide Fontana, milanese di 43 anni,  impiegato in banca, food/travel blogger per passione è l'uomo che ha confessato l’omicidio dell’attrice hard di 26 anni Charlotte Angie,  i cui resti sono stati trovati a Borno. I due erano vicini di casa in una cascina a  Rescaldina (Milano) e avevano avuto una relazione. I carabinieri di Breno hanno posto i sigilli agli appartamenti di entrambi e alla macchina di lui, parcheggiata nel cortile mentre quella di lei, che Fontana ha usato per trasportarne il cadavere fatto a pezzi, è in una via limitrofa. La cascina si trova quasi nel centro del paese dell’hinterland milanese. Molti appartamenti sono vuoti, ci sono angoli semi abbandonati che sembrano adibiti a discarica.

I VICINI DI CASA

«Abbiamo iniziato a pensare che avessero una storia perché uscivano di mattina presto uno da casa dell’altro»: così Sara Medici, una vicina di casa, racconta del rapporto tra Carol Maltesi e Davide Fontana, l’impiegato di banca che ha confessato di averla uccisa. Davide e Carol abitavano nella stessa piccola corte, doppio ingresso al piano terra e al primo e unico piano per entrambi. Nel cortile è parcheggiata la macchina di lui, che dopo il delitto continuava a usare la macchina di Carol, con cui ne aveva trasportato il corpo fatto a pezzi per scaricarlo poi in un dirupo nel Bresciano. Davide in particolare abitava nell’appartamento a fianco di quello di Sara: «Qui le pareti sono sottilissime, si sente tutto, non abbiamo sentito nulla, se avessimo sentito delle urla o simili saremmo usciti e invece non li abbiamo mai sentiti litigare».

CHI È DAVIDE FONTANA

Appassionato di tecnologia e fotografia, Ariete atipico, calmo e razionale ma testardo e determinato a raggiungere gli obiettivi prefissati. Così si descrive Davide Fontana sul sito dedicato alla passione per la cucina, ricco di recensioni, ricette e interviste. Chi è l'uomo che ha assassinato, fatto a pezzi e poi gettato in un dirupo la giovane attrice hard Charlotte Angie? Ce lo spiega lui stesso, su siti e social dove, il 43enne milanese impiegato in banca, si definisce anche food blogger, food lover e  hotellerie blogger. «Amo la cucina a 360°, mi diletto ai fornelli provando e riprovando ricette tradizionali e non, cercando spunti e ispirazione dai migliori chef - spiega -. La creatività la ricerco nei ristoranti che frequento, sono sensibile al fascino di un piatto che riesca ad abbinare bellezza visiva ad un gusto sorprendente. Appassionato di tecnologia e fotografia, questo progetto nasce con l’ambizione di coniugare tutte le mie passioni, fonderle insieme e cercare (e ricercare) novità e sperimentazioni food».  La sua  passione per la cucina lo ha portato - spiega ancora -  «ad un coinvolgimento sempre maggiore e così in Italia e nel mondo, mi sono lasciato guidare dal gusto alla ricerca di un nuovi sapori ed esperienze così come alla riscoperta di antichi piaceri tradizionali. Della passione alla professione il passo è stato breve e motivato dalla voglia di raccontare agli altri come ci si sente bene quando si mangia bene». 

L'INTERROGATORIO

Davide Fontana nelle oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Brescia ha raccontato che nessuno in questi mesi ha cercato Charlotte Angie, che lui aveva ucciso a gennaio. «Solo la mamma con alcuni messaggi whatsapp e l’ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno» ha detto il 43enne impiegato di banca che ieri sera alle 22.39 è entrato nella caserma dei carabinieri a Brescia da uomo libero e ne è uscito da fermato finendo in carcere. Ha confessato l’omicidio, la distruzione del cadavere e l’occultamento, prima dell’arrivo del suo legale. In mattinata l’uomo si era presentato spontaneamente dai carabinieri nel milanese per denunciare la scomparsa dell’attrice hard 25enne insieme ad un’amica. Secondo gli investigatori il suo racconto era pieno di incongruenze e quindi in serata è stato riconvocato a Brescia dove poi ha confessato omicidio. Da gennaio ad oggi ha utilizzato il telefono della vittima. «Ho pagato anche l’affitto di casa sua» ha detto al pm Lorena Ghibaudo durante l’interrogatorio.

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